archivio Giuseppe Martelli
dedicato agli alpini in armi e in congedo

alpini e artiglieri da montagna comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri

di Giuseppe Martelli,
autore delle ricerche documentali e dei testi

aggiornate biografie il 1° dicembre 2018

L’Arma dei Carabinieri, fondata il 13 luglio 1814, ha avuto nella sua lunga storia alcuni comandanti provenienti dalle truppe alpine,
sei sono stati Ufficiali di artiglieria da montagna e quattro Ufficiali degli alpini:

presentati nell'ordine cronologico del periodo di Comando

 


dal 30 novembre 1935
al 24 agosto 1940

Riccardo Moizo nasce il 27 agosto 1877 a Saliceto (Cuneo). Frequenta l’Accademia Militare nel 1894 poi la Scuola d’Applicazione d’artiglieria e genio e la Scuola di Guerra a Torino nel 1908. Ne esce con il grado di Tenente nel servizio permanente attivo (poi diventa s.p.e.), venendo assegnato al 1° Reggimento Artiglieria da Montagna. Mentre si trova a Torino ottiene di poter frequentare un corso di pilotaggio di aeroplano e, comandato presso il Battaglione Specialisti del Genio, inizia a Roma Centocelle un corso che completa al campo della Malpensa, ne maggio 1911 il brevetto di pilota di aeroplano e il 1° agosto quello di pilota militare. A ottobre il reparto di aviazione, appena costituito in seno al battaglione specialisti del genio, parte per la Libia con la promozione a Capitano del 1° Rgt. Art. da Montagna addetto alla squadriglia aviatori di Tripoli. Rimpatriato per malattia, può rientrare in servizio solo nel 1913 destinato al 2° Rgt. Art. da montagna. Nel luglio 1914 è comandato a Roma presso lo Stato Maggiore e, posto a disposizione del ministero delle Colonie, è destinato al comando truppe della Tripolitania. Con la promozione nel marzo 1915 di primo capitano, rientra in patria assegnato allo Stato Maggiore e, dal 23 maggio 1915, all'ingresso delle truppe italiane nella prima guerra mondiale, è distaccato come consulente aeronautico presso il Comando Supremo. Promosso maggiore il 7 luglio, resta al fronte fino al 21 dicembre, quando è trasferito al Ministero della Guerra. Nell’ottobre 1917 con il grado di Colonnello torna al fronte, dapprima come comandante dell’aviazione della III Armata, poi, fino al marzo 1918, come Capo Ufficio servizi aeronautici presso il Comando Supremo. Valente pilota e organizzatore gli viene conferita la Medaglia d’Argento. Rientrato in servizio di Stato Maggiore e assegnato alla 15ª divisione fanteria, come capo di stato maggiore, il 27 ottobre rimane gravemente ferito sul Monte Pertica, meritando una seconda Medaglia d’Argento. Rientrato nell’agosto 1919, è assegnato al comando dell’VIII Armata poi trasferito nell’aeronautica che in quel periodo si sta organizzando come arma autonoma. Dal novembre 1919 è al comando dell’Aeronautica (aviatori) di Roma, divenendo poi comandante superiore dell’Arma aeronautica, transitando infine come Generale nel Corpo di Stato Maggiore della Regia Aeronautica il 16 ottobre 1923. Di lì a poco rientra nel Regio Esercito con il vecchio grado di Colonnello ed il 24 febbraio 1924 è nominato comandante del 6° reggimento di artiglieria pesante campale, quindi nel novembre 1926, al comando del 3° reggimento di artiglieria pesante campale. Promosso Generale di Brigata nel febbraio 1929, è destinato al comando dell’artiglieria del Corpo d’Armata di Roma. Il 16 novembre 1930 è nominato ispettore per la mobilitazione della XXI Divisione militare territoriale di Roma e nel settembre 1931 è posto a disposizione del comando designato d’armata di Firenze. Promosso generale di divisione il 1° dicembre 1932, viene subito dopo nominato comandante della 6ª divisione militare territoriale di Milano, divenuta nel febbraio 1934 Divisione di Fanteria Legnano. Il 16 settembre dello stesso anno è destinato al comando della Iª Divisione Celere “Eugenio di Savoia”. Nel novembre 1935, dopo un breve impiego presso il ministero della Guerra, è nominato comandante generale dell’Arma dei Carabinieri. Allo scoppio della seconda guerra mondiale per raggiunti limiti di età, il 27 agosto 1940 è posto “fuori quadro” a disposizione del Ministero della Guerra per incarichi speciali. Nominato nell'agosto 1943 dal nuovo rinato governo fascita Alto Commissario della Provincia di Lubiana raggiunnge la città slovena. Sopraggiunti l’armistizio dell’8 settembre e l’immediata occupazione tedesca rifiuta ogni forma di collaborazione. Rientrato in Italia nel febbraio 1944 viene deferito al Tribunale Speciale della Repubblica Sociale italiana ma è prosciolto da ogni accusa. Finita la guerra viene questa volta deferito all'Alta corte di giustizia contro i crimini del fascismo ma è prosciolto e posto in congedo assoluto.
Muore a Roma il 26 febbraio 1962.

