storia 
          del territorio bolognese romagnolo 
        
          Le stellette, il camice bianco e la penna nera: ufficiali medici bolognesi romagnoli (per nascita) nella guerra    1940-'45 
          (laureati all'Università agli Studi di Bologna)  
            di Giuseppe Martelli  
          publlicato il 1° giugno 2016  
              pagina aggiornata il 1° ottobre 2025  
              (inseriti Molari e Neri)  
               
           
         
         
      
        Prendendo spunto dall'idea e dall'interessante articolo di Mario Gallotta dedicato alla figura degli ufficiali medici ferraresi (medici-alpini), mi è venuta l'idea di svolgere una ricerca parallela sugli ufficiali medici alpini anche delle altre province che formano il territorio bolognese romagnolo, ed è emerso oltre all'inaspettato  numero anche il dato certamente interessante;  oltre la metà sono decorati al valor militare, a conferma che hanno onorato  così le stellette, il camice bianco, la penna nera e il giuramento di Ippocrate.  
          Assieme al Cappellano Militare, altrettanto importante figura di riferimento dei soldati era, ed è ancora oggi, l'Ufficiale Medico. L'uno per la "cura" spirituale e l'altro per la "cura" del fisico. La figura del cappellano militare è gia   presente e ampiamente ricordata  in altra parte del sito.  
        La ricerca è stata effettuata consultando i vecchi tabulati soci della nostra sezione, l'archivio dell'Università degli Studi di Bologna, la Gazzetta Ufficiale ed i ruoli matricolari rintracciati.  
         
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        seconda guerra mondiale 1940-1945 
         
      ufficiali medici bolognesi romagnoli per nascita  
      
        
          
            
              
