storia del territorio bolognese romagnolo

CRONACHE E MEMORIE ALPINE NEL "CORRIERE PADANO" (1935-1943)

di Mario Gallotta*

pubblicato il 1° dicembre 2010


 

Com’è noto ai cultori di storia delle penne nere, il periodico dell’A.N.A. (“L’Alpino”) fu fondato a Udine nel 1919 ed annovera fra i tre promotori un ferrarese destinato a grande notorietà: il Tenente degli Alpini (poi Capitano) Italo Balbo.

 

La passione per il giornalismo spinse più tardi il “Quadrumviro” a fondare – nel 1925 – il “CORRIERE PADANO”, di cui fu anche direttore per alcuni mesi.
Sul finire del 1925, infatti, Balbo chiamò alla direzione del quotidiano un grande giornalista, Nello Quilici, che condivise da allora in poi l’avventura umana e politica del futuro Governatore della Libia, fino a morire con lui nel cielo di Tobruk il 28 giugno 1940.
Con Nello Quilici il giornale di Balbo “…acquistò rapidamente fama di essere uno dei quotidiani più vivaci, intelligenti e indipendenti della provincia…Con l’aumento della tiratura, che nel 1931 era salita dalle iniziali 3000 a 40.000 copie, erano cresciute anche le sedi del giornale. Il quotidiano vantava quattro redazioni (Faenza, Forlì, Ravenna, Verona) e uffici (Rovigo, Padova, Bologna, Rimini) nella Valle Padana, più una sede redazionale a Roma” (1).
Insomma, il “CORRIERE PADANO” acquistò fama e notorietà, al punto che “…ancora oggi ha una precisa importanza culturale : la terza pagina era infatti, come si diceva allora in gergo, una delle più “spazzolate” d’Italia. Vi scrissero Comisso, Antonio Baldini, Ungaretti, De Pisis, Govoni, Titta Rosa, Di Giacomo, Tozzi, Vittorini, Quasimodo, Cardarelli, Flora, Ferrata, Arrigo Benedetti, Soldati, Bertolucci, Brancati,Montale, Savinio, Moretti, Piovene, Luchino Visconti, Bontempelli, Bigiaretti e vi cominciarono a scrivere anche future celebrità come Bassani Luigi Preti e Michelangelo Antonioni, che scrisse parole commosse sulla morte di Balbo…” (2).
A ciò si aggiunga che, nella redazione, erano presenti vari giornalisti certamente “non allineati” e che, su temi di grande importanza ( come l’antisemitismo o l’alleanza con Hitler), il “CORRIERE PADANO” diede più volte prova di un notevole anticonformismo rispetto alla linea “ufficiale” del regime.
Con linguaggio attuale potremmo dire che il quotidiano di Balbo “faceva tendenza” ed ha acquistato, a buon diritto, un posto d’onore nella storia della stampa italiana.
Aggiungiamo che in redazione si respirava certamente un’aria “alpina”. Non solo Italo (e più tardi Lino Balbo) avevano indossato il cappello con la penna nera, ma il podestà di Ferrara, Renzo Ravenna, era stato ufficiale dell’artiglieria da montagna durante il primo conflitto mondiale.
E anche uno dei figli di Nello Quilici, Vanni, aveva prestato servizio militare fra gli “scarponi”.
La conferma ci viene da Folco Quilici – celebre documentarista e scrittore - che nel suo libro “Tobruk 1940” (Mondadori,2006) riporta alcune frasi tratte da un diario del fratello Vanni (anno 1939) : “ero a Merano, sottotenente al 5° Alpini. Un giorno, in sala mensa, un altro sottotenente mi disse che mio padre era stato violentemente attaccato dal “Regime Fascista” di Farinacci…Fra gli ufficiali alpini il Fascio era poco popolare e quell’attacco mi diede alcuni momenti di gloria al reggimento. Invece di censura, mi fecero quasi tutti delle congratulazioni”.
Incuriositi dal racconto, abbiamo interpellato Folco Quilici, che in data 19 luglio 2006 ci ha inviato una mail con ulteriori notizie. “Caro Gallotta, eccole i cenni che mi chiede. Vanni era nato a Berna nel ’18…Laureato in legge a pieni voti nel ’39. Alpino dal ’39 in poi, catturato dai Tedeschi nel ’43, fuggito ed entrato nella Resistenza (squadre G.L.). Decorato dalle forze alleate (credo con Victory Cross). Cordiali saluti”.
Per tali motivi ci è sembrato interessante esaminare le notizie “alpine” pubblicate sul “Corriere Padano” in un periodo particolarmente significativo: dal 1935 al 1943.


