i Gruppi bolognesi romagnoli
23 novembre 1924 - 23 novembre 2024
il Gruppo di IMOLA compie cento anni

...uomini, fatti, curiosità più salienti ed inediti ritrovati...

il Caporale Sasso Francesco : dal 1930 al 1986 il "re dei gelati" di Imola

di Giuseppe Martelli


pubblicato il 1° aprile 2024

Fra i miei ricordi di studente a Imola ho ancora ben presente il "gelataio ambulante Sasso" notissima figura per le strade del centro con il caratteristico carretto a bicicletta. Nel rileggere in questi anni la storia alpina a tutto campo, nella quale si ritrovano costantemente fatti e curiosità legate al territorio bolognese romagnolo che meritano di essere ricollocate nella nostra memoria, ho ritrovato su L'ALPINO di maggio 1937 nella rubrica Scarponcini, che l'alpino Sasso Francesco, del Gruppo di Imola, annuncia la nascita del primogenito Aldo. Ancora oggi è ricordato da noi "più grandi di età" che ne hanno gustato l'inconfondibile gelato e nel trentennale del decesso, ne ripropongo la figura anche e soprattutto perchè era un Alpino e socio del Gruppo di Imola.

 

Sasso Francesco nasce il 4 settembre 1908 a Lentiai, circondario di Feltre, mandamento di Belluno, di Giovanni e Caterina Brandalise.

Chiamato alla visita di leva il 29 novembre 1927 e lasciato in congedo viene indicata come professione contadino. Sul ruolo matricolare viene indicato che dal gennaio 1926 è già orfano della madre. Non gli viene comunque riconosciuto il titolo a ferma riducibile per mancanza del requisito dell'istruzione premilitare.


il ruolo matricolare pervenuto
(a pagamento),
dall'Archivio di Stato di Belluno

Chiamato alle armi il 28 aprile 1928 viene assegnato al 7° Rgt. Alpini Btg. "Feltre". Il 1° luglio 1929 è promosso Caporale esploratore e viene mandato in congedo il 6 settembre.

Rientrato alla vita civile si trasferisce prima in Svizzera dove lavora per alcuni mesi in una fornace, poi nel 1930 gli viene offerto un lavoro di "garzone", come si diceva all'ora, per vendere gelati a Imola. Il suo datore di lavoro è l'amico di famiglia Giovanni Michele De Lorenzo, nativo di Comelico Superiore, Belluno, trasferito da qualche anno ad Imola e già socio del Gruppo Alpini, infatti la sua fotografia compare in un artistico quadro realizzato fra il 1926-1927 dei "soci collettivi". Fedele alle tradizioni dei "gelatai bellunesi-cadorini, dal 23 aprile 1922, aveva inaugurato come gestore la Gelateria "Michele" in vicolo Giudei.

Oltre al lavoro di "garzone" come si diceva allora, per vendere gelati, viene accolto con generosa disponibilità, nella casa del suo datore di lavoro in via Luca Ghini 3.

Nel 1933 il suo datore di lavoro decede precocemente il 26 maggio, ma ormai si è ben inserito, rientra momentaneamente a Lentiai, ma solo per sposarsi, e nel 1934 ritorna per fermarsi definitivamente ad Imola con la moglie Elena.


negli anni '30 con il primo carretto,
da notare che davanti aveva un'aquila
in legno, simbolo delle Alpi e degli Alpini.

Il lavoro offre molte soddisfazioni e anche un discreto guadagno e decide di "mettersi in proprio". Rileva la licenza commerciale ma non il negozio e da buon bellunese e di spirito libero, vuole mantenere la tradizione delle sue valli dei gelatai "ambulanti". Non si allontana molto dal quella via Luca Ghini e trova casa al n° civico 7, dove ancora oggi (2024) vivono i discendenti.