                
                Il  Dott. Dino Bertini 
                nasce il 20 agosto 1908 a Rocca San Casciano (Forlì) laureato  in Medicina e Chirurgia nel 1933, Capitano medico nell'8° Rgt. Alpini nel 1940-1943 e nel periodo 1942-1943 è ufficiale medico in servizio sui treni in partenza per la Russia e di rientro  da quel fronte con i feriti. Trasferito negli anni '30 a Santa Sofia (Forlì), dove contrae anche matrimonio, ne diventa il medico condotto fino al pensionamento avvenuto nel 1975. Stimato  per la professionalità e l'umanità, era conosciuto da tutti con il nomignolo di "dottorone" per l'imponente figura. Deceduto  il 10 novembre 1998, a lui è intitolato il locale Gruppo  di Santa Sofia ed una via cittadina.   
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                Il Dott. Giuseppe Ceroni 
                nasce il 12 novembre  1903 a Faenza (Ravenna) e si era laureato 9 luglio 1928 all'Università di  Bologna nella facoltà di Medicina e Chirurgia. Chiamato alle armi il 26 marzo 1923 viene  ammesso al ritardo in quanto studente. Chiamato nuovamente il 14 gennaio 1929 ed  essendo laureato, viene inviato alla Scuola di Sanità Militare di Firenze per  il corso di Ufficiale medico quindi, ammesso alla ferma riducibile, viene  congedato. Nel 1931 si trasferisce a Biella per prestare la sua opera di medico  sia in città che nella frazione di Oropa, in temporanea sostituzione del  faentino d’origine dott. prof. Lino Bubani. Nel 1936 regge temporaneamente a  Pralungo (Biella) l’incarico di medico delle “Mutue operaie”. Nello stesso anno  vince il concorso della condotta medica di Roasio (Vercelli). Il 6 luglio 1940  è richiamato in servizio come Sottotenente medico e presta servizio nella  Sanità Militare della Difesa Territoriale di Torino. Promosso Tenente il 22 aprile  1941 viene assegnato per alcuni mesi all’ospedale militare di Novara. Nel marzo  1942 gli giunge una nuova cartolina per il richiamo alle armi e come Tenente  medico è assegnato alla 307ª Sezione Sanità del Comando Corpo Armata Alpino in  partenza nel luglio per il fronte russo. Questa Sezione è dislocata presso il  Comando del C.A. Alpino a Rossosch. Anche se non aggregata a reparto  combattente, viene drammaticamente coinvolta con la rottura del fronte da parte  dei russi nel gennaio 1943 ed il conseguente tragico ripiegamento. Il  quarantenne medico si mette in luce per capacità e senso del dovere ed è  decorato di croce di guerra con la seguente motivazione "  Comandante di una sezione di sanità,  ricevuto l'ordine di ripiegare, fronteggiava un attacco nemico coi pochi uomini  di cui disponeva e non ripiegava finché il materiale a lui affidato non veniva  distrutto. Riusciva poi a portare in salvo quasi tutto il suo piccolo reparto,  sostenendo, durante le lunghe estenuanti marcie, duri combattimenti".  Rossosch-Bielgorod, 16 gennaio-2 febbraio 1943. Rientrato a Roasio riprende la  professione di medico fino al 1947 quando si trasferisce a Vigliano Biellese  avendo vinto il concorso per quella condotta medica. Qui esercita fino al 1968  anno in cui si ritira in pensione. Deceduto neil settembre 1995, la sua figura di  amatissimo medico di Roasio viene ricordata ed onorata con una piazza a lui  dedicata.  
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                Il  Dott. Nelson Dalfiume  
                nasce il 13 maggio 1915 a Bologna. Studente all'Università  nella facoltà di Medicina e Chirurgia, chiamato alle armi nel 1936, viene ammesso al ritardo del servizio militare in quanto studente, con l'obbligo di frequentare il corso premilitare per gli ufficiali universitari. Laureato in Medicina e Chirurgia il 22 giugno 1940, è chiamato alle armi nel gennaio 1941 ed inviato alla Scuola di sanità militare di Firenze. Con la nomina a Sottotenente medico  l'11 giugno 1941, viene assegnato per il servizio di prima nomina al Deposito Lancieri Vittorio Emanuele II. Trasferito poi al 9° Rgt. Alpini della Divisione "Julia" viene inviato sul fronte greco-albanese. Rientrato in patria a fine operazioni nel marzo 1942,  non parte nel luglio per il fronte russo in quanto assegnato come ufficiale medico all'ospedale militare di Udine. Con i tragici avvenimenti dell'8 settembre 1943 ed il conseguente sbandamento dell'Esercito, aderisce alla Repubblica Sociale Italiana ed è assegnato sempre come  Sottotenente Medico alla Divisione Alpina "Monterosa" ed inquadrato nel 2° Rgt. Alpini, Btg. Morbegno. Dopo l'addestramento in Germania, rientra in Italia nel settembre 1944. Caduto (fucilato dai partigiani) il 5 maggio 1945 in località Mezzenile, Torino.   
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                Il Dott. Enrico Evangelisti  
                  nasce  il 25 marzo 1914 a Bologna, laureato in Medicina e Chirurgia nel marzo 1939 all'Università di Modena. Chiamato alla visita di leva il 13 ottobre 1934 e lasciato in congedo viene indicata come professione studente universitario con obbligo di frequentare il corso ufficiali ed ammesso alla continuazione del ritardo alla presentazione alle armi. Conseguita la laurea, il 25 marzo 1939 viene chiamato alle armi ed ammesso quale aspirante ufficiale, ai corsi presso la Scuola di Sanità in Firenze. Promosso Sottotenente nel ruolo degli ufficiali medici il 15 agosto 1939 viene assegnato al XXIII (23°) Settore di Copertura della Guardia alla Frontiera in Vipacco (Slovenia).  Trattenuto alle armi  transita all'8°  Rgt. Alpini della Divisione "Julia". Partecipa alla campagna sul fronte greco-albanese e quindi nel luglio 1942, con il grado di Tenente medico, viene assegnato al 630° ospedale da campo (comandato dall'imolese Cap. Umberto Jacchini , vedi sotto n.d.r.), sempre della Divisione Alpina "Julia"  in partenza per il fronte russo. Dato per disperso  in data 21 gennaio 1943 in località non nota durante il tragico ripiegamento che lo vede trasferito per esigenze di personale medico, al 633° ospedale da campo. Da odierne nuove ricerche su documenti della "Julia", sono riuscito ad individuale la località esatta dove viene indicato caduto a Soloviev.  
                 