 


dal 27 agosto 1940
al 22 febbraio 1943

Remo Gambelli nasce a Bologna il 23 febbraio 1880. Entra il 30 ottobre del 1899 quale allievo ufficiale nell’Accademia Militare di Modena e ne esce al termine del regolare corso biennale con la nomina a Sottotenente in s.p.e. Il 2 settembre 1901 frequenta quindi la Scuola di Applicazione di Artiglieria e Genio a Torino dalla quale esce a fine corso il 22 agosto 1904 con il grado di Tenente nel servizio permanente attivo, venendo assegnato al 1° Reggimento Artiglieria da Montagna. Allo scoppio della guerra italo-turca viene mobilitato e con la 5ª batteria del Gruppo Torino-Mondovì (comandata dal Capitano Riccardo De Carolis) sbarca a Tripoli il 22 ottobre 1911. Già nei primi mesi della Campagna di Libia si mette in luce per le doti di ottimo ufficiale meritando la prima decorazione: una medaglia di bronzo al valor militare. Pochi mesi dopo viene nuovamente decorato, questa volta con la medaglia d’argento. Al termine delle operazioni per la conquista della Libia, nell’ottobre 1913 rimpatria con la 5ª batteria della quale dal 29 giugno, con l’avanzamento al grado di Capitano, ha assunto il comando. Con il rientro in patria lascia quasi subito l’Arma combattente e la “penna nera” per frequentare la Scuola di Guerra a Torino ed il corso per il Corpo di Stato Maggiore. Con l’entrata in guerra dell’Italia (24 maggio 1915) viene mobilitato, ma non è stato possibile individuare i reparti combattenti presso cui svolse servizio nello Stato Maggiore. Promosso al grado di Maggiore il 5 novembre 1916 e successivamente Tenente Colonnello il 29 luglio 1917, con questo grado lo ritroviamo assegnato, quale Capo di Stato Maggiore, alla 56ª Divisione territoriale comandata dal Gen. Alessandro Vigliani, che è composta dalla Brigata di linea “Como” (23° e 24° Rgt. fanteria) dalla Brigata di linea “Ravenna” (37° e 38° Rgt. fanteria) e dal 13° Rgt. artiglieria da campagna. Ancora una volta emergono le sue qualità di ufficiale e di soldato, in particolare nei sanguinosi teatri di battaglia del 1918 nel massiccio del Monte Grappa. Meriterà un’altra medaglia d’argento. Per gli anni successivi, cioè dal 1919 al 1933, il profilo militare non ci fornisce notizie precise, limitandosi ad informazioni di carattere familiare, poiché, per gli ufficiali, la scelta della consorte era soggetta ad autorizzazione. In data 11 aprile 1923 contrae matrimonio con la signorina Teresa Erzoek. Il 13 giugno 1926 viene promosso al grado di Colonnello. Rimane vedovo il 7 gennaio 1932  e sposa in seconde nozze il 24 maggio 1934 la signorina Giorgia Letizia Erzoek (non è chiaro se fosse la sorella e non sappiamo se dai due matrimoni siano nati dei figli). Nel frattempo, dal 17 settembre 1933, è stato promosso Generale di Brigata e viene nominato comandante l’Artiglieria del Corpo d’Armata di Firenze. Dal 4 giugno 1935 rientra nel Corpo di Stato Maggiore quale Capo di Stato Maggiore del Comando designato d’Armata di Torino. Promosso Generale di Divisione, dal 1° gennaio 1937 assume il comando della 18ª Divisione di fanteria “Metauro” in Ancona ed il 2 maggio 1939 gli viene affidato il comando del Corpo d’Armata Autotrasportabile con sede a Cremona. Dal 19 luglio dello stesso anno, mantenendo l’incarico di comandante della stessa grande unità, è promosso Generale di Corpo d’Armata. Pochi mesi dopo, esattamente dal 10 novembre, assume il comando del Corpo d’Armata di Roma e l’anno successivo, con decorrenza 11 giugno 1940 (il giorno dopo l’entrata in guerra dell’Italia!), quello dell’VIII Corpo d’Armata Mobilitato (per cambio di denominazione del Corpo d’Armata di Roma). Dal 27 agosto 1940 riveste l’ultimo, prestigioso incarico: viene nominato comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Reali. Resterà al vertice della “Benemerita”, in anni difficilissimi, fino al 23 febbraio 1943 quando, per raggiunti limiti di età, viene collocato nella riserva. Superando il travagliato periodo che caratterizza la storia dell’Italia nel periodo 8 settembre 1943 - 25 aprile 1945, nell’immediato dopoguerra viene più volte richiamato in servizio temporaneo con vari incarichi, fra i quali quello di Direttore generale della Leva sottufficiali e truppa, presso il Ministero della Difesa a Roma. Dal 1° maggio 1954, infine, viene posto in congedo assoluto.
Muore a Canale Monterrano, Roma, il 2 agosto 1976.

