albo d’oro degli alpini bolognesi romagnoli

8 settembre 1943-25 aprile 1945 : "gli alpini e artiglieri da montagna CADUTI su fronti opposti"

l'alpino Tommaso Grilli
di Giuseppe Martelli

pubblicato il 1° luglio 2019

Rileggendo e catalogando gli oltre 5.000 ruoli matricolari ritrovati nelle continue ricerche dedicate al nostro territorio, sono stato particolarmente colpito dalla figura di Tommaso Grilli, del quale ho "scoperto l'inedita notizia" che era stato alpino combattente e reduce della Grande Guerra, poi sceglie la via di combattente nella lotta partigiana fino al sacrificio della vita, che desidero onorare rinnovandone il ricordo “per non dimenticare”.

 

Tommaso Grilli nasce il 29 agosto 1897 a Pianoro, Bologna.


il ruolo matricolare rintracciato

Chiamato dal Distretto Militare alla visita di leva il 3 luglio 1916 è lasciato in congedo e indicata come professione contadino, mugnaio.

Chiamato alle armi per mobilitazione il 26 settembre 1916 viene assegnato al 2° Rgt. Alpini Btg. “Borgo San Dalmazzo” quindi giunto in territorio dichiarato in stato di guerra.

Purtroppo per i disagi nei lunghi mesi di guerra si ammala gravemente e, dal 7 gennaio 1917 viene riconosciuto idoneo ai soli servizi sedentari ed inviato in licenza straordinaria per malattia, poi, rientrato, dall’8 marzo 1918, giudicato e riconosciuto “permanentemente inabile al servizio militare” viene mandato in congedo assoluto e concessa dichiarazione di aver tenuto buona condotta e di aver servito con fedeltà ed onore.

Sul ruolo matricolare viene anche annotato : Inviato in congedo assoluto con assegno rinnovabile per anni sei.

Sicuramente di idee sempre più contrastanti a quelle politiche del momento, con gli avvenimenti del 25 luglio 1943 che vedono la caduta del fascismo e l'arresto di Mussolini, si rafforzano ancora di più dopo l'8 settembre con lo sbandamento generale (anche del Regio Esercito) e "l'occupazione" dell'Italia da parte degli ex alleati tedeschi ora divenuti nemici, ma nuovamente alleati con il rinato partito fascista della Repubblica Sociale Italiana, "sente il dovere di ribellarsi".

Con gli avvenimenti legati all'8 settembre 1943, nello stesso giorno inizia a collaborare con la formazione partigiana Stella rossa Lupo che opera sull'Appennino tosco-emiliano, ma non come combattente, infatti nella stessa formazione sono già attivi i due figli Dario, classe 1918 (servizio militare in Aeronautica), ed Elio, classe 1924 (servizio militare nei Bersaglieri).
Dal 6 marzo 1944 decide invece di entrare nella formazione come combattente.

Catturato dai nazi-fascisti durante un rastrellamento e riconosciuto partigiano, il 24 giugno 1944 viene fucilato nel corso di una rappresaglia contro la popolazione civile in località Pian di Venola (Marzabotto), Bologna.

E' ricordato nel Sacrario di Piazza Nettuno a Bologna dedicato ai partigiani caduti.