LE PAGINE NAZIONALI

Il 25 marzo 1935 il “CORRIERE PADANO” dedica un lungo articolo (Scarponi a Tripoli ) di Alberto Boari all’adunata nazionale di Tripoli.


foto tratta dal CORRIERE PADANO del 26 marzo 1935


“Quando il labaro del X con le sue 58 medaglie d’oro – si legge nell’articolo – era apparso sul pontile di sbarco a fianco del del “Comandante” On. Manaresi, l’entusiasmo non aveva avuto più limiti, specie allorchè Italo Balbo, alpino fra gli alpini, si era messo in testa al corteo, attraverso la città festante”.
Oltre all’articolo citato, ricco di notizie e di riferimenti utili a ricostruire il clima del momento, il quotidiano pubblicò, nei giorni successivi, varie fotografie. La più bella è probabilmente quella apparsa il 26-3-35, che reca la seguente didascalia : “ Gli Alpini con in testa S.E. Balbo e S.E. Manaresi si recano ad inaugurare il Monumento a Generale Cantore”.

 

Il 19 luglio 1935, in terza pagina, viene pubblicato il “Ritratto di Roberto Sarfatti , medaglia d’oro”, del pittore ferrarese Cesare Laurenti.

Il 13 agosto 1935 Alberto Cerini pubblica un lungo articolo intitolata “Un’ascensione al Monte Rosa” . In esso si fa riferimento all’incontro con l’87° Compagnia (“Indomita”) del 4° Reggimento Alpini.

Il 20 luglio 1936 appare un servizio intitolato “Marinai e Alpini adunati ad Ancona”, in occasione di una mostra-mercato della pesca. Si citano Angelo Manaresi e Mons. Trossi “cappellano del 10° Alpini”.

Nello stesso anno, il 5 novembre, compare - nella rubrica “Lettere particolari dall’Impero” L’ ”Elogio del mulo” (bagalì), a firma di Mario Malagù.

Il 7 giugno 1938 viene pubblicato (come “servizio particolare”) l’articolo “Il monumento di Brunico di fronte alla Vetta d’Italia - Dove sei stato mio bell’alpino?”.
In esso si dice che l’idea del monumento fu del Prefetto “scarpone” di Bolzano, Giuseppe Mastromattei, e che autore dell’opere è lo scultore Paolo Boldrin, già ufficiale degli Alpini.
In pari data appare un lungo dettagliato articolo intitolato “ Il monumento ai caduti della Divisione Alpina “Pusteria” inaugurato dai Principi di Piemonte a Brunico”.

Il 3 luglio 1938 viene pubblicato una lunga recensione dei “Canti della montagna” di Enrico Pedrotti, con ampie citazioni del prefatore, Angelo Manaresi.

Il 31 luglio successivo viene pubblicato un servizio da Belluno. Questo il titolo “La XII Batteria Alpina sulla Cima Grande di Lavaredo”. A corredo dell’articolo appare anche una bella fotografia.


Il 27 settembre 1941, infine, appare “Con gli Alpini a Malga Spore”, a firma del ferrarese Luciano Chailly.

Segnaliamo infine “Il lieto successo di “Scarpe al sole” al Festival cinematografico di Venezia” di Emilio Padoan e tre articoli del filosofo e studioso Julius Evola:
“Nell’ora delle vette”, “Spirito della montagna” e “Ghiacci e spirito : un’ascesa del Gross-Glockner”.