(per ulteriori notizie biografiche è ricordato anche in altra parte del sito al link : Remo-Gambelli)

 


dal 27 febbraio 1943
al 19 luglio 1943

Azolino Hazon nasce a Torino il 20 luglio 1883. Entra nel 1902 quale allievo ufficiale nell’Accademia Militare di Modena e ne esce al termine del regolare corso biennale con la nomina a Sottotenente in s.p.e. Frequenta quindi la Scuola di Applicazione dal quale esce a fine corso il 22 agosto 1906 con il grado di Tenente nel servizio permanente attivo, venendo assegnato al 1° Reggimento Alpini. Con questo reparto partecipa alla guerra italo-turca in Libia nel biennio 1911-1912. Al rientro in patria chiede di transitare nell'Arma dei carabinieri reali e nel 1914 con l'avanzamento al grado di Capitano lascia il cappello alpino e viene nominato ufficiale dei carabinieri reali. Con questo grado partecipa alla 1ª guerra mondiale al termine della quale viene promosso Maggiore poi Ten. Colonnello con vari incarichi. Partecipa quindi nel biennio 1935-1936 alla guerra italo-etiopica quale Colonnello comandante superiore dei carabinieri in Africa Orientale, incarico che assolve fino al luglio 1938 guadagnandosi una medaglia di bronzo ed una croce di guerra al valor militare e meritando due avanzamenti straordinari di grado per meriti di guerra. Rientrato con il gradi di Generale di Divisione, dal giugno 1942 ricopre la carica di vice-comandante generale dell'Arma. Dal 23 febbraio 1943 viene quindi nominato Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri. Alle 11,40 del 19 luglio 1943 da poco era cessato il primo terrificante attacco aereo degli Alleati contro la città di Roma. La zona più colpita era stata quella dello scalo ferroviario di San Lorenzo. Il comandante generale dell'Arma, Azolino Hazon, si affacciò nella stanza del suo Capo di Stato Maggiore, Col. Ulderico Barengo, dicendogli: “Occorre andare, non c'è da perdere un minuto; a San Lorenzo c'è da organizzare i soccorsi”. A bordo dell'auto di servizio, lanciata a tutta velocità lungo il viale Regina Margherita, i due uomini avevano appena raggiunto la Città Universitaria, quando una pioggia di ordigni cominciò a riversarsi sulla zona. La strada era ormai interamente sconvolta dagli scoppi delle bombe da 500 libbre. Ancora pochi metri e poi si sarebbe dovuto proseguire a piedi. Non ci fu il tempo. Una bomba esplose vicino all'auto con a bordo il Gen. Hazon e il Col. Barengo, che perirono all'istante. Alla loro memoria venne poi concessa la Medaglia d'Argento al valor militare.
Muore tragicamente a Roma il 19 luglio 1943.

 