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                Il Dott. Geo Gian Mario Fantini 
                nasce il 6 dicembre 1912 a Pontelagoscuro, Ferrara. Chiamato alla visita di leva il 31 agosto 1932 e lasciato in congedo viene indicata come professione studente universitario alla Regia Università di Ferrara nella Facoltà di Scienze naturali, con obbligo di frequentare il corso ufficiali  ed ammesso alla continuazione del ritardo alla presentazione alle armi. Chiamato alle armi il 9 agosto 1933 viene ammesso alla continuazione del ritardo quale studente al 2° anno di Medicina. Richiamato annualmente, prosegue poi la continuazione del ritardo anche il 9 aprile 1934, il 6 aprile 1935, il 20 aprile 1936, il 17 maggio 1937. Già dall'anno accademico 1934-1935 aveva trasferito l'iscrizione all'Università di Bologna nella facoltà di Medicina e chirurgia. Conclusi gli studi e conseguita la laurea in Medicina e chirurgia il 6 luglio 1937, è chiamato alle armi l'8 maggio 1938 ed ammesso  in qualità di aspirante allievo ufficiale medico viene inviato alla Scuola di Applicazione di Sanità Militare in Firenze. Promosso Sottotenente medico il 27 agosto, viene assegnato al 9° Rgt. Alpini per il servizio di prima nomina. Trattenuto alle armi per esigenze speciali parte per l'Albania. Rientrato in patria nel marzo 1942, a luglio  è nuovamente "mobilitato" e trasferito all'8° Rgt. Alpini Btg. "Gemona" della Divisione "Julia" in partenza per il fronte russo. Durante la tragica ritirata nel gennaio 1943 per il suo coraggioso comportamento viene decorato di  croce di guerra così motivata " Ufficiale medico di compagnia alpina, rimasto ferito fuori dalla linea il proprio comandante, incurante del pericolo, provvedeva, sotto intenso fuoco, a soccorrerlo e successivamente a portarlo in salvo." Saleny-Jar 16 gennaio 1943. Nel dopoguerra, dal 17 maggio 1950 vince il concorso ed esercita la professione di medico condotto nel comune di Ostellato, Ferrara, quindi dal 17 maggio 1954 vince il concorso per la condotta medica di Tresigallo.  
                 (a) La fotografia è stata gentilmente concessa dal Dott. Andrea Daltri dell'archivio storico dell'Università di Bologna che ne mantiene i diritti di proprietà con divieto di riproduzione senza autorizzazione.  
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                Il  Dott. Irnerio Forni 
                nasce il 20 giugno 1913 a San Giovanni in Persiceto (Bologna), laureato in Medicina e Chirurgia nel 1938,  è chiamato alle armi quale Sottotenente medico e viene  prima assegnato al 3° Rgt. Art. “Pistoia” poi al 56° Rg. Art. “Casale” fino al  20 luglio 1943.  Pochi giorni dopo viene inviato in Montenegro in quanto assegnato al 4° Rgt. Alpini Btg. "Ivrea" e partecipa ai combattimenti su quel fronte. Con l'armistizio dell'8 settembre 1943, preferisce continuare la lotta contro i tedeschi e per il coraggio e l'abnegazione dimostrato gli viene conferita la croce di guerra con la seguente motivazione " Ufficiale medico di compagnia alpina, all'atto dell'armistizio preferiva continuare la lotta contro i tedeschi, anziché subire l'umiliazione della resa. In seguito, nei vari combattimenti in cui veniva fortemente impegnato il suo reparto, assolveva la sua missione spingendosi fin nelle postazioni più avanzate per portare soccorso e conforto ai feriti, dando prova di calma, sangue freddo e sprezzo del pericolo". Montenegro, ottobre-dicembre 1943. Successivamente, con la costituzione della Divisione  partigiana "Garibaldi", continua la sua opera sempre come Tenente medico alpino e  viene assegnato al VI Battaglione nella  4ª sezione sanità. Nel corso delle operazioni con l'arrivo di una epidemia di tifo assolve con assoluta abnegazione il suo compito di medico ed è decorato di medaglia di bronzo con la seguente motivazione " Ufficiale medico di brigata combattente, già precedentemente distintosi, scoppiata tra i militari della sua unità una epidemia di tifo esantematico si prodigava incessantemente, con grande abnegazione e spirito di sacrificio, nell'assolvimento del suo compito incurante del pericolo cui si esponeva. Colpito egli stesso dal morbo, contro il quale con diuturna fatica aveva tenacemente combattuto, continuava senza sosta nella sua nobile missione, fisicamente vinto dal male, doveva desistere dal generoso tentativo di contrastare alla morte ulteriori vittime". Montenegro-Sangiagato, 1 febbraio-30 aprile 1944. Nel dopoguerra è stato libero docente all'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna poi primario chirurgo ortopedico a Treviso. Nel 1992 ha pubblicato un libro di memorie dal titolo "Alpini Garibaldini".   
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                Il  Dott. Demos Gotti
                altra bella figura poi legata   alla storia della  Sezione, nasce il 29 aprile 1915 a Bologna. Studente all'Università  nella facoltà di Medicina e Chirurgia, chiamato alle armi nel 1936, viene ammesso al ritardo del servizio militare in quanto studente, con l'obbligo di frequentare il corso premilitare per gli ufficiali universitari. Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1940, è chiamato alle armi ed inviato al corso  per Allievi ufficiali medici. Nominato nel settembre 1940 Sottotenente medico viene assegnato alla Scuola Allievi Ufficiali di Pavia per il servizio di prima nomina. Trasferito poi al 7° Rgt. alpini della Divisione "Pusteria",  con questo reparto partecipa per tutto il periodo della guerra (1940-1943) alle operazioni nei Balcani. Nel dopoguerra intraprende la carriera universitaria e nel nostro Ateneo ha svolto tutta la sua carriera professionale e scientifica. Inizia vincendo  il concorso di Assistente Universitario quindi nel 1955 gli viene conferito l'incarico dell'insegnamento delle "Malattie Infettive" quindi l'incarico di Professore Ordinario. Fra i vari incarichi è Direttore dell'Istituto Clinico di Puericultura e quindi dell'Istituto di Malattie Infettive del quale ne è direttore fino al 1985. Insigne ricercatore sulla Polio e studioso su diversi agenti infettivi, raggiunge risultati ancora oggi validi e considerati "moderni". Pubblica alcuni testi sulle Malattie Infettive ed oltre 500 pubblicazioni sui traguardi scientifici raggiunti. Muore a Bologna il 15 luglio 2007.  
                Sul giornale L'ALPINO del novembre 1955 nella rubrica "notizie varie" la Sezione pubblica la notizia che il socio Tenente medico Demos Gotti ha conseguito la Libera Docenza.   
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                      fotografia non inserita  
per rispetto delle  
volontà testamentarie | 
                   
