alpini del territorio bolognese romagnolo

Renato Bacchini: da Tenente degli alpini a imprenditore industriale

di Giuseppe Martelli

pubblicato 1° maggio 2017


Le ricerche non finiscono mai di stupire. Grazie al collaboratore ed autore della "scoperta" Mario Gallotta, è emersa dal passato questa bella figura di soldato, volontario, combattente, decorato al valor militare, poi stimato imprenditore locale conosciuto a livello internazionale ancora oggi ricordato ed onorato nella sua città d'origine.



Renato Bacchini nasce ad Imola il 30 novembre 1916 da famiglia medio borghese. Nella cittadina trascorre la gioventù e frequenta i vari gradi delle scuole fino agli studi superiori di ragioneria. Non essendo presente ad Imola un Istituto Tecnico Commerciale deve frequentare all’Istituto “Pier Crescenzi” di Bologna dove si diploma agli inizi del giugno 1936.


Sottotenente nel 35° Rgt.
fanteria a Bologna

il ruolo ritrovato nel corso delle ricerche

Con il diploma appena conseguito è chiamato alla visita di leva il 22 giugno 1936 e, dichiarato abile arruolato, è lasciato in congedo in attesa della chiamata alle armi della classe 1916. Con la regolare chiamata della sua classe, per il titolo di studio viene ammesso quale aspirante ufficiale di complemento al corso allievi ufficiali del 6° Reggimento fanteria della Brigata “Aosta” che ha sede a Palermo, dove arriva il 24 novembre 1936. Promosso caporale e quindi sergente, il 28 febbraio 1937 viene nominato allievo ufficiale di complemento ed è inviato in licenza straordinaria in attesa della nomina a Sottotenente. Nomina che arriva il 15 maggio con destinazione il 35° Reggimento fanteria della Brigata “Pistoia” con sede a Bologna nella caserma Sta.Ve. Co in viale Enrico Panzacchi, per il prescritto servizio di prima nomina.
Conclusa l’esperienza militare viene posto in congedo il 31 agosto 1937.

Rientrato alla vita civile riprende gli studi interrotti e si iscrive all’Università di Bologna nella facoltà di Economia e Commercio ma il clima della guerra è già alle porte e, come giovane ufficiale, “sente il dovere verso la Patria” ed il 4 dicembre 1939 comunica all’Università che lascia la normale frequenza agli studi perché ha presentato domanda di essere richiamato come volontario.

 


Tenente all'8° alpini

in Friuli nel 1940

Con l’entrata in guerra dell’Italia il 10 giugno 1940, pochi giorni dopo la sua domanda viene accolta e con il grado di Tenente è assegnato al Deposito dell’8° Reggimento alpini in Friuli. Dal ruolo matricolare si desume che, come “Tenente anziano”, gli viene affidato l’incarico di istruttore reclute e questo gli evita il fronte greco-albanese. Dopo circa dieci mesi gli giunge comunicazione che “deve transitare” a nuovo incarico nella Guardia alla Frontiera di stanza nell’alto Friuli.

Sempre nell’archivio dell’Università è conservato un documento con il quale comunica in data 01 novembre 1941 che come studente è alle armi perché richiamato, ma non solo, comunica inoltre che anche suo padre, dal 6 giugno 1940 è stato richiamato alle armi. Padre e figlio entrambi in divisa!!

Prosegue quindi il servizio (cappello alpino in testa) fino al marzo 1942, quando a seguito del bando del Ministero della Regia Aeronautica che cerca nuovi ufficiali osservatori, chiede ed ottiene di transitare in quell’Arma che ritiene gli offra la possibilità di essere “più coinvolto per la Patria”. Inviato al V corso straordinario presso la scuola di Cerveteri, viene nominato Tenente osservatore d’aeroplano ed assegnato alla 121ª Squadriglia Osservatori Aerei del 1° Gruppo, 20° Stormo, con base operativa nell’aeroporto militare di Airasca (Torino). Al corso ha fra i colleghi, che provengono da varie specialità del Regio Esercito, anche ufficiali degli alpini alcuni dei quali sono dei decorati, reduci dal fronte greco-albanese.

