MEDAGLIE d’ORO al Valor Militare
conferite a militari, già in servizio nelle Truppe Alpine, ma inquadrati
e combattenti in altre Armi o Corpi all’atto del fatto d’armi (dal 1896 al 1945)
ricerca e archivio di Giuseppe Martelli
pubblicato il 1° novembre 2005

Madalena Nicolò

nato nel 1863 a Sanremo (Imperia)
Colonnello in servizio permanente effettivo
Brigata “Bergamo”
Comandante 26° Reggimento Fanteria

già in servizio nelle Truppe Alpine quale:
Maggiore in servizio permanente effettivo
5° Reggimento Alpini
Comandante Battaglione “Tirano”
nel 1901

Motivazione della Medaglia d’Oro al valor militare – alla memoria - :

Nell’offensiva verso Ettangi, guidava all’attacco i dipendenti reparti con eroico coraggio, riuscendo a conquistare i trinceramenti di Sidi Garba ed a mantenervisi parecchie ore malgrado l’energica controffensiva nemica. Ferito poi mortalmente, si opponeva che lo trasportassero altrove e rimaneva sul sito, continuando a dare disposizioni finché spirava con stoica serenità.

Sidi Garbàa,Libia, 16 maggio 1913

Note biografiche:

(Altre decorazioni: Medaglia Bronzo (Derna, ottobre 1912), Cavaliere Ordine Santissimi Maurizio e Lazzaro (Cina, 1902-1905)

L’autorità militare lo da nato a San Remo, ma il Municipio di tale località lo smentisce. La famiglia assicura essere egli nato a Venezia. A 17 anni entrava  alla Scuola Militare di Modena, uscendone nel 1882 tra i primi classificati sottotenenti nel 50° reggimento Fanteria (brigata “Parma”). Entusiasta degli alpini un anno dopo otteneva di esservi trasferito (1° reggimento) subito distinguendosi in un’ardita escursione per la quale riceveva speciali elogi dall’ispettore generale Pelloux. Nel 1884 era promosso tenente e passava poco dopo alla Scuola di Guerra uscendone il terzo classificato su 27. promosso capitano nel 1892 nell’83° reggimento Fanteria (brigata “Venezia”), un anno dopo ritornava negli alpini (prima al 2° poi al 7° reggimento). Trasferito nello Stato Maggiore fu alla Divisione di Messina e di Bologna. Nel 1901 veniva promosso maggiore a scelta nel 5° reggimento Alpini che lasciò un anno dopo per partire per la Cina al comando di un battaglione misto. Per le sue brillanti doti ebbe le croci di cavaliere Ordine della Corona d’Italia e SS. Maurizio e Lazzaro Rimpatriato nel 1905 fu capo di Stato Maggiore della Divisione di Novara che lasciò un anno dopo per partire per la Colonia Eritrea rimanendovi anche alla promozione a tenente colonnello. Rimpatriato nel 1910 fu capo di Stato Maggiore della Divisione di Padova e poi addetto al comando del VII Corpo d’Armata (Ancona). Promosso colonnello il 17 marzo 1912 comandò il 72° reggimento Fanteria (brigata “Puglie”), nel settembre dello stesso anno in seguito a sua domanda partiva per la Cirenaica dove a Derna assumeva il comando del 26° reggimento Fanteria. Quando questo reggimento nel gennaio del 1913 rimpatriò egli rimase a Derna al comando di un reggimento speciale composto di battaglioni dei reggimenti Fanteria 7°, 22°, 26°, 34°. Nel combattimento di Sidi Garba si comportò da prode rimanendo gravemente ferito all’addome; spirò presso la località denominata “albero del turco” mentre in autocarro veniva trasportato al ridotto “Lombardia” ove era stabilito un posto di medicazione.

(la motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor militare d’Italia, Torino 1925)