                 
                Il  Dott. Umberto Jacchini 
                nasce il 23 aprile 1906 a Castel Bolognese (Ravenna) poi trasferitosi ad Imola (Bologna), laureato il 4 luglio 1931 in Medicina e Chirurgia. Nel 1936 parte volontario per la campagna etiopica come medico di un battaglione indigeni. Rientrato in patria nel marzo 1937, nell'aprile 1939 è chiamato alle armi quale Tenente medico ed assegnato al 9° Rgt. Alpini  in partenza per l'Albania. Con l'attacco dell'Italia alla Grecia del 28 ottobre 1940, il mese successivo mette subito in luce le sue qualità ed è decorato di croce di guerra con la seguente motivazione " Comandante di una Sezione di Sanità in un Reggimento Alpini, per più giorni ed in difficile situazione, dava costante prova di capacità, elevato senso del dovere e coraggio personale" Epiro (fronte greco), 28 ottobre-14 novembre 1940. Rientrato in patria nel marzo 1942, nel luglio 1942 è nuovamente "mobilitato" quale Capitano medico ed è assegnato quale comandante del 630° ospedale da campo alla divisione alpina "Julia" in partenza per il fronte russo. Durante la tragica ritirata nel gennaio 1943 per il suo coraggioso comportamento viene decorato di una seconda croce di guerra così motivata " Ufficiale medico di provato valore, in una durissima marcia protrattasi per più giorni attraverso la steppa gelata, benché fosse in condizioni fisiche minorate per un principio di congelamento, si prodigava costantemente per curare e rincuorare feriti e congelati. Trovatasi la colonna impegnata in apro combattimento, partecipava egli stesso ad un contrattacco" Zimerew-Zeerenkow (fronte russo), 18 gennaio 1943. Rientrato fra i pochi superstiti in Italia è Capitano medico presso l'ospedale militare di Udine. Dopo l’8 settembre 1943 riesce a rientrare ad Imola dove prende contatto con il movimento della resistenza aggregandosi prima alla 66 ª brigata Jacchia Garibaldi e successivamente dal 7 agosto 1944 entra a far parte del servizio sanitario della 36 ª brigata Bianconcini Garibaldi. Dopo la battaglia in località Bastia in previsione del trasferimento della brigata in luogo più sicuro, insieme con il Caporale alpino Giovanni Battista "Gianni" Palmieri (poi Medaglia d'Oro) trasportano i feriti più gravi presso il parroco di Rapezzo, località nell'Appennino tosco-romagnolo. Prende poi parte ai combattimenti di Borgo Tossignano del 22 febbraio 1945 dove rimane ferito. Deceduto a Imola il 5 gennaio 1997.  Per volontà  testamentarie tutto il suo archivio fotografico viene distrutto e anche nella  sua tomba non vi è la fotografia.
                In altra parte del sito  è pubblicata una pagina biografica al link :  Jacchini Umberto  
                 
