MEDAGLIE d’ORO al Valor Militare
conferite a militari, già in servizio nelle Truppe Alpine, ma inquadrati
e combattenti in altre Armi o Corpi all’atto del fatto d’armi (dal 1896 al 1945)
ricerca e archivio di Giuseppe Martelli
pagina aggiornata il 1° novembre 2010

Venturini Giovanni

nato nel 1916 a Corteno Golgi (Brescia)
Partigiano combattente
Divisione Fiamme Verdi “Tito Speri”
Brigata “Schivardi”

già in servizio nelle Truppe Alpine quale:
Caporalmaggiore di complemento
2° Reggimento Artiglieria Alpina
Gruppo "Vicenza"
nel 1943

Motivazione della Medaglia d’Oro al valor militare – alla memoria - :

Già graduato di artiglieria alpina, pur menomato nel fisico per postumi di ferita con congelamento riportato sul fronte russo, era tra i primi organizzatori ed animatori del fronte clandestino in Val Camonica, ove per diciassette mesi fu guida ideale della Resistenza. Arrestato e sottoposto ad atroci inenarrabili tormenti, sublime esempio di dedizione alla causa e di incrollabile forza morale, sacrificava la vita per nulla rivelare dell’attività partigiana e delle sistemazioni difensive delle Fiamme Verdi operanti nella Resistenza sul Montirolo. Assumendo su di sé l’intera responsabilità dell’organizzazione clandestina locale, innanzi al plotone di esecuzione, orrendamente mutilato, si imponeva all’ammirazione degli astanti, rivolgendo ai suoi uccisori parole di perdono ed ai partigiani con lui morituri parole di fede nella vittoria. Cadeva inneggiando all’Italia ed alla Fede.

Corteo-Alta Val Camonica-Mu di Edolo, settembre 1943-11 aprile 1945

Note biografiche:

Non è stato possibile al momento rintracciare notizie sullo stato del servizio militare che molto probabilmente sarà iniziato nel 1936 con la chiamata di leva e poi i successivi richiami, visto il grado. Di certo sappiamo che nel luglio 1942 era partito per partecipare alla campagna di Russia col grado di caporalmaggiore in servizio al 2° reggimento artiglieria alpina. Ferito in combattimento durante l’epica ritirata del gennaio 1943 e colpito da grave congelamento, rimpatriò alla fine di febbraio con treno ospedale. Ricoverato all’ospedale militare di Imola per esservi curato, qui lo colse l’armistizio dell’8 settembre 1943. Nonostante fosse ancora infermo, nel novembre lasciò l’ospedale per raggiungere, ancora sofferente, il suo paese, dove iniziò subito ad organizzare la lotta partigiana in Val Camonica. Entrato nella Brigata fiamme verdi “Schivardi” ne seguì le sorti e, malgrado fosse fisicamente menomato, si distinse fra i più attivi protagonisti della lotta contro i nazifascismi. Catturato alla vigilia della conclusione della guerra e sottoposto ad atroci sevizie che affrontò stoicamente assumendosi ogni responsabilità dell’organizzazione, davanti al plotone di esecuzione, come recita la motivazione, rivolse ai componenti parole di perdono ed ai tre compagni di lotta espressioni di conforto.

n.d.r. con decreto del Presidente della Repubblica, il conferimento della massima ricompensa al valor militare porta la data dell’11 luglio 1972)

(essendogli stata conferita la Medaglia d’Oro in data successiva al 1965, il suo nominativo non compare nel libro – le Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor militare d’Italia, Roma 1965)

Le concise note biografiche sono tratte da varie pubblicazioni consultate.