Acquista il primo carretto a bicicletta, debitamente realizzato con le norme igienico-sanitaria per la conservazione e vendita dei gelati, ed inizia a girare in centro proponendo le famose due cialde con in mezzo il gelato al limone, o cioccolato o crema, poi d'inverno i bomboloni o i ciambellini fritti, tutti i prodotti fatti in casa con l'aiuto della moglie.

In breve diventa una notissima figura di gelataio ed anche il guadagno è discreto, anzi, il lavoro aumenta e chiama ad Imola i due fratelli che così si "spartiscono" le zone anche del comprensorio.
Ad imola quindi vi sono ben tre gelatai ambulanti oltre a Francesco, il fratello maggiore Eugenio ed il fratello più giovane Rino.

Alpino di tradizione delle valli fra Belluno e Feltre, al suo ritorno ad Imola nel 1934 con l'intenzione di rimanervi definitivamente, si iscrive come socio al Gruppo Alpini. Sul quindicinale associativo L'ALPINO del 1° maggio 1937 viene pubblicata la "lieta" notizia che è nato lo scarponcino Aldo, dell'alpino Sasso Francesco, del Gruppo di Imola.

Purtroppo la serena pace e la prospera finisce con l'entrata in guerra dell'Italia il 10 giugno 1940.

Viene così richiamato alle armi il 16 giugno ed inviato al centro di mobilitazione di Basssano del Grappa. Il giorno dopo passsa effettivo al Btg. Alpini "Bolzano" ed inviato sul fronte francese dal quale rientra, a seguito dell'armistizio con la Francia, il 28 luglio. Rientrato al centro di mobilitazione viene mandato in congedo il 18 ottobre.

Ritorna quindi ad Imola dove ha solo il domicilio, come indicato sul ruolo matricolare, risultando ancora iscritto nella forza in congedo del Distretto militare di Belluno.

Il 15 agosto 1941, avendo nel frattempo portato la residenza da Lentiai ad Imola e divenuto a tutti gli effetti una famiglia imolese, passa in forza al Distretto miltare di Ravenna, dal quale dipende il mandamento di Imola e comuni limitrofi.

Il 16 dicembre 1942 è richiamato alle armi per istruzione per essere avviato al centro mobilitazione del Btg. Alpini "Bassano" in Bassano del Grappa ma non giunge essendo già in Albania (non è indicata la data del precedente richiamo e partenza per quel fronte) dove, il 15 maggio 1943, gli giunge l'ordine di trasferimento in forza al Distretto militare di Tirana, che lo assegna alla 136ª compagnia operai lavoratori.

Coinvolto dagli avvenimenti politici legati all'8 settembre si sbanda e rimane in Albania non riuscendo a trovare il modo ed i mezzi per rientrare in Italia.

Il 3 gennaio 1944 viene catturato dalle truppe tedesche ed internato in un campo prigionieri in Albania. Il 30 settembre riese ad evadere rimanendo comunque in territorio albanese come "sbandato" riuscendo, anche con l'aiuto della popolazione locale, ad evitare una nuova cattura da parte dei tedeschi.

Con la conclusione della guerra per Italia il 25 aprile 1945, riesce a prendere contatti con i reparti italiani che hanno combattuto in Montenegro con la Divisione partigiana "Garibaldi", formata anche da tanti Alpini e Artiglieri Alpini della Divisione "Taurinense", ed il 23 maggio viene rimpatriato e, presentatosi al Distretto militare di Ravenna, è inviato in licenza di rimpatrio di 60 giorni. Al termine della licenza viene collocato in congedo il 23 luglio. Sul ruolo matricolare è precisato che : NESSUN ADDEBITO può essere elevato in merito alle circostanze della cattura ed al comportamento tenuto durante la prigionia di guerra, come da "nulla osta" rilasciato dal Comando del Distretto militare di Ravenna in data 4 gennaio 1946. Per tale comportamento gli viene conferita la croce al merito di guerra.

Con il ritorno alla pace, riprende l'attività (assieme ai due fratelli) di "gelataio ambulante".