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              Il Dott. Pietro Leonelli  
                nasce il 12 giugno 1906 a Bologna. Dopo gli studi ginnasiali si iscrive all’Università  nella facoltà di Medicina e Chirurgia dove si laurea il 31 ottobre 1930.  Ammesso al ritardo alla chiamata alle armi per motivi di studio, appena  laureato ed ottenuta la successiva abilitazione, viene chiamato alla visita di  leva ed è riformato, quindi lasciato in congedo. Nel frattempo ha iniziato la  professione di medico, infatti nel ruolo militare alla voce professione viene  indicato medico. Il 10 agosto 1940, per esigenze di guerra, viene chiamato a nuova  visita e questa volta dichiarato “abile arruolato” è inviato quale allievo  ufficiale medico di complemento nella Scuola di applicazione di sanità militare  a Firenze, al termine del quale presta servizio di prima nomina presso l’ospedale  militare di Trento dove rimane fino al 27 giugno 1941. Congedato con il grado  di Tenente medico, nel marzo 1942 viene richiamato alle armi con il grado di  Capitano medico ed assegnato alla 6ª Sezione di Sanità del Reparto Comando e Servizi  del 6° Reggimento alpini, reparto del quale ne ha il comando come responsabile  sanitario. Corrono già le voci che si sta approntando un Corpo d’Armata Alpino  per la campagna di Russia. Nel luglio 1942 arriva l'ordine e parte per quel fronte dal quale,  dopo le ben note sofferenze della ritirata, rientra in patria nel marzo 1943. Essendo  di “classe anziana” è posto in congedo assoluto ed iscritto nella forza in  congedo del Distretto Militare. Riprende quindi la professione di medico.  
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                  Il Dott. Raul o Raoul Molari - nuovo inserito 1° ottobre 2025  
                    nasce a Cesena, Forlì, il 7 ottobre 1907. Chiamato alla visita di leva il 9 ottobre 1926 e lasciato in congedo viene indicata come professione studente. Richiamato il 29 aprile 1927 ed essendo studente all'Università di Bologna nella facoltà di Medicina e Chirurgia viene ammesso a ritardare il servizio. Ritardo al servizio confermato nel successivo richiamo del 23 aprile 1928, ed anche negli anni successivi fino al 7 aprile 1931. 
                    Conseguita la laurea in Medicina e Chirurgia il 3 luglio 1931, viene chiamato alle armi il 25 gennaio 1932 con obbligo di frequentare il corso ufficiali, ed è inviato quale allievo  ufficiale medico di complemento nella Scuola di applicazione di sanità militare  a Firenze. 
                    Concluso il corso e nominato Sottotenente medico il 30 giugno 1932, viene assegnato all'8° Rgt. Alpini  per il prescritto servizio di prima nomina. Richiamato alle armi nel 1940 e promosso Tenente medico, partecipa con il Btg. "Cividale" dell'8° Rgt. Alpini alle operazioni di guerra sul fronte greco albanese dal quale rientra nell'aprile 1941, quindi viene ricollocato in congedo. Con gli avvenimenti politici legati all'8 settembre 1943 si unisce, quale medico di reparto, alla 29ª GAP "Gastone Sozzi" (Gruppi di Azione Patriottica)  dove rimane fino alla liberazione di Cesena il 20 ottobre 1944. Riprende quindi la professione di medico trasferendo lo studio medico a Forlì.  
                   
