MEDAGLIE d’ORO al Valor Militare
conferite a militari, già in servizio nelle Truppe Alpine, ma inquadrati
e combattenti in altre Armi o Corpi all’atto del fatto d’armi (dal 1896 al 1945)
ricerca e archivio di Giuseppe Martelli
pagina aggiornata al 1° settembre 2009

Rossi Amilcare

nato nel 1895 a Lanuvio (Roma)
Sottotenente di complemento
28° Rgt. Fanteria, Brigata "Pavia"

poi in servizio nelle Truppe Alpine quale:
Maggiore di complemento
C.do Divisione Alpina "Pusteria"
Sezione Servizi
nel 1936

Motivazione della Medaglia d’Oro al valor militare – decorato vivente - :

Volontariamente, si recò per ben tre volte di pieno giorno a collocare tubi esplosivi sotto il reticolato nemico e nonostante il fuoco avversario, si spinse con pochi valorosi a riconoscere i danni prodotti dal nosytro bombardamento sulle linee nemiche, completandovi un varco con le pinze. Concessogli, poi, in seguito a sua insistente richiesta, di partecipare all'attacco della posizione, alla testa del suo plotone si slanciò risolutamente all'assalto, trascinandovi con entusiastico ardimento i suoi soldati. Ferito una prima volta, continuò a combattere. Nuovamente e gravemente colpito colla frattura del femore sinistro, non volle essere allontanato dalla linea, che a notte, per non distogliere uomini dal combattimento. Non guarito completamente dalla grave ferita riportata, chiedeva con insistenza, ed otteneva, di ritornare alla fronte. Fulgido esempio di valore, di abnegazione e di elevatissimo sentimento del dovere, spinto sino al sacrificio.

Vertoiba, 10 ottobre 1916

Note biografiche:

(altre decorazioni: Medaglia d'Argento, Passo Mecam 1936 e Croce di Guerra, Valle Robi, 1936 (Etiopia)

Nel suo natio Lazio ed a Roma, dove era studente universitario, fu uno dei primi e più ferventi, entusiasti ed attivi militi di quel Partito Nazionalista che con alla testa i suoi capi diede alla campagna contro l'Austria tanti fulgidi eroi, tra cui molti decorati dell'aureo segno, ed alla nuova Italia mirabili uomini di Stato ed organizzatori di valore inestimabile in tutti i campi, che sono ora (nel 1925 n.d.r.) i migliori collaboratori di S.E. Benito Mussolini nel Governo Nazionale e nel Partito Fascista. Allo scoppio della guerra si dimostrò subito interventista non solo a parole ma a fatti e si arruolò nell'Arma più provata, nella "regina delle battaglie". Da semplice ed umile fante frequentò un corso allievi ufficiali alla Scuola Militare di Modena dalla quale uscì il 12 novembre 1915 sottotenente di complemento nel 28° Rgt. Fanteria che subito raggiunse alla fronte facendosi notare per il suo sangue freddo e la sua intelligenza in arrischiate imprese. Promosso il 31 agosto 1916 tenente di complemento, quaranta giorni dopo per le sue valorose gesta si guadagnava l'aureo segno rimanendo gravemente ferito. Congedatosi, riprendeva i suoi studi e si laureava in belle lettere. Mentre era insegnante di Liceo si laureava anche in leggi con una bellissima votazione. Vive (nel 1925 n.d.r.) ora a Roma dove è insegnante di materie giuridiche nelle sezioni superiori dei Regi Istituti Tecnici. E' presidente dell'Associazione Nazionale del Nastro Azzurro, Triunviro del Comitato centrale dell'Associazione Nazionale Combattenti ed infine Triunviro pure del Gruppo Medaglie d'Oro.

(la motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor militare d’Italia, Torino 1925)

Ulteriori notizie biografiche tratte dallo Stato di Servizio e dal suo libro autobiografico:
Promosso per meriti eccezionali al grado di maggiore nel 1935, conoscendo i preparativi per la campagna Italo-Etiopica, chiede di partire volontario al comando di un battaglione. Essendo in soprannumero viene assegnato alla Sezione Servizi del Comando Divisione Alpina "Pusteria" e con questa parte dal porto di Napoli il 6 gennaio 1936. Durante la campagna si pone volontariamente al comando di reparti alpini impegnati in aspri combattimenti e per questo suo comportamento gli sono conferite una Medaglia d'Argento ed una Croce di Guerra. Affascinato da queste “magnifiche truppe” come lui stesso definisce ne è coinvolto dal forte spirito di Corpo tanto da scrivere la "Preghiera dell’Alpino combattente". Rientrato in Italia il 29 giugno 1936 riprende gli innumerevoli impegni civili e politici ed è promosso tenente colonnello nel 1937 per meriti speciali. Con l’entrata in guerra dell’Italia nel giugno 1940 parte nuovamente volontario per il Fronte Occidentale destinato al 37° reggimento fanteria della brigata “Ravenna”. Posto in congedo per la parziale smobilitazione dell’esercito, pochi mesi dopo, con la successiva campagna sul fronte greco-albanese, riparte volontario con il 50° reggimento fanteria della divisione “Parma”. Rientra in patria al termine delle operazioni il 10 maggio 1941 per essere assegnato a disposizione del Comando zona militare di Roma. Il 6 marzo 1943 viene nominato Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio ed in questa carica vive in prima persona la caduta del fascismo a seguito del famoso ordine del giorno del 25 luglio. Lascia quindi ogni carica politica e istituzionali quale presidente delle varie associazioni, ritirandosi a vita privata. Nel 1946 subisce un processo come ex esponente del passato regime nel corso del quale non emergono particolari capi di accusa ed è prosciolto con formula piena. Riprende quindi la sua attività esercitando la professione di avvocato patrocinante in Cassazione.

Da uleriori ricerche aggiornate al 2009, risulta deceduto a Roma nel 1977 ed a lui viene intitolata una via.

note:
Nel corso delle ricerche ho rintracciato questa inedita Medaglia d'Oro "alpina" mai citata nei documenti ufficiali ANA ed assente dall'elendo dei decorati presenti sul Medagliere Nazionale fino al 2008, ora è stata inserita.