MEDAGLIE d’ORO al Valore Militare della Guerra 1915–1918
conferite a militari in servizio nelle Truppe Alpine all’atto del fatto d’armi
ricerca e archivio di Giuseppe Martelli
pubblicato il 15 settembre 2005

Garrone Eugenio

nato nel 1888 a Vercelli
Tenente di complemento
8° Reggimento Alpini
Battaglione “Tolmezzo”
6ª Compagnia

Motivazione della Medaglia d’Oro al valor militare “alla memoria”:

Non ostante la precedente riforma partì volontario di guerra e, pieno di entusiasmo e di fede, fu costante esempio di valore, di sacrificio e di emulazione fra i soldati, che lo amarono come fratello. In ogni discorso, in ogni lettera rivelò la sua anima di eroico giovane che non compì azione se non prodigiosa. A Coston del Lora, a Dosso Faiti, in violenti e micidiali combattimenti, si mostrò valorosissimo trascinatore di uomini. A Col della Beretta, agognando ardentemente alla vittoria, caduto gravemente ferito, con fervide invocazioni animò i suoi alpini alla resistenza e non volle abbandonare il fratello ferito ed il terreno della lotta sul quale venne fatto prigioniero. Morì in un ospedale austriaco,  ammirato dagli stessi nemici.

Coston di Lora, settembre 1916 ; Dosso Faiti, maggio 1917 ; Col della Beretta, 14 dicembre 1917

Note biografiche:

Come il fratello “Pinotto” (Medaglia d’Oro), fu distintissimo giovane di elevatissimi sentimenti patriottici. Segretario al Ministero della Pubblica Istruzione, per essere soldato e combattere contro l’Austria subì volontariamente un’operazione chirurgica e così poté ottenere la nomina a sottotenente di Milizia Territoriale nel 3° reggimento alpini che raggiunse in Vallarsa. Combattendo valorosamente rimase gravemente ferito sul Pasubio nel 1916. Guarito, ritornò in linea in un reggimento di fanteria, dapprima sul Carso e poi a Dosso Faiti, dove nel 1917 rimase nuovamente ferito. Promosso tenente e ritrasferito negli alpini, fu col battaglione “Tolmezzo” dell’8° reggimento a Pierlungo (Prealpi Carniole) il 6 novembre 1917. Insieme col fratello, che colla promozione a capitano aveva ottenuto di essere destinato allo stesso battaglione ed alla stessa compagnia, combatté eroicamente a Col della Beretta ove gravemente ferito cadde nelle mani del nemico. Il vivissimo dolore provato per la morte del fratello contribuì a fargli aggravare le sue condizioni si che morì il 6 gennaio 1918 a Salisburgo, dove era stato trasportato dal nemico che gli rese solenni onoranze.

(la motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor militare d’Italia, Torino 1925)