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              Il Dott. Giovanni Neri - nuovo inserito 1° ottobre 2025  
                nasce a Casola Valsenio, Ravenna, il 16 ottobre 1906. Chiamato alla visita di leva il 14 ottobre 1925 e lasciato in congedo viene indicata come professione studente. Richiamato l'8 aprile 1926 ed essendo studente all'Università di Bologna nella facoltà di Medicina e Chirurgia viene ammesso a ritardare il servizio. Ritardo al servizio confermato nel successivo richiamo del 26 aprile 1927, ed anche negli anni successivi fino al 12 aprile 1931. Conseguita la laurea in Medicina e Chirurgia l'8 luglio 1931, viene chiamato alle armi il 25 gennaio 1932 con obbligo di frequentare il corso ufficiali, ed è inviato quale allievo  ufficiale medico di complemento nella Scuola di applicazione di sanità militare  a Firenze. Concluso il corso e nominato Sottotenente medico il 30 giugno, viene assegnato al 2° Rgt. Alpini  per il prescritto servizio di prima nomina. Richiamato alle armi nel 1940 e promosso Tenente medico, partecipa con il Btg. "Dronero" del 2° Rgt. Alpini alle operazioni di guerra sul fronte greco albanese  dal quale rientra nell'aprile 1941. Ricollocato in congedo riprende quindi la professione di medico.  
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                Il  Dott. Mario Pasi 
                nasce  il 21 luglio 1913 a Ravenna, (di questo valoroso medico trascrivo una concisa biografia) dopo i primi studi   si trasferisce 
                  a Bologna per frequentare l’università dove nel 1936 si laurea in 
                  Medicina e Chirurgia (ma non compare fra i laureati). Dopo il servizio di prima nomina nel 1938 come Sottotenente medico,  con l’imminente entrata in guerra 
                    dell’Italia viene richiamato alle armi nel maggio 1940 assegnato al 
                    7° Reggimento Alpini e in giugno partecipa alle operazioni sul fronte 
                    occidentale (francese). Dal 6 dicembre passa in forza al 643° ospedale da campo 
                      della Divisione Alpina Pusteria  inviata sul fronte greco-albanese. 
                      Promosso Tenente nel gennaio 1941, a maggio viene rimpatriato per 
                      malattia e convalescenza ed è congedato con onore e riprende la sua professione 
                      medica a Trento dove si era trasferito già nel 1938. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, sempre più impegnato nella lotta partigiana, 
                      si prodiga nel medicare e soprattutto nascondere i soldati italiani 
                      feriti dal colpo di mano dei tedeschi che hanno occupato Trento. Lascia quindi l’ospedale ed entra nel movimento 
                        clandestino partigiano. Nella notte del 10 novembre 1944 in 
                          occasione di una riunione in una casa a Belluno viene catturato 
                            dai tedeschi e richiuso in carcere. Dopo mesi di torture e sevizie,  agli inizi di  marzo 1945 è finito a colpi di bastone quindi  condotto nel vicino Bosco delle 
                              Castagne ed impiccato.  A fine guerra per interessamento 
                                del Comune di Ravenna e della madre, la salma viene traslata ed inumata 
                                nel cimitero di Ravenna. Alla memoria viene decretata il 9 settembre 1947 la medaglia 
                                d’Oro così motivata " Fin 
                                  dall’8 settembre impugnava valorosamente le armi contro l’invasore. 
                                  Ricercato dalla polizia tedesca quale organizzatore della lotta di 
                                  liberazione, si arruolava nelle formazioni partigiane della montagna 
                                  di cui divenne animatore fecondo e combattente audace. Commissario 
                                  di brigata e poi di zona partigiana, valoroso fra i valorosi, sosteneva 
                                  durissimi combattimenti infliggendo gravi perdite al nemico. Apostolo 
                                  di bene e di carità prodigava la sua opera di medico a lenire le sofferenze 
                                  dei feriti senza mai risparmiarsi nei pericoli e nei sacrifici. Catturato 
                                  per delazione affrontava e sosteneva con sereno stoicismo le sevizie 
                                  che solo la più efferata crudeltà poteva immaginare. Bastonato a sangue, 
                                  con le membra fracassate, trovava ancora la forza di porre fine al 
                                  martirio tagliandosi le vene, ma il bieco nemico impediva che la morte 
                                  lo strappasse alla sua sadica barbarie e poi lo finiva a colpi di 
                                  bastone. Il suo cadavere impiccato, per estremo oltraggio restò esposto 
                                  per due giorni e, circondato dall’aureola del martirio, fu faro luminoso 
                                  che additò ai superstiti la via da seguire per raggiungere la vittoria” Belluno, 