LA “CRONACA DI FERRARA”

Prima di esaminare le notizie “alpine” apparse sulle pagine della cronaca locale, dobbiamo premettere che da un lato si rilevano, con una certa frequenza, riferimenti alle penne nere in armi mentre, d’altro canto, sono assai scarse le notizie relative all’Associazione Nazionale Alpini (o 10° Reggimento Alpini).
Come ha documentato Giuseppe Martelli nella sua opera “Gli Alpini della Bolognese-Romagnola” (Bologna, 1997), nel 1934 si costituì la Sottosezione “Italo Balbo”, che nel 1938 assunse la denominazione di “Compagnia Val Po”. Nelle pagine ferraresi del “Corriere Padano”, tuttavia (a parte la già menzionata scarsità di notizie) si parla genericamente di “fiamme verdi” o di Alpini in congedo, senza mai utilizzare le denominazioni ufficiali.
La scarsità di notizie appare singolare, per almeno due motivi.
Innanzi tutto sono assai frequenti i comunicati o gli articoli relativi ad altre associazioni d’arma.
In secondo luogo le penne nere in congedo erano rappresentate dal Ten. Col. Carlo Alfonso Besini (Segretario Generale della Provincia di Ferrara) e dal Podestà estense, l’Avv. Renzo Ravenna, che risultava membro del Consiglio Direttivo. Alpino era il “federale” di Ferrara, Arcangelo Balbo (detto Lino) e “nume tutelare” degli scarponi ferraresi poteva certamente esser considerato lo zio di Lino, vale a dire Italo Balbo. E padre di un alpino era pure il Direttore, Nello Quilici.
Possiamo dunque ipotizzare due ragioni. In primis il desiderio, da parte dei citati personaggi, di non privilegiare gli Alpini, accordando loro preferenze tali da suscitare il sospetto di parzialità. In secondo luogo il tradizionale riserbo delle penne nere, che li portava più ad “essere” che non ad “apparire”.
Ciò premesso rileviamo, nel 1935 (24 maggio) un “Ricordo di Cesare Battisti a Ferrara”, seguito (il 30 dello stesso mese), da un altro articolo intitolato “In memoria di Giuseppe Beretta”.

Il 22 maggio 1937 si dà notizia dell’arrivo a Ferrara dell’On. Angelo Manaresi, che viene a celebrare il 22° anniversario della “Grande Guerra”. “Siamo lieti ed onorati di salutare oggi in Ferrara il camerata On. Angelo Manaresi – scrive il giornale - in Ferrara che tra i suoi alpini conta S.E. Balbo e il nostro Federale”.


tratto dal CORRIERE PADANO
del 21 novembre 1937

Sempre nel 1937 (il 21 novembre) appare un breve articolo che costituisce un piccolo “scoop”.
Da esso, infatti, si apprende che il Comandante del Battaglione Alpini “Trento”, Magg. Guglielmo Simeone, ringrazia la Marchesa Maria Mosti Di Bagno – fiduciaria provinciale dei fasci femminili – per aver donato l’anno precedente le drappelle al glorioso battaglione, i cui Alpini – dice Simeone – “ricordano con piacere in mezzo a loro, e con orgoglio e ammirazione, il federale dottor Lino Balbo”.
Rammentiamo che, fra gli Alpini del “Trento” prestarono servizio il pittore ferrarese Umberto Scandiani (Sergente Maggiore durante la campagna d’Etiopia) e, nel secondo dopoguerra, il Sergente Giuseppe Guidarini, per oltre trent’anni attivissimo socio del Gruppo di Ferrara.

Il 24 settembre 1939 viene pubblicata la seguente notizia : “Il colonnello Molinari destinato al comando del 5° artiglieria alpina”. “ Valoroso e colto ufficiale - scrive il “CORRIERE PADANO ” - il colonnello Molinari ha portato in tutti gli incarichi a lui affidati il valido contributo di una scintillante intelligenza e di un tenace attaccamento al dovere. La sua nomina a colonnello, benché giovanissimo, e la sua destinazione al comando di un magnifico reggimento che, ultimo nato agli albori dell’Impero, si è già creata una tradizione superba per ardimento e per saldezza nelle imprese di guerra e di pace, è per noi ferraresi motivo di orgoglio e da queste colonne vogliamo giungano al valoroso ed ottimo comandante le espressioni del nostro più caloroso compiacimento”.

Il 28 giugno 1940 cadono, nel cielo di Tobruk, Italo e Lino Balbo. A seguito di ciò compaiono sul “Corriere Padano” numerosi articoli commemorativi, che tuttavia non contengono particolari riferimenti “alpini”.


tratto dal CORRIERE PADANO
dell'11 febbraio 1941

 

In data 11 febbraio 1941 viene pubblicato un breve comunicato dal seguente titolo : “Il Premio “Lino Balbo” : l’universitario Luciano Chailly vincitore della selezione provinciale”.
Chailly aveva partecipato al premio con una monografia sul tema : “La guerra come strumento di rinnovazione delle gerarchie fra i popoli”.

