MEDAGLIE d’ORO al Valor Militare
conferite a militari, già in servizio nelle Truppe Alpine, ma inquadrati
e combattenti in altre Armi o Corpi all’atto del fatto d’armi (dal 1896 al 1945)
ricerca e archivio di Giuseppe Martelli
pagina aggiornata il 20 luglio 2006

Zignani Goffredo

nato nel 1904 a Roma
Tenente Colonnello in servizio permanente effettivo
Comando 9ª Armata
Comandante 1° Battaglione volontari italiani

già in servizio nelle Truppe Alpine quale:
Sottotenente di complemento
2° Reggimento Artiglieria da Montagna
Gruppo "Bergamo"
nel 1924-1925

Motivazione della Medaglia d’Oro al valor militare – alla memoria - :

Capo ufficio Stato Maggiore di un Comando d’Armata dislocato oltremare all’atto dell’armistizio dell’8 settembre 1943, non esitava sulla scelta della via da seguire: combattere contro i tedeschi. Dopo avere per più giorni fermamente, quanto inutilmente, tentato di far prevalere il suo parere di resistenza ai tedeschi in seno al Comando, se ne allontanava per acquistare piena libertà d’azione. Raggiunte pericolosamente le poche truppe italiane che, unitamente ai partigiani avevano iniziate le ostilità contro i tedeschi, ed alle quali aveva già precedentemente fornito utilissime notizie sul nemico, ne assumeva, su designazione del comandante, la carica di capo di stato maggiore, svolgendo efficacissima propaganda combattentistica, prodigando tutte le sue energie e superando innumeri difficoltà per l’inquadramento dei reparti e per l’organizzazione dei servizi. Successivamente, chiesto ed ottenuto il comando di un battaglione italiano, affrontava con impareggiabile fede ed entusiasmo, sempre al fianco dei partigiani, i pericoli, le sofferenze, i disagi di una lotta estenuante e disperata, dimostrando singolare fermezza di carattere ed eccezionali doti di coraggio e resistenza fisica e morale. Dopo aspro e sfortunato combattimento, sopraffatto il suo battaglione, permaneva sul campo. Nell’estremo tentativo di riunire i superstiti per continuare la lotta veniva catturato dai tedeschi. Pur conscio di sacrificare col suo rifiuto la vita, si ribellava con sdegno alla richiesta di notizie sull’attività delle truppe e dei partigiani. Condotto innanzi al plotone di esecuzione, manteneva contegno fierissimo e cadeva infine sotto il piombo nemico al grido di “Viva l’Italia”. Fulgido esempio, in quei giorni di generale smarrimento, delle più alte virtù militari, teneva alto, con l’opera e col supremo sacrificio, l’onore dell’Esercito e il nome sacro della Patria.

Albania, 8 settembre 1943- 17 novembre 1943

Note biografiche:

(Altre decorazioni: Medaglia Bronzo (fronte greco-albanese, gennaio 1941)

Di famiglia romagnola, conseguita a Roma la licenza in fisico matematica nell’Istituto tecnico “Leonardo da Vinci”, assolse gli obblighi di leva negli anni 1924 e 1925 come sottotenente di complemento nel 2° reggimento artiglieria da montagna. Un anno dopo entrava per concorso all’Accademia di artiglieria e genio e nel 1929 veniva nominato tenente effettivo, assegnato al 30° artiglieria da campagna. Capitano a scelta nel luglio 1935, fu ammesso nel novembre successivo al 66° corso dell’Istituto Superiore di guerra e ultimatolo fu trasferito al Comando del 4° Corpo d’Armata presso il quale rimase anche dopo la promozione a maggiore conseguita dal 1° gennaio 1940. Partecipò poi nella seconda guerra mondiale dal giugno 1940 alle operazioni svoltesi alla frontiera occidentale e dal 29 dicembre dello stesso anno a quelle svoltesi sul fronte greco-albanese. Dopo aver comandato un gruppo del 17° artiglieria “Sforzesca”, dal 1° gennaio 1942, con la promozione a tenente colonnello, fu trasferito al Ministero quale elemento costitutivo dello Stato Maggiore. Il 25 maggio 1943 ripartì per Tirana assegnato al Comando Superiore delle Forze Armate di Albania, capo ufficio operazioni della 9ª Armata. Dopo l’armistizio prese prima contatti con il Comando generale partigiano albanese e poi col Comando della Divisione “Firenze” di cui fu capo di Stato Maggiore per una quindicina di giorni per assumere infine il comando del 1° battaglione volontari italiani.

(la motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor militare d’Italia, Roma 1965)

aggiornamento pubblicato il 15 giugno 2006 - Essendone emerse le radici "romagnole", è stata predisposta e pubblicata in altra parte del sito una più accurata biografia ricca di notizie e fotografie. Intendiamo così onorarne con orgoglio la rinnovata e ritrovata memoria legata alla storia del nostro territorio. Vai alla pagina - La M.O. Col. Goffredo Zignani -