dal 16 maggio 1947
al 24 maggio 1950

Fedele De Giorgis nasce a Chivasso (Torino) il 17 gennaio 1887. Entra nel 1905 quale allievo ufficiale nell’Accademia Militare di Modena e ne esce al termine del regolare corso biennale con la nomina a Sottotenente in s.p.e. il 5 settembre 1907 assegnato al 3° Rgt. Alpini. Partecipa alla guerra italo turca nel biennio 1911-1912 col grado di Tenente sempre nel 3° Rgt. Alpini guadagnandosi una medaglia di bronzo al valor militare. Successivamente nel periodo fra le due guerre, con il grado di Generale è comandante della III Divisione alpina Julia in Albania dal 2 settembre 1938 al 6 agosto 1940 e dal 9 agosto 1940 passa alla Divisione di Fanteria Perugia. Nel giugno del 1941 è in Siria come Capo della Delegazione della Commissione italiana di armistizio con la Francia e paventa per la prima volta l’idea di costituire una sorta di “Legione Straniera” costituita da forze antibritanniche del Levante, composta dai nemici della Gran Bretagna in Africa, nel Medio Oriente e in India. L’idea piace a Roma, ma per gli eventi bellici successivi non ha seguito. Comandante della Divisione Savona nel 1942 è in Cirenaica dove continuano gli attacchi inglesi. Caduta la fortezza di Bardia e rimasti completamente isolati i reparti della Divisione, le truppe resistono nella speranza di poter essere messi in condizione di ripiegare via mare. Rivelatasi però impossibile l'operazione e risultando sempre più difficili i rifornimenti di viveri e munizioni per mezzo degli aerei, mentre gli attacchi nemici si susseguono a ritmo sempre più intenso sui capisaldi superstiti di Sollum, Halfaya e Cirener, il Comando Supremo autorizza De Giorgis a trattare la resa. Durante il comando di questa Divisione è pure insignito della Croce di Ferro (decorazione tedesca). Successivamente alla Seconda Guerra Mondiale, rientrato dalla prigionia viene nominato comandante generale nell’Arma dei Carabinieri fino al maggio 1950. Il 1 giugno 1947 celebra a Roma, nella Caserma della Legione Allievi, la prima Festa dell'Arma dopo l'avvento della Repubblica. Costituisce nel 1947 anche l’Opera Nazionale d’Assistenza Orfani Militari dell’Arma dei Carabinieri.
Muore a Roma il 4 febbraio 1964.

 


dal 25 maggio 1950
al 4 maggio 1954

Alberto Mannerini nasce a Napoli il 22 febbraio 1891. Entra nel 1911 quale allievo ufficiale nell’Accademia Militare di Modena e ne esce al termine del regolare corso biennale con la nomina a Sottotenente in s.p.e. il 23 febbraio 1913. Partecipa alla guerra italo-turca nel biennio 1913-14 quale Sottotenente degli alpini. Partecipa alla Grande Guerra col grado di Tenente poi Capitano nel 7° Rgt. Alpini e nel 1917-18 come Maggiore comanda il Btg. Alpini Monte Pelmo guadagnandosi nel corso della guerra due medaglie d'argento, una medaglia di bronzo ed una croce di guerra al valor militare. Nel dopoguerra lascia le fiamme verdi e con il grado di Colonnello viene nominato comandante del 2° Rgt. Granatieri di Sardegna nel 1937-38. Nell’aprile del 1939 con il suo intero Reggimento di Granatieri di Sardegna è aviotrasportato a Tirana e nelle operazioni di occupazione dell'Albania gli viene conferita un'altra medaglia di bronzo. Successivamente è inquadrato nel VIII Corpo d’Armata nella Campagna di Grecia in qualità di Capo di Stato Maggiore meritando la promozione per meriti di guerra a Generale di Brigata. L’11 giugno del 1941 è comandato ad operare in Africa Italiana, costituendo prima il Raggruppamento Sahariano “Mannerini” quindi addetto al comando del Corpo d'Armata di Manovra della Libia meritando un'altra medaglia d'argento al valor militare. Nel dicembre 1941 viene fatto prigioniero dagli inglesi ad El Gazala. Rientra in patria a fine guerra. Con il grado di Generale di Corpo d'Armata viene nominato Sottocapo di Stato Maggiore Esercito. Nel maggio 1950 viene nominato comandante generale dell'Arma, incarico che svolge fino al maggio 1954.
Muore a Roma il 6 febbraio 1962.