In data 26 marzo 1941 si dà notizia della morte in Grecia del Capitano degli Alpini Gino Melotti, appartenente ad un battaglione della “Julia”. Il giornale precisa che Melotti, nato a Gradizza di Copparo (FE), da tempo risiedeva a Milano.

Il 1° aprile 1941 appare invece la notizia del conferimento di una medaglia di bronzo al valor militare al S.Ten. Renzo Calzolari del 5° Reggimento Alpini, impegnato in Grecia. L’articolo riporta la foto del decorato e la motivazione della medaglia.
Il 27 successivo, nella rubrica “Saluti dal fronte”, compare una foto che ritrae il S.Ten. degli Alpini Ugo Veronesi (Btg. “Vicenza”), di cui viene pubblicata anche una lettera. Veronesi, allora impegnato sul fronte greco-albanese ed ora decano del foro ferrarese e socio del Gruppo di Ferrara, è immortalato con i fratelli Enzo ed Alberto, anch’essi in uniforme ma con la “bustina”.

Il 6 giugno 1941 viene data notizia, con motivazione, della seconda medaglia di bronzo conquistata da Renzo Calzolari, “fulgido esempio di coraggio e di italianità”.
Sempre nel 1941, ed esattamente il 2 luglio, si legge sul “CORRIERE PADANO ” che un’altra penna nera ferrarese ha avuto l’onore di una decorazione: il S.Ten. Giuseppe Poli, del 3° Rgt. Artiglieria Alpina, insignito della croce di guerra al V.M. Anche in questo caso viene riportata integralmente la motivazione della medaglia.


tratto dal CORRIERE PADANO
del 3 luglio 1941

Il 3 luglio l’onore tocca al S.Ten. Luigi Gallerani, di XII Morelli (frazione del Comune di Cento), anch’egli decorato di croce di guerra al V.M. Il “Corriere Padano” rende pubblica anche una lettera del Comandante di reggimento (8° Alpini), indirizzata al Commissario Prefettizio di Cento, che esalta “le virtù militari del decorato e l’eroico comportamento durante le epiche giornate dello scorso autunno sulle impervie montagne greco-albanesi”.
Luigi Gallerani, nel dopoguerra, entrerà in magistratura e diverrà Procuratore Generale a Genova.

Il 1° marzo del 1942 viene data notizia della morte del S.Ten. Ivo Simoni, del Battaglione “Val d’Orco”, in Montenegro. L’articolo contiene una foto e le note biografiche del Caduto. Ad Ivo Simoni verrà concessa, nel dopoguerra, la Medaglia di Bronzo al Valor Militare. Al suo nome, inoltre, è intitolato – dal 1998 - il Gruppo Alpini de Ferrara.

Il 14 giugno 1942 appare un “trafiletto” nel quale si comunica che il Ten. Antonio De Donato, ferrarese appena ventottenne, è stato promosso Capitano. “Ha partecipato – dice il giornale – alle campagne sul fronte occidentale, marmarico e balcanico e si fregia di nove nastrini. Ovunque si è distinto per valore e saldezza d’animo”.
Come è emerso dalle ricerche di Giuseppe Martelli, De Donato fu decorato di Croce di Guerra al Valor Militare (1940) durante la “Battaglia delle Alpi”. Successivamente (1942, fronte jugoslavo), ricevette anche un “encomio solenne” mentre comandava una compagnia del Btg. “Pinerolo”.


tratto dal CORRIERE PADANO
del 2 luglio 1942

Il 2 luglio 1942 viene pubblicato il seguente articolo : “ La medaglia d’argento sul campo al Magg. Antonio Perelli”. Il “pezzo” è corredato da una foto dell’ufficiale “appartenente all’8° Reggimento Alpini”.

 


tratto dal CORRIERE PADANO
del 4 luglio 1942



Il 4 luglio, nella rubrica “Albo della gloria”, compare la foto di un altro alpino della “Julia” : Marino Govoni, di XII Morelli, caduto in Grecia il 28 marzo 1942.

