soci illustri della Sezione bolognese romagnola

Il prof. Capitano Cesare Grattarola

di Giuseppe Martelli

pubblicato il 1° luglio 2018


Nel tabulato soci del 1924 fra i talloncini con l’indirizzo per il giornale associativo
L’ALPINO da inviare colla Posta, vi è il nominato : al Signor Grattarola prof. Cesare - Via De' Chiari 9 Bologna. Dalle ricerche effettuate è emerso che era stato ufficiale del 1° Rgt. alpini decorato al valor militare, sportivo, alpinista, professore, ecc. Oggi, ricollochiamo la bella figura nella storia degli alpini e della Sezione, ritenendo così di onorarne la degna memoria e quella dei nostri soci illustri.

 

Cesare Grattarola nasce a Torino il 26 gennaio 1899. Trasferito a Bologna, diplomato ragioniere ed iscritto al nostro Distretto Militare, è chiamato alla visita di leva il 20 febbraio 1917 e lasciato in congedo è dichiarato abile arruolato di 1ª categoria ed assegnato al 113° Btg. di Milizia Teritoriale. Chiamato effettivo alle armi il 17 giugno è lasciato in congedo ed inviato in licenza straordinaria per malattia. Rientrato al Distretto Militare il 17 settembre è assegnato al Deposito del 2° Rgt. Alpini. Il 15 ottobre viene inviato al corso allievi ufficiali presso la Scuola di Applicazione di Fanteria a Parma. Concluso il corso il 17 marzo 1918, con la nomina ad aspirante ufficiale viene assegnato al 4° Rgt. Alpini. Promosso Sottotenente nel giugno 1918 transita, sempre come ufficiale degli alpini, nel 1° Raggruppamento delle truppe ausiliarie italiane in Francia in partenza per il fronte francese e su quel fronte, nel luglio 1918, viene decorato di Croce di Guerra con la seguente motivazione : "Durante un bombardamento aereo, si distinse per ardimento e fermezza recando pronto soccorso ai militari colpiti" - Chalons sur Marne.
Rientrato in Italia nel maggio 1919 continua nel "normale servizio militare" e viene congedato Tenente nel febbraio 1920.


copia del suo ruolo matricolare rintracciato

Nelllo stesso anno, pochi mesi dopo il congedo, è già assistente della cattedra di tecnica commerciale e bancaria al Regio Istituto commerciale “Guglielmo Marconi” con sede in piazza Calderini a Bologna. Nel 1928 vince il concorso nazionale per le cattedre di Ragioneria e viene nominato professore incaricato all'Istituto commerciale "Paolo Tortelli" di Genova. L'anno successivo, resasi vacante la cattedra a Bologna, accetta e rientra chiamato "con insistenza" dal Consiglio di Amministrazione dell'Istituto commerciale "Marconi". Nel frattempo si era anche iscritto all'Università di Venezia dove si laurea in Economia e Commercio. Come dottore commercialista, viene anche nominato assistente della cattedra di tecnica commerciale nell'Istituto Superiore di Scienze Economiche e Commerciali di Bologna.

Nel 1931 apre anche uno studio di consulenza commerciale, amministrazione di Società commerciali, procedure fallimentari e di liquidazione, ecc. con sede in via D'Azeglio assieme ai colleghi Vittorio Neri e Alessandro Cagli. Amato e stimato dai colleghi e soprattutto dagli alunni per i quali, oltre all'insegnamento della materie scolastiche, è anche un educatore per la vita che sa ascoltare e farsi ascoltare. Amante della montagna, da buon piemontese d'origine ed alpino, spesso organizza delle gite in montagna con i propri alunni.

Portato per la scrittura, la cronaca, il racconto, collabora anche con il quotidiano di Bologna "il Resto del Carlino".

 

Il socio Cesare Grattarola.

Sicuramente l'esperienza, anche se vissuta in tragici momenti, ne "infondono uno spirito alpino" che non lo lascia mai più. Avuto sentore che nel 1922 a Bologna sta nascendo una Sezione formata da reduci alpini iscritti all'Ass. Naz. Alpini (costituita a Milano l'8 luglio 1919) prende subito contatto e aderisce come socio individuale. Pur non essendo fisicamente presente la sera del 18 novembre 1922 alla riunione costitutiva della sezione, il suo nominativo lo ritroviamo fra i primi soci per l'anno sociale 1923 con indirizzo per l'invio del giornale L'ALPINO in via De Chiari 9. A conferma della sua piena adesione, viene citato fra i "degni di nota" presenti alla cerimonia di inaugurazione del Gagliardetto sezionale (oggi Vessillo) avvenuta domenica 16 dicembre 1923.

