MEDAGLIE d’ORO al Valor Militare
conferite a militari, già in servizio nelle Truppe Alpine, ma inquadrati
e combattenti in altre Armi o Corpi all’atto del fatto d’armi (dal 1896 al 1945)
ricerca e archivio di Giuseppe Martelli
pagina aggiornata al 15 gennaio 2009

Zancanaro Angelo

nato nel 1894 ad Arsiè (Belluno)
Partigiano combattente
C.te formazione partigiana feltrina

già in servizio nelle Truppe Alpine quale:
Tenente Colonnello in servizio permanente effettivo
8° Reggimento Alpini
Comandante Battaglione “Gemona”
nel 1943

Motivazione della Medaglia d’Oro al valor militare – alla memoria - :

Sette volte decorato al valor militare, all’atto dell’armistizio, benché anziano, non esitava a partecipare alla lotta di liberazione apportando alla causa partigiana oltre all’impulso prezioso di un’intensa passione, quello delle sue esperienze di valoroso combattente. Capo di Stato Maggiore di un gruppo di bande alpine, dimostrava eccezionali doti organizzative a pari virtù di comandante. Ad avvenuto arresto del responsabile di tutte le formazioni partigiane della zona, lo sostituiva mantenendone la compattezza morale e l’efficienza operativa anche nei momenti più critici della lotta. Con grande generosità, cosciente del pericolo a cui si esponeva, si presentava in tribunale a testimoniare in favore dello stesso superiore e dei di lui figli anch’essi catturati, riuscendo a smontare le numerose prove d’accusa e salvandoli da sicura condanna a morte. Caduto, su vile delazione, in un’imboscata notturna tesagli dal nemico, anziché tentare la fuga, ingaggiava un’impari lotta, finché, colpito a morte, immolava insieme all’unico figlio, la vita per la causa della libertà della Patria. Fulgido esempio di dedizione assoluta agli ideali di giustizia e di libertà.

Feltre, 10 ottobre 1943, 19 giugno 1944

Note biografiche:

(Altre decorazioni:  Medaglia Argento (Monte Grappa, 1918), 2 Medaglie Bronzo (Albania, ottobre 1915 – Monte Grappa, 1918), Medaglia Argento (Libia, giugno 1936), 2 Medaglia Bronzo (Libia, aprire 1936 – Libia, marzo 1937), Medaglia Bronzo (Grecia, marzo 1941)

Non è stato possibile, al momento, rintracciare notizie sullo stato di servizio militare che molto probabilmente sarà iniziato nel 1915 con la chiamata di leva. Documentato invece il suo valore come risulta dalle molteplici decorazioni al valor militare che gli sono state conferite, ottenute combattendo in altra arma o corpo e non come “alpino”. Chiamato alle armi per mobilitazione e frequentato il corso allievi ufficiali, col grado di sottotenente è in Albania dove già il 21 ottobre gli è conferita la prima medaglia di bronzo al valor militare. Rientra con la promozione a tenente in Italia e nel 1918, col grado di capitano, combatte sul massiccio del Grappa. Quasi vent’anni dopo lo ritroviamo, sempre con il grado di capitano, nel Regio Corpo Truppe Coloniali imbarcate per la Libia (questo ci fa supporre che fosse di complemento “richiamato come volontario” che dopo la Libia viene trasferito nel ruolo del servizio permanente effettivo. Promosso maggiore, nel 1940 diventa “finalmente” alpino destinato del battaglione “Val Fella” del 1° gruppo alpini “Valle” quale nuovo comandante e, con questo reparto, partecipa alle operazioni di guerra sul fronte greco-albanese poi in Montenegro, rientrando in Patria nel maggio del 1942. Esattamente un anno dopo viene scelto per ricostituire il battaglione “Gemona” dell’8° reggimento alpini decimato nella campagna di Russia. L’armistizio dell’8 settembre 1943 lo coglie a Tarcento (Udine) dove è di stanza il battaglione, che grazie alla sua abilità di comandante, riesce a non far arrestare nessuno dei suoi alpini dai tedeschi ed il 12 settembre decide di sciogliere il reparto. Riesce quindi a rientrare a Feltre e subito si mette in contatto con noti antifascisti. A lui è riservato l’incarico di creare una rete militare della provincia di Belluno e di allacciare rapporti con il Comando Alleato. Figura ben conosciuta dai feltrini e dal comando tedesco, verso il quale ostenta un atteggiamento quasi provocatorio, viene arrestato una prima volta nel marzo 1944. Cadrà pochi mesi dopo in scontro a fuoco unitamente all’unico figlio anch’egli, seguendo l’esempio del padre, partigiano combattente.

(n.d.r. con decreto del Presidente della Repubblica, il conferimento della massima ricompensa al valor militare porta la data del 2 novembre 1976)

(essendogli stata conferita la Medaglia d’Oro in data successiva al 1965, il suo nominativo non compare nel libro – le Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor militare d’Italia, Roma 1965)

Le concise note biografiche sono tratte da varie pubblicazioni consultate.