Tandura 
              Alessandro 
            nato 
              nel 1893 a Vittorio Veneto (Treviso)
              Tenente di complemento
              XX Reparto d'Assalto
            già 
              in servizio nelle Truppe Alpine quale:
              in deroga alla normativa che prevede che il militare decorato abbia 
              prima prestato servizio   nelle Truppe 
              Alpine poi in altro Reparto all'atto del 
              fatto d'armi, la Sede Nazionale lo cosidera come M.O. degli alpini
              Tenente in s.p.e.
              7° Rgt. Alpini
              anni 1922-1924
            Motivazione 
              della Medaglia d’Oro al valor militare – decorato vivente - :
            Animato 
              dal più ardente amore di Patria, si offriva per compiere 
              una missione estremamente rischiosa: da un aeroplano in volo si 
              faceva lanciare con paracadute al di là delle linee nemiche 
              nel Veneto invaso, dove, con alacre intelligenza ed indomido sprezzo 
              di ogni pericolo, raccoglieva nuclei di ufficiali e soldati nostri 
              dispersi, e, animandoli col proprio coraggio e con la propria fede, 
              costituiva con essi un servizio di informazioni che riuscì 
              di primissimo ausilio alle operazioni. Due volte arrestato e due 
              volte sfuggito, dopo tre mesi di audacie leggendarie, integrava 
              l'avvenduta e feconda opera sua, ponendosi arditamente alla testa 
              delle sue schiere di ribelli e con esse insorgendo nel momento in 
              cui si delineava la ritirata nemica, ed agevolando così l'avanzata 
              vittoriosa delle nostre truppe. Fulgido esempio di abnegazione, 
              di cosciente coraggio e di generosa, intiera dedizione di tutto 
              se stesso alla Patria.
            Piave, 
              Vittorio Veneto, agosto-ottobre 1918
            Note 
              biografiche:
            (altre 
              decorazioni: promosso sergente per meriti di guerra (Trentino, 1916), 
              Medaglia di Bronzo (Castagnevizza, 1917)
            Volontario 
              di guerra, fu soldato nel 1° Rgt. Fanteria, Brigata "Re", 
              col quale andò subito a combattere divenendo caporale e rimanendo 
              gravemente ferito sul Podgora. Dopo lunghe cure guarì e tornò 
              alla fronte colla 333^ compagnia mitragliatrici combattendo nel 
              Trentino, ove riportò un'altra ferita e si guadagnò 
              i galloni da sergente per le sue valorose gesta. Dopo aver frequentato 
              un corso allievi ufficiali venne nominato sottotenente di complemento 
              nel 153° Rgt. Fanteria, Brigata "Novara" di nuova 
              formazione, col quale ritornò a combattere guadagnandosi 
              una medaglia di bronzo a Castagnevizza e rimanendo ancora ferito. 
              Ancora convalescente volle ritornare in linea e fu tenente di complemento 
              nel XX Reparto d'Assalto. Dopo la nostra ritirata dal Piave, il 
              Capo Ufficio Informazioni dell'VIII Armata conoscendo il suo ardire 
              e sapendolo praticissimo dei paesi e località invase dal 
              nemico si valse della sua operra ed egli non venne meno alla fiducia 
              che era stata dal suo superiore in lui riposta. Incaricato di infiltrarsi 
              tra i nemici nei luoghi dove era nato e che erano rimasti preda 
              dell'invasore, per avere informazioni, assolse il suo compito con 
              grande coraggi e intelligenza. Sprezzante di ogni pericolo, in una 
              notte dell'agosto del 1918 legato ad un paracadute veniva lanciato 
              da un aeroplano in una località prossima al suo paese natio. 
              Travestito, conduceva a termine l'opera sua mandando preziose informazioni 
              e sopportando privazioni e sacrifici per quasi tre mesi. Contribuì 
              così alla vittoria finale. Fu arrestato una prima volta, 
              ma riuscì ad evadere; arrestato una seconda volta, si gettò 
              da un treno in corsa evitando così la morte certa come solo 
              gli austriaci sapevano dare. Nella sua difficile e delicatoissima 
              missione ebbe la cooperazione della sorella Emma e della sua fidanzata, 
              che furono decorate al valor militare. Nominato ufficiale in servizio 
              permanente effettivo nel 1922 ed assegnato al 7° Rgt. Alpini, 
              trovasi ora in Colonia, (nel 1925 n.d.r.) a Bengasi, subalterno 
              nel 21° Battaglione indigeni eritreo-misto.
              
            (la 
              motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le 
              Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor 
              militare d’Italia, Torino 1925)
            ulteriori 
              notizie biografiche tratte da L'ALPINO:
              Congedato nel 1919, dopo la guerra ha ricoperto diverse cariche 
              pubbliche in particolare per promuovere il nuovo corso politico. 
              Rientrato a domanda nel Regio Esercito e promosso ufficiale nel 
              servizio permanente effettivo, ha prestato servizio presso il 7° 
              Rgt. Alpini dal 1922 al 1924. Nel 1925 parte volontario per la Libia 
              con il 21° Btg. indigeno-eritreo. Il 3 ottobre 1935, all'inizio 
              della guerra italo-etiopica, con il grado di capitano assume il 
              comando di un reparto di Ascari dei Battaglioni Benadir ed inviato 
              in Somalia. Nella notte del 30 dicembre 1937 muore per attacco cardiaco 
              a Mogadiscio dove si trovava in servizio. 
            ulteriori 
              note: la Medaglia d'Oro Tandura Alessandro era il padre della M.O. 
              Tandura Luigino, partigiano combattente caduto nella zona di Gorizia 
              nel 1944. Chiamato alle armi nel gennaio 1942 venne assegnato al 
              battaglione “Pieve di Cadore” del 7° reggimento alpini dal quale 
              passò, nel luglio dello stesso anno al 6° battaglione complementi 
              mobilitato, in partenza per la Russia. Con la compagnia comando 
              del 6° reggimento alpini partecipò alle operazioni di guerra sul 
              fronte russo dal luglio al dicembre. Rimpatriato prestò servizio 
              a Belluno nel 7° alpini e poi, dal febbraio 1943, a Merano nel 62° 
              battaglione complementi del 5° reggimento alpini, dove fu promosso 
              caporale. Alla dichiarazione dell’armistizio, raggiunse le montagne 
              della Venezia Giulia dove si aggregò ad una formazione partigiana 
              dipendente dalla Divisione garibaldina “Natisone”. L’Università 
              di Padova gli conferì dopo la sua morte la laurea “ad honorem”.
              
            (La M.O. Tandura Alessandro è deceduto il 30 dicembre 1937 a Mogadiscio in Somalia)