nuovo inserito


dal 5 maggio 1954
al 14 ottobre 1958

Luigi Morosini nasce a Bologna il 3 novembre 1894. Incline alla vita militare entra il 1° febbraio 1913 quale allievo ufficiale nell’Accademia Militare di Torino e ne esce al termine del regolare corso biennale con la nomina a Sottotenente. Frequenta quindi la Scuola di Applicazione di Artiglieria e Genio a Torino dalla quale esce a fine corso il 28 marzo 1915 con il grado di Tenente nel servizio permanente attivo, venendo assegnato al 1° Reggimento Artiglieria da Montagna. Il mese successivo, con l'entrata in guerra dell'Italia il 24 maggio, con questo reparto, come subalterno di batteria, raggiunge il fronte. Promosso Capitano nel marzo 1917, assume il comando di una batteria da montagna e, convolto dalla rotta di Caporetto, l'11 novembre 1917 si attesta nella zona Monticelli-Tezze di Val Sugana e con ardita manovra riesce a fermare il nemico. Per questa azione viene decorato di medaglia di bronzo al valor militare. Con la conclusione della guerra lascia la specialità dell'artiglieria da montagna per altre unità di artiglieria da campagna. Ammesso alla Scuola di Guerra, dopo il biennio viene destinato a incarichi di Stato Maggiore in vari Comandi sempre di Artiglieria. Con la promozione al grado di Maggiore nel 1927 ritorna nella "sua" Bologna in servizio presso il comando del 3° Reggimento Artiglieria da Campagna. Nel 1934 promosso Ten. Colonnello lascia Bologna per assumere vari incarichi di Stato Maggiore. Il 26 luglio 1938 promosso Colonnello assume il comando del 42° Reggimento Artiglieria per Divisione di fanteria inquadrato nella 60ª Divisione di fanteria Sabratha, costituita nel 1937 in Libia. Con l'entrata in guerra dell'Italia parte per la Libia nel giugno 1940 ed il 42° Rgt. Artiglieria, costituito su tre Gruppi, viene impiegato in difesa costiera nella zona di Tripoli. In dicembre è trasferito a sud di Derna per contrastare l'avanzata inglese. Nel 1941 il 42° partecipa a difesa lungo la linea Derna-Berta. Attaccato in forze per evitare l'aggiramento di forze inglesi, ripiega attraverso Slonta, Barce e Bengasi. In settembre è schierato ad est di Tobruk, a disposizione del comando retrovie del fronte. All'inizio del 1942 lascia la Libia ed il comando in quanto è richiamato in patria per assumere incarichi di Sato Maggiore presso il Ministero della Guerra. Promosso Generale di Brigata nel 1943 gli viene affidato l'incarico di Capo Reparto presso lo Stato Maggiore dell’Esercito. Con la fine della seconda guerra mondiale viene nominato Comandante dell’Artiglieria del Comando Militare Territoriale di Torino, quindi nel biennio 1950-1951 è Direttore dell’Istituto Geografico Militare. Il 15 gennaio 1952, promosso Generale di Divisione, assume l'incarico di Comandante della Divisione di Fanteria “Granatieri di Sardegna”. Promosso Generale di Corpo d’Armata il 30 aprile 1954, dal 5 maggio ha l'onore di essere nominato Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, comando che mantiene fino al 14 ottobre 1958. Posto in congedo per raggiunti limiti di età e lasciata la divisa, si ritira a vita privata scegliendo come residenza la cittadina di Barge, nel cuneense, dove muore il 16 settembre 1966.
(per ulteriori notizie biografiche è ricordato anche in altra parte del sito al link : Morosini-Luigi)

 


dal 1 febbraio 1966
al 25 febbraio 1968

Carlo Ciglieri nasce a Torino il 5 ottobre 1911. Nel 1929 entra nella Regia Accademia di Artiglieria e Genio e quindi frequenta il corso di Applicazione, al termine del quale viene destinato nel settembre 1933 con il grado di Sottotenente in s.p.e. al 1° Rgt. Art. da montagna. Trasferito per esigenze belliche al 16° Rgt. Art. "Sabauda" parte nel giugno 1935 per la campagna d'Etiopia dalla quale rientra il 7 gennaio 1936. Riprende quindi servizio con il grado di Tenente nel 1° Rgt. Art. da montagna era definita Art. Alpina. Capitano nel maggio 1940 viene trasferito presso il Comando della Divisione di fanteria "Cagliari" mobilitata per l'Albania, in territorio dichiarato in stato di guerra. Con la promozione al grado di Maggiore nell'agosto 1941, viene rimpatriato e trasferito nello Stato Maggiore del Regio Esercito. Promosso nel gennaio 1943 al grado di Ten. Colonnello viene inviato in Montenegro come Capo di Stato Maggiore della Divisione Alpina Taurinense. Dopo l’8 settembre 1943 passa con scelta volontaria nella Divisione partigiana "Garibaldi" sempre come Capo di Stato Maggiore. Da Danilovgrad attraversa terreni difficilissimi per raggiungere il 3° Rgt. alpini alle Bocche di Cattaro meritando una croce di guerra al valor militare. Nel dopoguerra con il grado di Ten. Colonnello è trasferito al 184° poi al 41° Rgt. Artiglieria "Folgore", promosso Colonnello è comandante del 2° Rgt. Artiglieria da montagna nel periodo 1951-1953 quindi svolge servizio fino al 1955 presso il Comando del Corpo d'Armata di Bologna. Promosso Generale di Brigata è nominato Comandante della Brigata alpina Orobica nel biennio 1956-1957. Dopo vari e prestigiosi incarichi come Generale di Divisione dal 1959 al 1962 presso lo Stato Maggiore Difesa ed al Comando Supremo Forze Alleate in Europa, promosso al massimo grado (1963), dal giugno 1963 al gennaio 1966 è Comandante del IV Corpo d’Armata (alpino). Si distingue in modo particolare per esser stato tra i primi a correre di persona in soccorso delle popolazioni colpite dal disastro del Vajont del 9 ottobre 1963 con tutti gli alpini disponibili che si prodigavano oltre ogni umana resistenza. Dal 1° febbraio 1966 viene nominato comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, incarico che svolge fino al 20 febbraio 1968. Dopo vari incarichi presso il Ministero della Difesa è nominato comandante designato della 3ª Armata.
Muore il 27 aprile 1969 in un incidente stradale nei pressi di Curtarolo sulla Strada Statale 47 Bassano del Grappa-Padova.

