alpini del territorio bolognese romagnolo

il Sottotenente Fernando Del Bianco (proposto per la laurea honoris causa)
di Giuseppe Martelli

pubblicato il 1° settembre 2021

Rileggendo e catalogando in questi anni gli oltre 8.000 ruoli matricolari ritrovati nelle continue ricerche dedicate al nostro territorio, ero stato particolarmente colpito dalla storia di questo giovane Sottotenente riminese, anche perchè Rimini non è proprio località di montagna. Era lo studente universitario Fernando Del Bianco, pluridecorato al valor militare sul fronte greco-albanese, poi caduto in Russia nel gennaio 1943. Già dal gennaio 2017 avevo segnalato il nominativo di questo studente all'Università di Bologna nella persona della Dott.ssa Sandra Marciatori referente dell'Archivio Storico e responsabile dell'organizzazione, proponendolo affinché fosse inserito nell'elenco degli studenti caduti in guerra meritevoli della laurea honoris causa. Per correttezza, l'Università confermava che per il momento (nel 2017) la data del conferimento non poteva essere ancora fissata. Poi nel 2020, accolta la proposta ed attraverso l'appello dell'Università ripreso anche da altre testate giornalistiche, era stato rintracciato un famigliare, ma purtroppo a causa dell'emergenza sanitaria covid-19, la cerimonia veniva rinviata a data da definire in sicurezza. Nel frattempo però, ne vorrei rinnovare il ricordo fra gli alpini bolognesi romagnoli “per non dimenticare”.

 


fotografia archivio
Università di Bologna

Fernando Del Bianco, nasce a Rimini, (allora provincia di Forlì), il 1° gennaio 1916 di Colombo e Teresa Galavotti, residenti in Piazza Cavour n° 5.


il ruolo matricolare ritrovato nel corso delle ricerche nel 2017

Chiamato alla visita di leva dal Distretto Militare di Forlì dal quale dipende Rimini, il 15 luglio 1936 è lasciato in congedo e indicato come professione studente proveniente dal 4° anno dell'Istituto Tecnico "Valturio" di Rimini dove ha conseguito il diploma di ragioniere, con obbligo di frequentare il corso allievi ufficiali di complemento.

Pur essendo già iscritto al 1° anno del corso nella Facoltà di Economia e Commercio alla Regia Università di Bologna per l'anno accademico 1936-37, deve interrompere gli studi in quanto il 2 giugno 1937 viene chiamato alle armi ed ammesso quale aspirante allievo ufficiale di complemento ai corsi allievi ufficiali universitari della scuola di Bassano del Grappa, arma di fanteria, specialità Alpini.

Il 5 agosto conseguito il grado di Sergente viene nominato allievo ufficiale di complemento ed il 31 ottobre è inviato in licenza in attesa della nomina, che deve essere registrata dalla Corte dei Conti e pubblicata sul Bollettino Ufficiale, ad aspirante ufficiale di complemento.

Sul Bollettino Ufficiale del 23 febbraio 1938, viene confermata la nomina, con anzianità dal 10 gennaio 1938, ad Aspirante Ufficiale assegnato per il servizio di prima nomina all'8° Rgt. Alpini per la ferma minima di nove mesi che inizierà dal 10 marzo 1938. (a Bassano aveva condiviso il corso con altri otto allievi ufficiali alpini bolognesi-romagnoli-ferraresi, ma solo lui viene destinato all'8° Alpini n.d.r.)

il bollettino della nomina e destinazione del 28 febbraio 1938

 

 


Il 10 dicembre 1939, completato il servizio di prima nomina e conseguito il grado a Sottotenente, non viene inviato in congedo ma trattenuto alle armi per mobilitazione essendo già in pieno svolgimento, dall'aprile 1939, l'invio di reparti della Divisione Alpina "Julia" per l'occupazione ("annessione" al Regno d'Italia n.d.r.) dell'Albania.

Con l'entrata in guerra dell'Italia dal 10 giugno 1940, il 28 ottobre iniziano le operazioni di guerra sul fronte albanese contro la Grecia.

Assegnato al Btg."Gemona" dell'8° Rgt. Alpini quale comandante di plotone mitraglieri della 71ª compagnia, si mette subito in luce per le sue qualità di soldato e di ufficiale. Per il suo comportamento nei giorni dal 26 novembre al 1° dicembre 1940 sul fronte greco in località Mali Qelqes (Mali i Qelqezes), viene decorato di medaglia di bronzo così motivata : "Comandante di plotone mitraglieri, si offriva per attaccare di notte con bombe a mano una postazione di mitragliatrici nemiche. Contribuiva col proprio coraggio alla riuscita dell'attacco che permetteva di sistemare sulla posizione conquistata una nostra mitragliatrice. Già distintosi in precedenti combattimenti".


lo Schindeli dopo la battaglia, in primo piano
le croci dei caduti....

Nel febbraio 1941 lascia il Btg. "Gemona" dell'8° Alpini in quanto trasferito al 1° gruppo alpini "Valle" Btg. "Val Tagliamento" sempre come comandante di plotone mitraglieri.