Il 17 gennaio 1943 appare un breve articolo intitolato “In memoria di Ivo Simoni”. In esso si riporta un brano di una lettera scritta dal “suo colonnello”, il quale dice al padre del Caduto: “ In noi tutti e negli alpini della 240a in specie il ricordo di Ivo rimarrà in eterno: egli già indica con mano ferma la via dell’onore e del dovere che ancora una volta gli alpini sapranno percorrere là dove saranno chiamati ad operare”.
L’eroismo degli alpini ferraresi produsse evidentemente una certa eco. Infatti il “CORRIERE PADANO”, sollecitato da vari lettori – come precisa la nota redazionale – pubblicò in data 14 marzo 1943 un lungo articolo intitolato “ Come si è ammessi nelle truppe alpine”. In tale articolo si fornivano tutti i consigli utili per chi voleva arruolarsi e combattere fra le penne nere.

Il 20 marzo 1943 viene pubblicata la notizia della morte di Renato Rizzo, Tenente del Battaglione Alpini “L’Aquila”. L’articolo è importante perché ci fa sapere che l’eroico ufficiale fu proposto per la medaglia d’oro al valor militare. In esso, inoltre, vengono riportate alcune frasi tratte da lettere indirizzate al padre del Caduto dal Magg. Luigi Boschis, comandante del battaglione “L’Aquila”.


Il 22 successivo appare un articolo intitolato “La Messa in suffragio del Tenente Renato Rizzo”.
Fra i presenti alla cerimonia – che vide gremita la chiesa di S. Giovanni - il cronista elenca anche “un gruppo di ufficiali degli alpini al comando del T.Col. Carlo Alfonso Besini”.

Il 23 maggio 1943, con una certa sorpresa, compare nella rubrica “Albo della gloria” un “pezzo” dedicato al Cap. Dorligo Albisetti (3), da cui si apprende che il Caduto (medaglia d'argento al V.M. in Russia) era figlio di padre ferrarese nonché nipote del poeta Corrado Govoni, nato a Tamara di Copparo (FE).

Il 12 agosto 1943, infine, il “CORRIERE PADANO” pubblica un breve comunicato dal seguente titolo:
L’eroico S.Ten. Ivo Simoni socio perpetuo della “Dante”. Nell’articolo si precisa che, su proposta del comitato locale, il Consiglio Superiore della Società “Dante Alighieri” ha deciso di nominare socio perpetuo il valoroso ufficiale ferrarese, caduto in Montenegro il 17 gennaio 1942.
Di lì a poco, nel turbinoso settembre 1943, la storia avrebbe voltato pagina, costringendo tutti a decisioni difficili e dolorose, spesso sfociate in tragedie individuali e familiari, di cui ancora non si è spenta l’eco.
Il quotidiano fondato da Italo Balbo riprese le pubblicazioni, che cessarono definitivamente nell’aprile 1945, con l’arrivo a Ferrara delle truppe anglo-americane.
Un’epoca era finita, con le sue luci e le sue ombre, lasciando agli storici un lavoro immane, che certamente non possiamo ancora ritenere concluso.


(1) C.G. SEGRE’, Italo Balbo, Bologna, 1988, pagg. 165-166
(2) G.B. GUERRI, Italo Balbo,Milano, 1998, pag. 189
(3) Cfr. A Tradate accolta con tutti gli onori l’urna del capitano Dorligo Albisetti ne “L’Alpino” n. 4/1998, pagg. 28-29
(4) Al Capitano Gino Melotti, su proposta del Gruppo Alpini di Ferrara, è stata intitolata una piazza a Gradizza di Copparo (FE)

 

Italo Balbo è ricordato nel sito alla pagina: lo zio Italo Balbo
Lino Balbo è ricordato nel sito alla pagina: il nipote Lino Balbo
Angelo Manaresi è ricordato nel sito alla pagina: ma chi era angelo Angelo Manaresi
Luciano Chailly è ricordato nel sito alla pagina: il ferrarese compositore Luciano Chailly
Umberto Scandiani è ricordato nel sito alla pagina: il ferrarese artista Umberto Scandiani
Giuseppe Molinari è ricordato nel sito alla pagina: il Col. Giuseppe Molinari
Antonio Perelli è ricordato nel sito alla pagina: il Gen. Antonio Perelli
Renato Rizzo è ricordato nel sito alla pagina: Rizzo Renato, un eroe dimenticato


* Mario Gallotta, socio del Gruppo Alpini di Ferrara e principale collaboratore al sito, che ringrazio ancora una volta.