 

 


dal 3 gennaio 1971
al 7 febbraio 1973

Corrado Sangiorgio (o San Giorgio?) nasce a Ivrea (Torino) l'11 dicembre 1909. Nel 1928 entra nella Regia Accademia di Artiglieria e Genio e quindi frequenta il corso di Applicazione, al termine del quale viene destinato nell'agosto 1932 con il grado di Sottotenente in s.p.e. al 2° Rgt. art. da montagna. Con la promozione a Tenente è trasferito al 1° Rgt. Art. da montagna dove rimane fino al 1936 quando viene scelto ed inviato alla Regia Accademia di Artiglieria e Genio quale insegnante, poi con il grado di Capitano, alla Scuola di Applicazione fino al settembre 1938. Frequenta quindi il corso di Stato Maggiore. Con l'inizio del secondo conflitto mondiale con il grado di Capitano di Stato Maggiore Esercito è assegnato al 1° Rgt. Artiglieria alpina (maggio 1941) poi dal novembre al Comando della Divisione alpina Pusteria con la quale partecipa alle operazioni in Balcania meritando una croce di guerra al valor militare nella battaglia di Pljevlje del 1° dicembre 1941. Maggiore sempre in servizio di Stato Maggiore, nel marzo 1942 è trasferito al Comando della Divisione alpina Julia ed il 7 agosto 1942 parte per il fronte russo con l'incarico di addetto alle operazioni. Durante il drammatico ripiegamento dell'inverno 1943 cade prigioniero dopo sanguinosi contrassalti meritando la medaglia d'argento al valor militare e rientrando in patria il 22 agosto 1946. Riprende quidi servizio presso lo Stato Maggire Esercito fino al marzo 1948. Con la promozione a Ten. Colonnello (aprile 1948) gli viene affidato il comando nel biennio 1949-1950 del Gruppo "Bergamo" del 2° Rgt. Art. da montagna, quindi promosso Colonnello (gennaio 1953) è destinato quale comandante del 3° Rgt. Art. da montagna (Brigata Julia) nel biennio 1954-1955. Dopo vari prestigiosi incarichi nello Stato Maggiore Esercito e nel Segretariato dell Prersidenza della Repubblica, con la promozione a Generale di Brigata (dicembre 1958) assume successivamente il comando della Brigata alpina Julia nel biennio 1960-1961 e dal 1963 al 1966 è comandante delle Truppe Alpine Carnia-Cadore con il grado di Generale di Divisione. Con la promozione al massimo grado (dicembre 1966) fra i vari incarichi è nominato Ispettore dell'Arnma di Artiglieria. Dal 20 febbraio 1968 al 1° gennaio 1970 è comandante del IV Corpo d’Armata (alpino) quindi comandante del VII Comando Militare Territoriale della Regione Tosco-Emiliana. Dal 3 gennaio 1971 viene nominato comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, incarico che svolge fino al dicembre 1972, data di collocamento in ausiliaria.
Muore a Udine il 3 novembre 2003.

 

 


dal 11 settembre 1981
al 19 gennaio 1984

Lorenzo Valditara nasce a Novara il 20 giugno del 1921. Nel giugno 1940 entra all’Accademia militare di Modena, ne esce dopo il regolare biennio con il grato di Sottotenente in s.p.e. ed assegnato per il servizio di prima nomina al Gruppo "Bergamo" dell'artiglieria alpina. Fresco di nomina, nel luglio 1942 parte per la Russia con il Gruppo "Bergamo" di artiglieria alpina della Divisione Tridentina. L'impatto con la guerra lo vede coinvolto nella battaglia di Nikolajewka dove, in occasione della rottura dell’accerchiamento sovietico, dimostra il proprio valore meritandosi la promozione al grado di Tenente e due medaglie di bronzo. Dopo l’8 settembre del 1943 mentre si trova a San Candido, viene deportato dai tedeschi nei campi di lavoro fra Polonia e Slesia. Sopravvive anche a quella prova. Nel 1948 svolge servizio alla 1ª Batteria d’artiglieria da montagna del Gruppo "Belluno" a Tarvisio quindi con la promozione a Capitano è comandato a Udine nella sede della Brigata alpina Julia. Nel 1962-1964 promosso Maggiore ricopre l’incarico di Capo di Stato Maggiore della Julia, prima e di Capo di Stato Maggiore delle truppe alpine di Carnia e Cadore a San Daniele, poi gli viene affidato come Colonnello il comando del 2° Rgt. Art. da montagna nel periodo 1966-1968. Promosso Generale assume il comando della Brigata alpina Cadore a Belluno. Poi dal 1978 al 1980 è comandante del IV Corpo d’Armata Alpino poi della Regione militare Nord Est di Padova. Nell’agosto del 1981 viene nominato comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, al termine del suo mandato, nel 1984, torna in Friuli scegliendo come residenza Udine.
Muore a Udine il 23 ottobre 2014.