Lascia così la divisa grigio-verde per quella azzurra.

 

Nel frattempo, comunica all’Università che dall’11 maggio 1942 il padre è stato congedato in quanto dichiarato invalido di guerra e questo dà diritto all’esonero delle tasse universitarie.


al centro "concentrato" per l'imminente partenza con l'aereo

Nelle note caratteristiche compilate dai superiori, viene definito ufficiale coraggioso che disimpegna le mansioni con efficacia e senso del dovere.
Durante il periodo luglio-dicembre 1942 più volte impegnato in rischiose missioni sulla Jugoslavia, per il coraggio dimostrato in una delle ultime ricognizioni viene decorato di medaglia d’argento al valor militare così motivata : “Partecipava a numerosi azioni di ricognizione, spezzonamento e mitragliamento. Volontario nelle operazioni per lo sbloccamento di un nostro presidio compiva più azioni nello stesso giorno non curante della forte reazione contraerea e delle proibitive condizioni atmosferiche. Nel corso di un’azione di mitragliamento il velivolo veniva colpito gravemente e doveva atterrare in territorio nemico. Contribuiva alla distruzione del velivolo riuscendo poi ad aprirsi un varco tra i ribelli ed a raggiungere un nostro caposaldo da dove, con gli altri membri dell’equipaggio, partecipava alla difesa fino all’arrivo dei rinforzi”. Cielo della Balcania, 23 luglio- 23 dicembre 1942.

La medaglia d’argento gli viene conferita con decreto del 12 agosto 1951. L’anno successivo, in data di mercoledì 10 dicembre 1952, in occasione della festa della Madonna di Loreto Patrona dell’Arma azzurra, presso l’aeroporto militare della periferia bolognese di Borgo Panigale, alla presenza delle autorità militari si svolge la cerimonia di consegna del diploma e della medaglia.


il suo piastrino militare

Nei mesi che lo vedono in servizio come ufficiale osservatore d’aeroplano ha fra i colleghi e superiore di grado il Capitano (1) Enzo Tolu, anche lui proveniente dagli alpini, che eroicamente caduto in missione il 10 agosto 1943 verrà decorato di Medaglia d’Oro al valor militare “alla memoria”.

Promosso Capitano nel marzo 1943 prosegue il servizio fino agli eventi legati al 25 luglio con la caduta del fascismo e all’armistizio dell’8 settembre, quando vede lo sbandamento del Regio Esercito ed il “tutti a casa”. Il destino vuole che in quei tragici momenti sia a casa in licenza di convalescenza per i postumi della grave ferita alla testa subìta nello scontro con i “ribelli” sul fronte jugoslavo.
Di idee democratiche cristiane, ovviamente non aderisce alla Repubblica Sociale Italiana, anzi, in alcune occasioni si adopera per “aiutare” le formazioni partigiane, ma nessuno lo “infastidisce”.

Nel 1944, in pieno clima di guerra, si sposa con Marta Mondini, figlia di costruttori edili emigrati a Parigi negli anni Venti, poi rientrati in Italia. Dal loro matrimonio nascono i due figli Furio e Isabella Maria.

 

Inizia la carriera imprenditoriale.


lo storico stabilimento ad Imola

il MAX 70, il primo esemplare uscito dalla
fabbrica nel 1961

Il 22 novembre 1949, a pochi esami dalla laurea, comunica all’Università di Bologna che è suo intendimenti portare l’iscrizione presso quella di Bari.
Forse per esigenze di famiglia o per “non perdere tempo” abbandona gli studi universitari e si dedica alla libera professione di Ragioniere commercialista e Revisore dei conti, ma la sua aspirazione e sogno diventa realtà il 14 aprile 1961 quando fonda il Gruppo Benati, azienda costruttrice di macchine movimento terra. Pochi mesi dopo esce dalla fabbrica il primo esemplare, il MAX 70, un escavatore cingolato che ottiene subito successo, segue poi la prima pala gommata GM e successivamente la BEN 2000, pala gommata con retro-escavatore prodotta nello stabilimento ferrarese di Portomaggiore.