Negli anni successivi non fa mai mancare la sua presenza alle varie attività e viene nominato consigliere sezionale e segretario dal 1927 al 1929. Apprezzato collaboratore anche del giornale associativo L'ALPINO ne ritroviamo pubblicati diversi articoli, fra questi nel 1° marzo 1926 una cronaca dal titolo La prima marcia sciatoria emiliana, dove racconta con spiritosa descrizione la prima organizzazione sportiva promossa dalle sezione sulle nevi del vicino Corno alle Scale, un'anteprima del futuro Trofeo Alto Appennino. Un altro significativo articolo dal titolo Messa al Contrin lo ritroviamo su L'ALPINO del 15 ottobre 1931 dove racconta una domenica vissuta al Rifugio dell'Ass. Naz. Alpini Contrin, o meglio alla Città del Contrin (due rifugi ed una chiesetta) in compagnia dell'amico e consocio don Andrea Balestrazzi, che essendo il "parroco della città" celebra la tradizionale messa domenicale per gli alpini giunti al Contrin. Don Balestrazzi (1), ufficiale degli alpini poi divenuto sacerdote, è anche un caro collega all'Istituto "Marconi" dove insegna religione.

Sportivo e praticante lui stesso in atletica ed alpinismo, per molti anni è stato anche socio del C.A.I. (Club Alpino Italiano) di Bologna, su L'ALPINO del 1° febbraio 1932 la sezione comunica nella rubrica PROMOZIONI che è stato nominato segretario generale del C.O.N.I. (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) ed ha l'onore di accompagnare la nostra nazionale di atletica leggera alle Olimpiadi di Los Angeles che si svolgono dal 30 luglio al 14 aosto 1932. Per la cronaca, l'Italia si classifica al secondo posto dopo gli Stati Uniti con un singolare medagliere di 12 oro, 12 argento e 12 bronzo.


fotografia scattata al porto di Genova con alcuni rappresentanti della nazionale
italiana alle Olimpiadi di Los Angeles. Grattarola è il secondo da destra in piedi.

Socio molto attivo e presente alle varie manifestazioni sezionali, raduni, adunate nazionale, sa portare sempre la sua trascinante allegria e non disdegna di inserirsi negli improvvisati cori delle vecchie canzoni di guerra. Molti sono i documenti fotografici che lo ritraggono "in compagnia" e conservo anche la sua tessera associativa del 1939 come socio della Sezione, che ha assunto dal settembre 1938 la nuova e più militaresca deniminazione di Battaglione "Val di Reno".


Bologna 7 novembre 1939, a destra ancora in borghese Grattarola
con altri ufficiali alpini bolognesi. A sinistra è il Magg. Gustavo
Zanelli (3) che sarà poi Presidente di Sezione dal 1952 al 1962.


Bologna 1941, a spasso in via Paradiso
con la figlia Simonetta.

Con l'entrata in guerra dell'Italia nel giugno 1940, viene richiamato nel 1940-1942 come Capitano nell'8° Rgt. alpini.

Con la caduta del fascismo, l'8 settembre 1943, pur non apertamente, aderisce e si schiera con le prime formazione clandestine partigiane, questa sua scelta è confermata nella "lista Jacchia" una lista ritrovata nelle tasche del comandante partigiano Mario Jacchia (2) dove sono elencati un centinaio di nome prevalentemente della "Bologna bene" o liberi professionisti, molti di questi "partigiani" saranno poi eliminati da sicari fascisti, ma il prof. Grattarola è una figura cittadina troppo nota e stimata....... e prosegue indisturbato la sua professione di Professore e Commercialista.


errata corrige : viene indicato Club
Alpino, in realtà era l'Ass. Naz. Alpini.

Deceduto precocemente a Bologna il 28 dicembre 1944.

All'indomani del decesso compaiono diversi necrologi su "il Resto del Carlino" compresa quello della redazione del giornale che ne ricorda la figura professionale e di apprezzato collaboratore. Ai numerosi messaggio di cordoglio risponde con un RINGRAZIAMENTO pubblicato il 3 gennaio 1945 la vedova Clara Fanti Grattarola.