 


9 marzo 1993
al 20 febbraio 1997

Luigi Federici nasce ad Arcola (La Spezia) il 21 febbraio 1934. Il 4 luglio 1952 è ammesso a frequentare il corso allievi ufficiali all’Accademia Militare di Modena e dopo la Scuola di Applicazione, con il grato di Sottotenente in s.p.e. è assegnato dal 1° ottobre 1956 al 4° Rgt. Alpini. Dal 1° agosto 1957, con il grado di Tenente, già dal 16 dicembre 1956, è in servizio nel 3° Rgt. artiglieria da montagna, quindi dal 1° gennaio 1959 passa al Deposito della Brigata alpina "Julia". Con l'avanzamento al grado di Capitano (febbraio 1962) viene ammesso a frequentare il 90° Corso di Stato Maggiore presso la Scuola di Guerra fino al 1967. Dal 1° agosto 1968 è trasferito al Comando Truppe alpine Carnia-Cadore ed il 21 dicembre 1968 è promosso al grado di Magiore. Dall'agosto 1970 rientra in servizio presso lo Stato Maggiore Esercito ed il 1° aprile 1971 è promosso Ten. Colonnello. Dopo vari incarichi, nel 6° Rgt. Artiglieria d'Assalto quindi nuovamente presso lo Stato Maggiore Esercito, con la promozione a Colonnello, dal settembre 1977 è comandato in servizio presso il Comando Brigata alpina Julia e l'anno successivo prende servizio presso il IV Corpo d'Armata Alpino. Promosso Generale di Brigata (dicembre 1982) è nominato Capo di Stato Maggiore sempre nel 4° Corpo d'Armata Alpino, quindi Comandante della Brigata alpina Julia dall'ottobre 1983 al settembre 1985. Rientra quindi in servizio presso lo Stato Maggiore Esercito quale Capo del VI Reparto. Promosso il 31 gennaio 1987 Generale di Divisione è nominato Sottocapo di Stato Maggiore Esercito. Con la promozione a Generale di Corpo d'Armata il 12 dicembre 1990, assume incarichi speciali a disposizione del Capo di Stato Maggiore. Dal 27 dicembre 1991 è nominato Comandante del 4° Corpo d’Armata Alpino e dall'8 marzo 1993 quella di comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, incarico che svolge fino al 22 febbraio 1997 quando è posto in ausiliaria.
Attualmente (aprile 2016) vive a Udine.

 


note:
Il 6 maggio 2004 fu una data storica per l’ Arma dei Carabinieri. In tale giorno il Generale di Corpo d’Armata Luciano Gottardo prese il posto del pari grado Guido Bellini (proveniente dal Genio) e divenne il primo comandante generale espresso dalla “Benemerita”. Fino ad allora la normativa prevedeva infatti che il “numero uno” dei Carabinieri dovesse essere un “esterno”, consentendo ai Carabinieri, come massimo traguardo raggiungibile, la nomina a vice-comandante.


note: Si ringrazia sentitamente e con gratitudine l’Ufficio Storico dell’Arma dei Carabinieri, nella persona del Capo Ufficio Col. t.ISSMI Alessandro Della Nebbia, che ci ha cortesemente inviato l’estratto dello stato di servizio dei Generali Carlo Ciglieri, Corrado San Giorgio e Luigi Federici.


