soci illustri della Sezione bolognese romagnola

Il presidente onorario Generale di Corpo d’Armata Gino Bernardini

di Giuseppe Martelli

pubblicato il 15 agosto 2003
aggiornata biografia il 1° novembre 2025 ed inserito il ruolo matricolare


Nel corso della sua storia, che parte dal 18 ottobre 1922, la Sezione bolognese romagnola ha annoverato fra i propri soci figure che pur non essendo nate sul territorio, hanno apportato con la loro iscrizione come soci, prestigio ed orgoglio.
Fra questi va certamente ricordato il Gen. Gino Bernardini che è stato presidente onorario a vita della sezione dal 1972 al 1976.
A seguito dalla morte nel novembre 1971 del Gen. Emilio Battisti (vedi biografia), il presidente di sezione Vittorio Trentini propone e l’assemblea dei delegati convocata nel febbraio 1972 approva, di perpetuare la figura del presidente onorario, carica onorifica riservata a soci di elevata personalità e prestigio. Con ovazione viene nominato il Gen. Gino Bernardini.

 


il ruolo matricolare pervenuto a pagamento

Gino Bernardini nasce a Reggio Emilia il 26 dicembre 1896. Incline alla vita militare lascia gli studi ed il 5 novembre 1914 si arruola volontario allievo ufficiale all’Accademia Militare di Modena. Il 20 aprile 1915 viene promosso al 2° anno di corso. Con l'entrata in guerra dell'Italia il 24 maggio 1915 e la conseguente mobilitazione generale, il 30 maggio viene anticipatamente dimesso “per esigenze di guerra” promosso Sottotenente ed assegnato al 66° Rgt. Fanteria che raggiunge in zona dichiarata in stato di guerra nel settore di Kambresko tra Canale e Bodrez. Promosso Tenente nel maggio 1916 assume il comando di una compagnia del 66° Rgt. Fanteria ed il 16 maggio in località Grazigua (Gorizia) per il comportamento tenuto nell'aspro combattimento viene decorato di medaglia di bronzo. Pochi mesi dopo, promosso Capitano comandante di compagnia, transita al 268° Rgt. Fanteria ed il 16-17 novembre 1917 nei sanguinosi combattimenti conseguenti "la rotta di Caporetto" in località Fagarè-Molino della Sega (riva destra del fiume Piave), viene decorato di una seconda medaglia di bronzo.

A dicembre lascia la fanteria per le truppe alpine assegnato al 3° Rgt. Alpini Btg. "Susa". Alla testa, questa volta dei suoi alpini, compreso il plotone arditi (alpini) del battaglione, il 25 giugno 1918 in località Cacaoli-Ercavallo (Alta Val Camonica), "...predisponeva un audace colpo di mano catturando l'intero presidio...." per questa azione viene decorato di una terza medaglia di bronzo.

Con la conclusione della guerra continua nel servizio permanente effettivo con vari incarichi prima al 3° poi al 1° Rgt. Alpini nel quale, con l’entrata in guerra dell’Italia il 10 giugno 1940, come Ten. Col. assume il comando del Btg. “Ceva” ed inviato al fronte francese.


il Ten. Col. Bernardini C.te del Btg. Alpini
"Ceva” in partenza per il fronte francese
.

Qui il 25 giugno a Combe de Foulleuse, alla testa del battaglione compie con successo un ardito attacco meritando una croce di guerra. Nel dicembre 1940 segue la Divisione Alpina “Cuneense” trasferita sul fronte greco-albanese e appena giunto gli viene affidato il comando interinale del 1° Reggimento per riassumere poi dal 2 febbraio 1941 quello del Btg. “Ceva”. Ancora una volta si distingue nella guida dei reparti impegnati nei vari combattimenti in particolare in quelli del 13 febbraio in località Bregu i Math, dove "...dimostrando elette doti di valoroso combattente..." viene decorato di un’altra medaglia di bronzo.

Conclusa la guerra sul fronte greco, nell’aprile 1941 il suo reparto viene trasferito per le operazioni contro la Jugoslavia e nel maggio 1941 il definitivo rientro in patria. Nell’estate 1942 gli viene affidato il comando del 103° Rgt. di Marcia della Divisione Alpina “Julia”. Dislocato nella zona di Caporetto per combattere i ribelli di Tito, assolve egregiamente ancora una volta il proprio compito. Con la promozione a Colonnello, dal maggio 1943 rientra nelle Divisione “Cuneense” per assumere il comando del 1° Rgt. Alpini che mantiene fino all’indomani dei noti fatti storici legati all’8 settembre e qui finisce la sua carriera di combattente.

Con la graduale rinascita dell’Esercito lo ritroviamo col il grado di Generale di Brigata assumere il comando dall’ottobre 1952 della Brigata Alpina “Julia”, comando che mantiene fino all’agosto del 1954, quindi promosso Generale di Divisione lascia le Truppe Alpine per assumere il comando della Divisione di Fanteria “Aosta” in Sicilia.

 

Nel 1956 arriva a Bologna quale nuovo comandante del Presidio Militare del 6° Corpo d’Armata. Nel 1958 promosso Generale di Corpo d’Armata è posto in congedo per raggiunti limiti di età. Immediatamente presenta domanda di iscrizione alla Sezione apportando al pari grado Emilio Battisti elevato prestigio associativo.

(le notizie militari sono tratte dal ruolo matricolare del Distretto di Modena, che conserva anche quelli di Reggio Emilia, che ho in copia ottenuto a pagamento)


febbraio 1966 - il Gen. Bernardini alla cerimonia di premiazione del
Trofeo “Alto Appennino” gara di sci alpinismo organizzata dalla Sezione
bolognese romagnola.


febbraio 1966 - i due Generali, Bernardini
e Battisti, al Trofeo “Alto Appennino”.


Nel 1972 pur gravato da numerosi impegni, è capogruppo regionale degli ufficiali in congedo dal 1960 e presidente del Centro di Studi Storico Militari del quale è stato fra i fondatori nel 1974, accetta, definendolo per lui “un onore”, la carica di presidente onorario a vita della sezione ed è sempre presente alle più importanti manifestazioni a livello nazionale e sezionali.

Muore improvvisamente a Cles (Trento) dove è in vacanza, il 14 luglio 1976.

Dopo le esequie alle quali partecipano i massimi vertici associativi delle varie Associazioni viene sepolto nel cimitero di Bologna Borgo Panigale.

Alla sua memoria è intitolato dal 1976 il Centro Studi Militari di Bologna.