Mantenendo e proponendo come da tradizione i soli tre gusti "universali", crema, cioccolato e limone, gira la mattina per il mercato, poi all'uscita da scuola in viale Dante dall'Istituto Alberghetti (quello con il maggior numero di studenti), quindi alla stazione delle corriere. Nel pomeriggio gira anche fino alle vicine frazioni, alla stazione del treno, davanti alle fornaci e comunque si sofferma nei pressi delle varie fabbriche per l'uscita degli operai.

Fino agli inizi degli anni '60, sempre pedalando, gira anche di sera fra le osterie. In inverno la stessa "storia" non con il gelato ma proponendo paste, bomboloni alla crema, ciambellini fritti ed i croccanti, ovviamente tutti i prodotti realizzati artigianalmente in casa con l'aiuto della moglie Elena. Nell'ottobre 1957 ha la dolorosa precoce perdita del fratello maggiore Eugenio.


negli anni '50 con il secondo carretto

e con l'ultimo carretto "a colori"

Ad ogni festa, di chiesa o di partito, ogni giostra o circo, allo stadio per la partita di calcio, per le corse al circuito motoristico-automobilistico, sono tutti eventi da non perdere.
Una volta alla settimana poi in occasione dei mercati settimanali nei vari Comuni in particolare nella valle del Santerno sale fino a Fontanelice (il venerdì a 18 Km.), a Castel del Rio (il mercoledì a 25 Km), non trascura neanche le annuali sagre e le fiere paesane, giungendo, sempre pedalando, anche fino al paese di Coniale, già in provincia di Firenze, a ben 46 Km......

Sicuramente uomo libero, disdegna le varie proposte di aprire un chiosco o una gelateria, ama la libertà e non rinuncia per nessun motivo a "pedalare" con l'inconfondibile carretto a bicicletta e nel corso di ben 56 anni di attività, di carretti ne ha "consumati" tre.

Con la rinascita nel 1964 del Gruppo Alpini di Imola, dopo alcuni anni, si iscrive nuovamente come socio.

Nel marzo 1971 anche il fratello più giovane Rino muore, rimane quindi l'unico punto di riferimento per "il gelato di Sasso"....

Nel 1986 scende definitivamente dal carretto stimando di aver pedalato per oltre 400 mila km, in pratica dieci giri completi della Terra lungo l'equatore, per una meritata, meritatissima pensione.

Muore ad Imola il 6 aprile 1994.

La sua figura di notissimo gelataio viene ricordata con un lungo articolo sul settimanale imolese sabato sera.


il socio e primo datore di lavoro del "garzone" Francesco Sasso


archivio Giuseppe Martelli

Giovanni Michele De Lorenzo, detto Michele, nasce Zoppè di Cadore, Belluno, l'8 marzo 1882, ed iscritto di leva a quel Distretto militare. Chiamato alla visita di leva il 21 giugno 1902 ed assegnato alla 3ª categoria viene lasciato in congedo ed indicata come professione gelataio. Chiamato alle armi 14 luglio 1916 viene assegnato al 7° Rgt. Alpini Btg. "Pieve di Cadore". Il 9 agosto è promosso Caporale. Il 9 agosto 1917 transita alla 505ª compagnia mitraglieri alpini. Con la conclusione della guerra il 4 novembre 1918, il 30 dicembre viene iscritto nella Milizia Territoriale del 7° Rgt. Alpini Btg. "Pieve di Cadore" ed è inviato in licenza illimitata. Il 16 agosto 1919 è inviato in congedo illimitato. Il 31 dicembre 1931 viene prosciolto definitivamente dal servizio in armi. Nel dopoguerra si trasferisce ad Imola, Bologna, residente in via Luca Ghini 3. Il 23 aprile 1922 inaugura come gestore una gelateria e birreria in vicolo Giudei. Nel 1928 passa al Gruppo di Imola. Deceduto a Imola il 26 maggio 1933.
(Le notizie militari sono tratte dal ruolo matricolare pervenuto (a pagamento), dall'Archivio di Stato di Belluno).