Per iniziativa del Rettore e colleghi dell'Istituto “Guglielmo Marconi” viene istituita una borsa di studio "Cesare Grattarola" frutto di spontanee offerte di famigliari, colleghi, alunni ed amici che si affianca a quella già dedicata alla memoria di "Enrico Grattarola" l'adolescente figlio immaturamente scomparso. Oggi entrambe non sono più in essere.

Un anno dopo, esattamente il 24 gennaio 1945, su "il Resto del Carlino" viene data notizia che verrà celebrata una Santa Messa in memoria presso la chiesa della S.S. Trinità in via S. Stefano.

Un'altra significativa iniziativa viene realizzata dall'Istituto "Marconi" che cura e pubblica in proprio un opuscolo di una trentina di pagine "IN MEMORIA DEL PROFESSORE CESARE GRATTAROLA" dove ne viene ricordata la figura di studioso, educatore, professionista, sportivo, alpinista ed alpino, con scritti del preside, colleghi ed alunni, ed ognuno ne ricorda un aspetto.

Fra i colleghi compare anche don Andrea Balestrazzi che così lo ricorda :

Cesare Grattarola, conoscitore di tutti gli sports ed anche cultore di molti di essi, fu, come sanno quanti lo conobbero, un provetto alpinista. Nella Grande Guerra 1915-18 fu pure valoroso alpino.
L'alpinismo suo però, pur numerando ascensini audaci e perigliose non disdicevoli ai più provetti professionisti, fu particolarmente sentito e praticato sotto la forma che si può chiamare artistica.
Chi gli fu compagno non può dimenticare i suoi entusiastici richiami alla bellezza, la grande concezione artisitica che ebbe dei colossi alpini, i suoi arresti improvvisi durante le ascensioni, per gustare e far gustare tutto il bello, che il suo occhi sperimentato scopriva. E sempre sorgeva in lui il desiderio e il proposito di condursi dietro i ragazzi della sua scuola. « La prossima volta bisogna che ci portiamo qui i nostri ragazzi del Marconi », era quasi sempre la consueta frase conclusiva.
E i ragazzi del Marconi se li è portati sulle Alpi e gli Appennini, nelle città più belle d'Italia, anche a Roma.
Chi non ricorda le nostre gite scolastiche? Come paioni ora lontani quei tempi! Grattarola era sempre della brigata. Non si poteva fare a meno di lui, e la sua presenza tutti attirava.
Nel programma delle gite della nostra Scuola, c'entrava anche l'istruzione e la ragioneria, ma le evasioni che con il professor Grattarola si facevano, recavano sempre l'impronta del suo grande amore per le manifestazioni artistiche, ch'egli viveva e sapeva far vivere negli altri. Si entusiasmava come un santo in estasi, sia contemplando le montagne o il mare o le foreste, come davanti a un bel quadro o una bella cattedrale.
La comprensione dell'arte e del bello allietava realmente la sua esistenza. Solo gli intimi potevano conoscere quanta fosse la sua passione ed anche la sua cultura artistica. E col senso dell'arte sentiva e professava schiettamente da italiano, da vecchio petroniano, come era solito definirsi, la religione. L'arte, che, come Dante scrive, di Dio « quasi è nepote », lo portava inevitabilmente alla considerazione del Divino. L'atto religioso diveniva in qualche modo il coronamento della comprensione della bellezza della natura e dell'arte, entusiasticamente goduta. Al Rifugio Contrin, sotto l'incombente Marmolada e l'Ombretta, con pochi amici trovati lassù una domenica (ne vi mancavano i nostri alunni) si sente il caro Cesare esclamare : Che cattedrale è questa : « neppure il Papa ce l'ha uguale! » e subito si attacca alla corda della campana per suonare la Messa, che fu celebrata nella chiesetta spalancata nell'ampia chiostra dei monti.

DON ANDREA BALESTRAZZI

 


(1) don Andrea Balestrazzi, un suo ricordo biografico è presente nel sito alla pagina : don Andrea Balrestrazzi
(2) Mario Jacchia, consocio, ufficiale pluridecorato degli alpini, fondatore della Sezione, medaglia d'Oro della Resistenza. Un suo ricordo biografico è presente nel sito alla pagina : Mario Jacchia
(3) Gen. Gustavo Zanelli, un suo ricordo biografico è presente nel sito alla pagina : Gustavo Zanelli