                                    10 marzo 1945.  
                                    Dal 2021 a lui è intitolato al Gruppo di Ravenna.  
                Per chi lo desidera, di Mario Pasi sono già pubblicate in altra parte del sito sue biografie al link :  Pasi Mario e la  M.O. Pasi Mario  
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              Il Dott. Giovanni Poltronieri 
                nasce il 15 marzo 1906 a Bologna. Dopo gli studi ginnasiali si iscrive all’Università  di Bologna nella facoltà di Medicina e Chirurgia. Chiamato alle armi il 12 gennaio 1926 viene ammesso al ritardo del servizio militare in quanto studente, con l'obbligo di frequentare il corso allievi ufficiali. Richiamato negli anni successivi viene ammesso al ritardo dal marzo 1927 e riconfermato annualmente fino al 9 marzo 1932. Laureato in Medicina e Chirurgia il 15 novembre 1932, viene chiamato alle armi il 24 gennaio 1933  iscritto in qualità di aspirante allievo ufficiale medico ed inviato alla Scuola di Applicazione di Sanità Militare in Firenze. Il 6 luglio, nominato Sottotenente medico di complemento, viene assegnato al 4° Rgt. Alpini per il servizio di prima nomina. Nel 1939 risulta residente a Bologna con studio medico in via Saragozza 176. Richiamato con la promozione a Tenente medico, rientra nel 4° Rgt. Alpini e partecipa con la Divisione "Taurinense" nel giugno 1940 alle operazioni  sul fronte occidentale francese quindi ricollocato in congedo già in ottobre. Nuovamente richiamato nel gennaio 1942 partecipa alle operazioni in Montenegro (ex Jugoslavia) e ricollocato in congedo nel gennaio 1943.  
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                Il Dott. Ovidio Rapalli  
                  nasce l'11 ottobre 1911  a Bologna, dove frequenta nel anno accademico 1932 il 1° anno di Medicina e Chirurgia, lascia poi Bologna per l'Università di Modena dove si laurea nel giugno 1937. Nel 1938-39 presta servizio come Sottotenente medico nel 1° Rgt. Alpini. Con l'entrata in guerra dell'Italia nel giugno 1940  è richiamato alle armi come Sottotenente medico ed assegnato al 1° Rgt. Alpini con il quale partecipa alle operazioni sul fronte occidentale (francese). Congedato, nel giugno 1942 viene nuovamente richiamato con l'avanzamento al grado di Tenente medico ed assegnato sempre al 1° Rgt. alpini nella 1ª Sezione Sanità in partenza per il fronte russo. Durante la tragica ritirata nel gennaio 1943 per il suo coraggioso comportamento viene decorato di medaglia d'argento "alla memoria" così motivata "Medico di sezione di sanità di reggimento alpino, nel corso di tragico ripiegamento, colpito in pieno un reparto del reggimento da improvviso tiro di artiglieria, con serena noncuranza del pericolo si portava allo scoperto per prestare la sua opera umanitaria, che continuava anche durante una carica di cavalleria. Travolto dall'irruenza nemica, veniva catturato e decedeva in prigionia" Fronte russo gennaio 1943. Da ulteriori ricerche viene indicato deceduto il 22 marzo 1943 nel campo prigionieri di Oranki. 
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                Il  Dott. Mario Zanotti 
                  importante figura  legata   poi alla storia della  Sezione, nasce 1l 19 marzo 1902 a Casalecchio di Reno (Bologna) e  laureato in Medicina e Chirurgia il 4 luglio 1925. Chiamato alle armi nel 1926 viene inviato alla Scuola allievi ufficiali medici e svolge successivo servizio di prima nomina nel biennio 1926-27 presso l'8° Rgt. alpini Btg. "Tolmezzo". Richiamato nel 1940 come Capitano partecipa alla guerra sul fronte francese,  ma non sono riuscito a reperire notizie certe con quale reparto alpino. Al termine delle operazioni  rimane con il proprio reparto a svolgere servizio di presidio nei territori occupati delle Alpi Marittime, ma nel novembre deve essere sgomberato ed è ricoverato nell'ospedale militare di Rimini per un lieve principio di congelamento. Ristabilitosi, nella primavera 1942 viene inviato nuovamente di presidio in territorio francese dove rimane fino all'8 settembre 1943. Rientrato a casa,   ritorna  a Rimini  dove questa volta, non come ammalato, ma come sfollato e medico ricercatore presso l'ospedale dove rimane fino al 1946. Ritorna poi a Bologna per riprendere la professione medica. Nel periodo fra le due guerre è stato c onsigliere 
                    sezionale dal 1932 al 1936, ricopre anche la carica dal 
                      1934 al 1943 di consigliere della Commissione Nazionale di gestione 
                      dei Rifugi Contrin dell’Associazione Nazionale Alpini come "ufficiale medico della Città del Contrin". Dal 1928 al 24 giugno 1983, data della sua morte a Bologna, è stato ininterrottamente socio della  Sezione bolognese romagnola.  
                In altra parte del sito  è pubblicata una pagina biografica al link :  Zanotti Mario  
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        ricordiamo anche gli studenti in Medicina e Chirurgia 
          che per condizioni contingenti del momento,  
          dovendo sospendere gli studi, non sono riusciti a svolgere il servizio  di ufficiale medico seconda guerra mondiale 1940-1945 
        
