MEDAGLIE d’ORO al Valor Militare
conferite a militari, già in servizio nelle Truppe Alpine, ma inquadrati
e combattenti in altre Armi o Corpi all’atto del fatto d’armi (dal 1896 al 1945)
ricerca e archivio di Giuseppe Martelli
pubblicato il 1° ottobre 2005

Burlando Ferdinando

nato nel 1923 a Torino
Sottotenente in servizio permanente effettivo
Partigiano combattente
9ª Divisione “Giustizia e Libertà”

già in servizio nelle Truppe Alpine quale:
Sottotenente in servizio permanente effettivo
5° Reggimento Alpini
Battaglione “Morbegno”
nel 1943

Motivazione della Medaglia d’Oro al valor militare – decorato vivente - :

Sottotenente degli alpini, sdegnando per due volte la resa, sottraeva tutti i suoi uomini alla cattura da parte del tedesco e li costituiva in formazioni partigiane alle quali accorse numerosa schiera di giovani entusiasti ed impazienti di impugnare le armi contro l’oppressore. Animatore e trascinatore dava prova di audacia superiore ad ogni umano ardimento in numerosi fatti d’arme, attaccando e sbaragliando con pochi uomini formazioni di autocolonne tedesche e, in audaci atti di sabotaggio, distruggendo decine di pezzi di artiglieria nemica. Due volte arrestato, opponeva fiero silenzio alle sevizie infertegli sebbene ferito. Condotto tre volte innanzi al plotone di esecuzione che per sadica crudeltà non eseguiva l’infame sentenza,affrontava serenamente la morte che lo sfiorava senza ghermirlo; finché veniva arditamente liberato da una squadra di partigiani pochi minuti prima che il capestro,cui era condannato, ponesse fine al suo calvario. Sette volte ferito in distinti cruenti combattimenti, con le membra stroncate, sorreggendosi a stento sulle stampelle riprendeva con maggiore ardore il suo posto di combattimento, compiendo ancora leggendarie gesta. Fulgido esempio di indomito valore e di altissimo amore di Patria.

Piemonte, settembre 1943-aprile 1945

Note biografiche:

Ammesso all’Accademia Militare di Modena nell’ottobre 1941, nel marzo 1943 venne nominato sottotenente di fanteria in servizio permanente effettivo. Destinato al battaglione “Morbegno” del 5° reggimento alpini, l’8 settembre alla dichiarazione dell’armistizio, si trovava al passo di S. Candido col suo plotone. Dopo aver ripiegato coi suoi uomini per la Val Pesio, si trasferì nel Canavese e, col nome di battaglia “Ferruccio”, organizzò le prime formazioni partigiane che entrarono a far parte della 9ª Divisione “Giustizia e Libertà”. Le gesta compiute a Cirè, nel Canavesano, nella Valle di Lanzo e nel Monferrato come comandante di Brigata gli valsero l’appellativo di “Diavolo bianco”. Ferito sette volte in combattimento, sopportò undici interventi chirurgici. Promosso tenente nel marzo 1945, nel 1947 fu trasferito al Ministero della Difesa e nel 1949 veniva collocato nella riserva come invalido di guerra. Conseguì la laurea in giurisprudenza nell’Università di Roma nel 1947 ed esercita (1965 n.d.r.) la professione di avvocato. Risiede a Roma (1965 n.d.r.)

(la motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor militare d’Italia, Roma 1965)

(la M.O. Burlando Ferdinando alla data del 15 ottobre 2011 è vivente e residente a Roma)