soci illustri della Sezione bolognese romagnola

Il presidente onorario Generale di Corpo d’Armata Gino Bernardini

di Giuseppe Martelli

pubblicato il 15 agosto 2003


Nel corso della sua storia, che parte dal 18 ottobre 1922, la Sezione bolognese romagnola ha annoverato fra i propri soci figure che pur non essendo nate sul territorio, hanno apportato con la loro iscrizione come soci, prestigio ed orgoglio.
Fra questi va certamente ricordato il Gen. Gino Bernardini che è stato presidente onorario a vita della sezione dal 1972 al 1976.
A seguito dalla morte nel novembre 1971 del Gen. Emilio Battisti (vedi biografia), il presidente di sezione Vittorio Trentini propone e l’assemblea dei delegati convocata nel febbraio 1972 approva, di perpetuare la figura del presidente onorario, carica onorifica riservata a soci di elevata personalità e prestigio. Con ovazione viene nominato il Gen. Gino Bernardini.

Gino Bernardini nasce a Reggio Emilia il 26 dicembre 1896. Nel 1914 è allievo ufficiale all’Accademia Militare di Modena dalla quale allo scoppio della guerra nel maggio 1915, viene anticipatamente dimesso “per esigenze di guerra” ed assegnato al 3° Rgt. Alpini. Entra in linea come aspirante ufficiale e dopo pochi mesi promosso Sottotenente. Nel 1917, Capitano comandante di compagnia, viene decorato (maggio e novembre) con due medaglie di bronzo al valore militare ed ancora nel giugno 1918 un’altra medaglia di bronzo. Con la conclusione della guerra continua nel servizio permanente effettivo con vari incarichi prima al 3° poi al 1° Rgt. Alpini nel quale, con l’entrata in guerra dell’Italia nel giugno 1940, come Ten. Col. assume il comando del Btg. “Ceva” ed inviato al fronte francese.


il Ten. Col. Bernardini C.te del Btg. Alpini
"Ceva” in partenza per il fronte francese
.

Qui il 25 giugno a Combe de Foulleuse, alla testa del battaglione compie con successo un ardito attacco meritando una croce di guerra. Nel dicembre 1940 segue la Divisione Alpina “Cuneense” trasferita sul fronte greco-albanese e appena giunto gli viene affidato il comando interinale del 1° Reggimento per riassumere poi dal 2 febbraio 1941 quello del Btg. “Ceva”. Ancora una volta si distingue nella guida dei reparti impegnati nei vari combattimenti guadagnandosi nel febbraio un’altra medaglia di bronzo.

Conclusa la guerra sul fronte greco, nell’aprile 1941 il suo reparto viene trasferito per le operazioni contro la Jugoslavia e nel maggio 1941 il definitivo rientro in patria. Nell’estate 1942 gli viene affidato il comando del 103° Rgt. di Marcia della Divisione Alpina “Julia”. Dislocato nella zona di Caporetto per combattere i ribelli di Tito, assolve egregiamente ancora una volta il proprio compito. Con la promozione a Colonnello, dal maggio 1943 rientra nelle Divisione “Cuneense” per assumere il comando del 1° Rgt. Alpini che mantiene fino all’indomani dei noti fatti storici legati all’8 settembre e qui finisce la sua carriera di combattente.

Con la graduale rinascita dell’Esercito lo ritroviamo col il grado di Generale di Brigata assumere il comando dall’ottobre 1952 della Brigata Alpina “Julia”, comando che mantiene fino all’agosto del 1954, quindi promosso Generale di Divisione lascia le Truppe Alpine per assumere il comando della Divisione di Fanteria “Aosta” in Sicilia.

 

Nel 1956 arriva a Bologna quale nuovo comandante del Presidio Militare del 6° Corpo d’Armata. Nel 1958 promosso Generale di Corpo d’Armata è posto in congedo per raggiunti limiti di età. Immediatamente presenta domanda di iscrizione alla Sezione apportando al pari grado Emilio Battisti elevato prestigio associativo.




febbraio 1966 - il Gen. Bernardini alla cerimonia di premiazione del
Trofeo “Alto Appennino” gara di sci alpinismo organizzata dalla Sezione
bolognese romagnola.


febbraio 1966 - i due Generali, Bernardini
e Battisti, al Trofeo “Alto Appennino”.


Nel 1972 pur gravato da numerosi impegni, è capogruppo regionale degli ufficiali in congedo dal 1960 e presidente del Centro di Studi Storico Militari del quale è stato fra i fondatori nel 1974, accetta, definendolo per lui “un onore”, la carica di presidente onorario a vita della sezione ed è sempre presente alle più importanti manifestazioni a livello nazionale e sezionali.

Muore improvvisamente a Cles (Trento) dove è in vacanza, il 14 luglio 1976.

Dopo le esequie alle quali partecipano i massimi vertici associativi delle varie Associazioni viene sepolto nel cimitero di Bologna Borgo Panigale.

Alla sua memoria è intitolato dal 1976 il Centro Studi Militari di Bologna.