In pochi anni l’azienda si ingrandisce aprendo stabilimenti oltre che a Imola nella storica sede di via Selice, nel vicino comune di Mordano con sede a Bubano, poi nel 1969 a Portomaggiore (Ferrara). Nel 1985 sbarca negli Stati Uniti d’America aprendo una filiale per la commercializzazione a Upper Marlboro - Maryland seguita da un’altra a Washington, quindi apre una filiale anche nel Regno Unito. Le macchine “Benati” sono commercializzate in particolare in Argentina, dove in accordo con la ditta Tortone SA con sede a Cordoba, vengono costruiti escavatori cingolati su licenza Benati. Altri importanti mercati sono aperti in molti stati europei e nei paesi dell’Est Europeo, fra questi i più importanti sono la Jugoslavia e la Bulgaria.

Uomo certamente dinamico dell’imprenditoria imolese, fonda anche la Cerim Ceramiche s.p.a., la Avicola Selice s.p.a. e la Universo Assicurazioni s.p.a. con sede a Bologna.
Per molti anni ricopre anche la carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione della Banca Cooperativa di Imola (oggi Banca di Imola) e di Presidente del Collegio Sindacale della Ditta Irce (azienda di costruzioni cavi e conduttori elettrici e telefonici).

All’apice della sua vita imprenditoriale e manageriale, muore improvvisamente il 26 settembre 1983.


maturo energico imprenditore rintratto nel 1982

Ai suoi funerali sono presenti tutte le massime autorità civili, militari e imprenditoriali imolesi. Anche tutte le associazioni combattentistiche e d’arma presenziano con i propri emblemi. Ricordo benissimo che eravamo presenti anche noi, cappello alpino in testa, alle esequie. Allora non era noto a noi del Gruppo di Imola il suo trascorso di ufficiale degli Alpini, ricordo che arrivò il giorno prima del funerale dall’ufficio di segreteria della Benati una particolare richiesta. Nelle sue volontà testamentarie aveva scritto che avrebbe gradito alle esequie la presenza ed i canti di un coro alpino ed al momento della sepoltura in terra essere accompagnato dal canto tradizionale friulano Stelutis Alpinis (Stelle Alpine). Purtroppo, nonostante le numerosissime telefonate non riuscimmo come Gruppo a trovare un coro alpino disponibile per il giorno dopo.
Sinceramente nessuno di noi, pur rammaricandoci con la famiglia, aveva capito il motivo di questa strana insolita richiesta di un aviatore medaglia d’argento socio dell’Associazione Arma Aeronautica.


Molti anni dopo lo abbiamo “scoperto”, ed oggi ne conosciamo il motivo; era il desiderio del Tenente degli Alpini Renato Bacchini…..

 

 

Nel 1984 la sede imolese della Confindustria viene intitolata a suo nome.
Nel 2001 l’Amministrazione Comunale di Imola delibera di intitolare a Renato Bacchini una via nella zona industriale.

Qualche anno dopo la sua morte, il marchio BEN nel 1990 viene rilevato dalla Fiat Hitachi. Il marchio BEN cessa di esistere il 31 dicembre 1995.
Nel dicembre 2010 è nata la Benati Group Srl su iniziativa della figlia, la dott.ssa Isabella Maria Bacchini con l’obiettivo di riportare sul mercato macchine movimento terra con marchio Benati, un marchio conosciuto e famoso in tutto il mondo.

 

 

(1) Enzo Tolu, Medaglia d'Oro al valor militare, è ricordato in altra parte del sito al link : M.O. Tolu Enzo

 


Le fotografie, in maggioranza inedite, sono state gentilmente concesse dalla figlia D.ssa Isabella Maria che ringraziamo per la disponibilità nel mettere a disposizione notizie famigliari e personali che hanno reso possibile questa rinnovata e più accurata biografia, arricchita da documenti fotografici di famiglia riprodotti, dei quali conserva la proprietà con il divieto di riproduzione.

I dati universitari sono stati gentilmente concessi dalla Dott.ssa Sandra Marciatori dell’Archivio Storico dell’Università di Bologna, che cortesemente ringraziamo per la preziosa fattiva disponibilità.