Nell'avanzata del marzo 1942, durante i combattimenti dall'8 al 13 a Mali Schindeli-Monte Beshishitit, per il suo comportamento viene decorato di una seconda medaglia di bronzo così motivata : "Durante un violento attacco nemico, caduto il capo arma ed il tiratore di una mitragliatrice, prontamente li sostituiva e, benchè ferito, riusciva a riparare l'arma inceppata e, continuando il fuoco, neutralizzava le mitragliatrici nemiche che molestavano con il tiro il suo reparto. In successivo combattimento, offertosi volontariamente per un servizio di osservazione in tereno scoperto e violentemente battuto, nuovamente ferito da scheggia di bomba, rimaneva sul posto ed incurante delle sofferenze portava a termine il compito assuntosi."


Viene poi rimpatriato per le opportune cure mediche e successiva licenza di convalescenza.


In data 5 aprile 1942 invia alla Regia Università degli Studi di Bologna alla Facoltà di economia e commercio la (1) domanda di iscrizione al secondo corso 1941-42 indicando che era già regolarmente iscritto al primo corso dell'anno accademico 1936-37, indicando come indirizzo militare : Battaglione Val Tagliamento, posta militare 206M. Indica poi anche il nuovo indirizzo di casa della famiglia che ha lasciato Rimini e che risiede a Roma in via della Giuliana 38.

Nel luglio 1942, pur essendo convalescente, venuto a conoscenza che il "suo battaglione Gemona" era in partenza per il fronte russo, presenta domanda di richiamo alle armi ed ottiene il trasferimento al fronte russo per riprendere il suo posto di comandante di plotone mitraglieri della 71ª compagnia. (non essendo stato richiamato alle armi per via ordinaria, ma volontario, non gli viene riconosciuto l'avanzamento al grado di Tenente n.d.r.).
Coinvolto nel tragico ripiegamento del gennaio 1943, lo affronta con indomito coraggio divenendo nuovamente punto di riferimento dei suoi alpini.

Mercoledì 20 gennaio 1943 in località Nowo Postojalowka teatro di un violento scontro con i russi, pur di essere di esempio e trascinatore dei suoi alpini, non esita a sacrificare la propria vita e viene decorato "alla memoria" della medaglia d'argento così motivata : "Già ferito in altra campagna di guerra, chiedeva ed otteneva il trasferimento al fronte russo, per raggiungere il suo battaglione dove si imponeva per capacità e ardire. Durante violenta azione, alla testa del proprio plotone si slanciava all'assalto contro il nemico preponderante di forze. Sebbene ferito continuava ad avanzare incitando i suoi alpini alla strenua lotta finchè, colpito mortalmente, si abbatteva al suolo".

Rimane la, sepolto in una fossa comune, ed il suo nome viene inciso per tramandarne la memoria, in una lapide muraria.....


n.d.r. Nel marzo 2017, nel corso di ricerche dedicate agli alpini bolognesi romagnoli, era emersa la figura di questo giovane studente universitario e, in accordo con l'amico e collaboratore Mario Gallotta, avevamo inviato rispettosa richiesta all'Università per un riconoscimento, come avvenuto in passato per gli studenti caduti nelle due guerre mondiali, che anche agli studenti caduti nella seconda guerra mondiale "dimenticati" fosse conferita la Laurea honoris causa. Il 4 novembre 2018 era avvenuta la significativa cerimonia di conferimento della laurea h.c. a studenti caduti nella prima guerra mondiale rintracciati nei propri archivi dall'Università (alla ricerca, circoscritta ai soli alpini, avevo collaborato anch'io n.d.r.) e nell'occasione avevamo nuovamente riproposto di "non dimenticare" anche quelli della seconda guerra mondiale.
Ritrovati nel frattempo attraverso mie ricerche altri nominativi (circoscritti ai soli alpini), nel gennaio 2019 avevo inviato un'altra rispettosa richiesta proponendola per il 2020, ma purtroppo l'emergenza sanitaria dovuta al covid-19 aveva bloccato, giustamente, tutte le attività e quindi si era soprasseduto. Nel frattempo, l'Università si adoperava con appelli pubblicati sui principali nostri quotidiani per la ricerca dei famigliari di questi studenti caduti in guerra ai quali sarebbe stata conferita con apposita cerimonia la laurea h.c. Alcuni avevano risposto......
Vorrei sottolineare che su sette nominativi in elenco all'Università, sei sono stati rintracciati e proposti dal sottoscritto....(due già nel 2017 in accordo con Mario Gallotta) quattro nel 2020 ed uno rintracciato dall'Università nei propri archivi....
Speriamo che il 2022 permetta di conferire finalmente con appropriata cerimonia le lauree honoris causa a questi ritrovati giovani caduti nell'oblio e riportati alla memoria.


(1) copia del documento originale della domanda di iscrizione al secondo corso, mi è stata gentilmente concessa dalla Dott.ssa Sandra Marciatori dell'Archivio storico dell'Università di Bologna.