MEDAGLIE d’ORO al Valor Militare
conferite a militari, già in servizio nelle Truppe Alpine, ma inquadrati
e combattenti in altre Armi o Corpi all’atto del fatto d’armi (dal 1896 al 1945)
ricerca e archivio di Giuseppe Martelli
pubblicato il 15 ottobre 2005

Jacchia Mario

nato nel 1896 a Bologna
Partigiano combattente
Comandante Formazioni militari Nord Emilia

già in servizio nelle Truppe Alpine quale:
Tenente di complemento
6° Reggimento Alpini
Battaglione “Monte Berico”
nel 1918

Motivazione della Medaglia d’Oro al valor militare – alla memoria - :

Nobile figura di partigiano, fedele all’idea che fu credo della sua vita, fu trai i primi ad organizzare i nuclei di resistenza contro l’oppressore nazifascista. Perseguitato per ragioni razziali, ricercato per la sua attività cospirativa ed organizzativa, non desistette dall’opera intrapresa con tanto ardore. Nominato ispettore militare dell’Emilia e successivamente comandante delle forze partigiane del Nord Emilia divenne in breve l’animatore del movimento clandestino della regione e, senza mai risparmiarsi, sempre rifulse per la forte personalità e per l’indomito coraggio dimostrato durante le frequenti missioni ed i sopraluoghi rischiosi effettuati per meglio assolvere il suo compito. Sorpreso dalla polizia mentre presiedeva una riunione del suo comando, veniva arrestato nel tentativo di distruggere tutto il materiale compromettente, compito che aveva assunto per sé, dopo aver ordinato ai suoi collaboratori di mettersi in salvo. Sottoposto a stringenti interrogatori si confessò unico responsabile e non pronunciò parola che potesse compromettere l’organizzazione. Dopo aver sopportato lunghi giorni di detenzione e di martirio fu prelevato dal carcere e soppresso. Fulgido esempio di apostolo della libertà e di eroico sacrificio.

Emilia, 8 settembre 1943-20 agosto 1944

Note biografiche:

(Altre decorazioni: 2 Medaglie Argento (Forte Matassone, 28 giugno 1916 ; Monte Kukli-Santa Lucia di Tolmino, 8 ottobre 1917), Medaglia Bronzo (Altopiano di Bainsizza, 29-30 agosto 1917), Croce di Guerra (Vallarsa, 12-13 giugno 1916)

Il padre triestino, fu fiero assertore dell’italianità delle terre istriane. Combatté valorosamente nella prima guerra mondiale nel battaglione “Monte Berico” del 6° reggimento alpini al comando di una sezione mitraglieri. Ferito in modo grave in Val Grande Pasina, finì la guerra come tenente aiutante maggiore del battaglione. Ripresi gli studi interrotti, si laureò a Bologna in giurisprudenza e nella professione si affermò presto come avvocato e giurista di valore. Promosso capitano nel 1930, venne richiamato per un mese nel 1931 per istruzione; quindi per le sopravvenute leggi razziali, non poté più rivestire l’uniforme. Alla dichiarazione dell’armistizio dell’8 settembre 1943 si adoperò per la costituzione dei Comitati di Liberazione Nazionali e per la organizzazione della resistenza in Emilia e in Lombardia e col nome di battaglia “Rossigni” fu a capo della delegazione militare Nord Emilia. Arrestato a Parma il 2 agosto 1944, fu trasportato segretamente in Germania e non se ne ebbero più notizie.

(la motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor militare d’Italia, Roma 1965)

note: ulteriori notizie biografiche sono già pubblicate nel mio sito, apri pagina - Jacchia Mario

ed ancora - i rifugi intitolati ai nostri alpini, il rifugio Mario Jacchia -