albo d’oro degli alpini bolognesi romagnoli

8 settembre 1943-25 aprile 1945 : "anche gli alpini e artiglieri da montagna CADUTI su fronti opposti"

l'alpino Ugero Cheli
di Giuseppe Martelli

pubblicato il 1° settembre 2019

Rileggendo e catalogando gli oltre 5.000 ruoli matricolari ritrovati nelle continue ricerche dedicate al nostro territorio, sono stato particolarmente colpito dalla breve, giovane, intensa vita di Ugero Cheli, del quale ho "scoperto l'inedita notizia" che dopo la pur breve naja come alpino, sceglie la via di combattente nella lotta partigiana contro i tedeschi fino al sacrificio della vita, che desidero onorare rinnovandone il ricordo “per non dimenticare”.

 


tratta dal Sacrario

Uggero Cheli nasce il 14 ottobre 1924 a Lizzano in Belvedere, Bologna, dove svolge la professione di operaio meccanico.


il ruolo matricolare rintracciato

Chiamato alla visita di leva il 13 settembre 1942 e giudicato abile arruolato, è lasciato in congedo illimitato.

Chiamato alle armi il 16 agosto 1943 viene assegnato all’11° Rgt. Alpini e giunge al Deposito di Brunico.

Pochi giorni dopo sbandatosi a seguito degli eventi legati all’armistizio dell’8 settembre, rientra “a casa”.

Dal 15 maggio 1944 entra nella formazione partigiana 7ª brigata della divisione Modena Montagna che opera nella zona dell'Appennino modenese-bolognese.

Una prima versione indica : Catturato dai tedeschi durante un rastrellamento mentre si sposta con la formazione verso Madonna dell'Acero, ferito nello scontro e riconosciuto come partigiano, viene fucilato a Lizzano in Belvedere il 1° settembre 1944.

Un'altra testimonianza indica che, sempre il 1° sttembre 1944, mentre si sposta con la formazione verso Madonna dell'Acero rimane ferito durante uno scontro con una pattuglia tedesca. Catturato e giunti al passo del fiume in località Basseda, viene finito e abbandonato.

Equiparato a tutti gli effetti per il servizio partigiano ai militari volontari che hanno operato in unità regolari delle forze armate nella lotta di liberazione.

E' ricordato nel Sacrario di Piazza Nettuno a Bologna dedicato ai partigiani caduti.

Nel dopoguerra a lui viene intitolata una via a Vidiciatico.