I FRATELLI SASSO - dalle valli bellunesi-cadorine ad Imola


archivio Giuseppe Martelli

Eugenio Sasso, di Giovanni e Caterina Brandalise, nasce il 7 luglio 1904 a Lentiai (Belluno) ed iscritto di leva a quel Distretto militare. Chiamato alla visita di leva il 9 gennaio 1926 e lasciato in congedo viene indicata come professione contadino. Sul ruolo matricolare viene indicato che è già orfano della madre. Chiamato alle armi il 9 aprile viene assegnato al 34ª Rgt. Fanteria. Il 20 settembre è promosso Caporale di contabilità ed il 31 gennaio 1927 Caporale Maggiore. Il 2 settembre viene mandato in congedo. Nel 1934 si trasferisce ad Imola chiamato dal fratello Francesco. Richiamato alle armi il 14 marzo 1941 ed assegnato al 12° Rgt. Fanteria "Casale", partecipa alle operazioni di guerra sul fronte greco-albanese. Il 7 aprile viene ricoverato per malattia all'ospedale da campo n° 118 ed il 20 aprile rimpatriato, viene ricollocato in congedo illimitato.
Coinvolto dagli avvenimenti politici legati all'8 settembre 1943, inizia a collaborare, non in armi, con la formazione partigiana "battaglione pianura, brigata SAP" (squadre di azione patriottica) di Imola. Per due volte viene rinchiuso nelle carceri della Rocca di Imola, dal 21 gennaio all'8 settembre 1944, poi di nuovo in dicembre. Riconosciuto patriota dal 20 giugno 1944 al 14 aprile 1945.
Deceduto ad Imola il 10 ottobre 1957.
(Le notizie militari sono tratte dal ruolo matricolare pervenuto (a pagamento), dall'Archivio di Stato di Belluno).

 

 


archivio Giuseppe Martelli

Rino Sasso di Giovanni e Caterina Brandalise, nasce il 18 maggio 1914 a Lentiai (Belluno) ed iscritto di leva a quel Distretto militare. Chiamato alla visita di leva l'11 giugno 1934 e lasciato in congedo viene indicata come professione falegname. Sul ruolo matricolare viene indicato che è già orfano della madre. Chiamato alle armi il 27 settembre 1935 viene assegnato alla ferma minore di tre mesi nel 2° Rgt. Fanteria. Il 29 gennaio 1936 è inviato in licenza straordinaria "senza assegni", ed il 1° luglio è collocato in congedo. Nel 1934 si trasferisce ad Imola chiamato dal fratello Francesco. Richiamato alle armi il 26 novembre 1940 viene assegnato al 12° Rgt. Fanteria "Casale" mobilitato. Dal 14 marzo 1941 partecipa alle operazioni di guerra sul fronte greco-albanese. Il 21 gennaio 1942 è ricoverato per malattia all'ospedale da campo n° 490 ed il 1° febbraio, dimesso, rientra al reparto. Il 21 ottobre viene rimpatriato, via terra, ed è ricoverato all'ospedale militare di Imola. Il 13 gennaio 1943 viene trasferito all'ospedale militare di Bologna. Il 3 marzo ottiene una prima licenza di convalescenzza, poi una seconda il 1° maggio ed infine il 7 agosto. Coinvolto dagli avvenimenti politici legati all'8 settembre 1943 non rientra al reparto. Considerato in servizio dal 9 settembre 1943 al 1° maggio 1945 ed in licenza straordinaria "senza assegni" in attesa di disposizioni, il 20 luglio viene ricollocato in congedo illimitato.
Deceduto ad Imola il 25 marzo 1971.
(Le notizie militari sono tratte dal ruolo matricolare pervenuto (a pagamento), all'Archivio di Stato di Belluno).