ed anche due vice-comandanti dell'Arma dei Carabinieri

 


dal 24 maggio 1955
al 30 dicembre 1957

Ivo Levi nasce a Ferrara il 14 marzo 1894. Frequenta la Scuola Militare dal 1913 al 1915, data in cui viene nominato Sottotenente in s.p.e. e destinato all’8° Reggimento Alpini. Nell'aprile 1916 viene promosso Tenente ed in data 22 febbraio 1917 transita nell’Arma dei carabinieri venendo destinato alla Legione di Bologna, e precisamente alla Tenenza di Forlì. Partecipa alla Grande Guerra in territorio nazionale e quindi viene trasferito prima alla Legione Verona poi presso la Legione Napoli ed infine alla Legione Firenze. Promosso capitano nell'agosto 1919, presta servizio nella Legione Allievi e nella Legione Cagliari per poi essere posto a disposizione del Ministero dell’Aeronautica dall’8 febbraio 1929 sino a dopo la promozione al grado di Maggiore avvenuta il 14 febbraio 1930. Dopo la cessazione del servizio presso il Ministero dell’Aeronautica (febbraio 1934), viene trasferito alla Legione Roma e successivamente al Regio corpo truppe coloniali della Tripolitania. Promosso Tenente Colonnello il 17 agosto 1935, continua a prestare servizio in Africa Settentrionale sino al 6 febbraio 1939, data del suo collocamento in congedo per motivi razziali. Riammesso nei ruoli, con lo stesso grado, l’8 febbraio 1945 viene destinato al Raggruppamento Battaglioni Mobili di Milano, nel quale è confermato con la promozione a Colonnello e nel marzo 1947 viene trasferito al comando della Legione di Bolzano. Promosso Generale di Brigata il 3 marzo 1950, assume il comando della Prima Brigata carabinieri di Torino e nell'ottobre 1952 viene destinato per incarichi speciali al Comando generale dell’Arma. Promosso generale di Divisione, comanda la Terza Divisione carabinieri “Ogaden” e successivamente la Prima Divisione “Pastrengo”. Trasferito, il 24 maggio 1955, al Comando generale, assume la carica di vice comandante generale sino al 30 dicembre 1957. Dal 15 marzo 1958 viene collocato in ausiliaria per limiti di età, continuando a permanere in servizio al Comando generale con incarichi speciali. L’11 gennaio 1963 gli viene conferito il grado di generale di Corpo d’armata ed il 14 febbraio 1966 è collocato in congedo.
Muore a Roma il 9 aprile 1966.
(per ulteriori notizie biografiche è ricordato anche in altra parte del sito al link : Ivo-Levi)

aggiornamento inserito il 1° maggio 2017

Nel corso di ricerche effettuate consultando una Enciclopedia Militare sui Generali che hanno avuto un trascorso nelle truppe alpine dal 1872 al 1933, fra gli oltre 170 nominativi, è emerso il nome del Generale Giovanni Squillero.

Nonostante uletriori ricerche su notizie biografiche più precise, oggi sappiamo solo che :


dal 15 settembre 1933
al 27 ottobre 1935

Giovanni Squillero era nato a Cavagnolo (Torino) nel 1871. Dopo aver frequentato l'Accademia Militare è promosso Sottotenente degli alpini nel 1892. Dopo sette anni lascia le "fiamme verdi" e chiede di transitare nell'Arma dei Carabinieri Reali. Nel 1908 ha raggiunto il grado di Tenente e per benemerenze particolari viene insignito dell'Ordine della Corona d'Italia con la nomina a cavaliere. Come Capitano inizia la Grande Guerra 1915-1918. Maggiore nel 1916, entra a far parte di una commissione per la costituzione di una "Legione Redenta" ideata dal governo italiano per raggogliere i prigionieri di guerra appartenenti all'esercito austro-ungarico, nativi del Trentino e Venezia Giulia, considerati italiani "irredenti" da recuperare alla Patria. Soldati quindi di sentimenti italiani "costretti" con minacce e vessazioni nelle fila dell'esercito austro-ungarico, inviati a combattere lontano, sul fronte russo e la erano prigionieri. Liberati in accordo con il goverrno russo, questa "Legione Redenta" formata da ex prigionieri inquadrati a tutti gli effetti come carabinieri, aveva raggiunto la forza di circa duemila uomini su 3 battaglioni di 4 compagnie ciascuno e operò dal 1916 al 1920 con il Corpo di Spedizione Italiano in Estremo Oriente dislocato fra Tien-Tsin, Pechino e Tokio (vicenda quasi sconosciuta ritrovata nel corso delle ricerche). Nel 1924 viene promosso all grado di Colonnello e gli sono affidati il comando della legione di Catanzaro e poi della legione allievi carabinieri di Torino. Nel 1929, promosso Generale di Brigata, è Ispettore della 2ª zona Carabinieri con sede operativa a Milano dove rimane fino al 1933. Nello stesso anno, con la promozione a Generale di Divisione, viene trasferito a Roma presso il Comando dell'Arma dei Carabinieri Reali e poche mesi dopo è nominato Vice Comandante, rimanendo in carica dal 15 settembre 1933 al 27 ottobre 1935, quindi è posto in ausiliaria per raggiunti limiti di età.
A Cavagnolo (Torino) gli è stata intitolata una via.