          
            
              
                studenti poi medici bolognesi romagnoli per nascita 
                 
               
             
          
            
              
                
                  
                    
                        
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                  Il Dott.  Giorgio Benni  
                  nasce il 10 giugno 1920 a Monzuno (Bologna) Iscritto  all’Università nella facoltà di Medicina e Chirurgia, nel 1941 interrompe gli  studi e presentata domanda di partire volontario viene chiamato a svolgere il  servizio militare ed è inviato “recluta” il 5 marzo a Belluno presso il 7° Rgt.  Alpini. Il giorno dopo viene “comandato” a frequentare il corso per gli  universitari di Allievi Ufficiali presso la Scuola Centrale Militare di Alpinismo  ad Aosta. Caporale quindi Sergente, in giugno è inviato a prestare servizio  presso il 1° Rgt. Alpini Btg. “Ceva”. Il 3 settembre raggiunge la scuola  allievi ufficiali di Bassano del Grappa. A conclusione del corso e con la  nomina a Sottotenente, il 15 maggio 1942 arriva a Belluno per il servizio di  prima nomina presso il 7° Rgt. Alpini. Non avendo un sufficiente numero di  esami per diventare ufficiale medico, rimane presso il Deposito del Reggimento.  Rientrato a casa dopo gli eventi legati all’8 settembre 1943, riprende gli  studi laureandosi in Medicina e Chirurgia il 16 aprile 1946. Nel dopoguerra  svolge la professione di medico.  
                  (a) La fotografia è stata gentilmente concessa dal Dott. Andrea Daltri dell'archivio storico dell'Università di Bologna che ne mantiene i diritti di proprietà con divieto di riproduzione senza autorizzazione.  
                   
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                  Il Dott. Ulisse Berti  
                  nasce il 16 febbraio 1919 a Bologna. Iscritto all’Università nella facoltà di  Medicina e Chirurgia, nel marzo 1941 interrompe gli studi perché chiamato a  svolgere il servizio militare ed è inviato a frequentare il corso per gli  universitari di allievi ufficiali presso la Scuola Centrale Militare di Alpinismo  ad Aosta. volontario, rinuncia al rinvio e arriva il 21 gennaio al 3° Art.  Alpina a Gorizia, quindi "comandato" ad Aosta al corso per gli  universitari di Allievi Ufficiali. Lascia la specialità artiglieria alpina e  trasferito nella fanteria alpina. Conseguiti il grado di Caporale poi di  Sergente, il 16 giugno viene inviato in servizio presso l'ospedale militare di  Treviso. Il 15 giugno 1942, il sergente alpino Berti viene trasferito in  servizio presso la 6ª compagnia di Sanità a Bologna. Il 26 ottobre 1942 viene  posto in congedo provvisorio, come previsto dalla legge, quale studente iscritto  al 5° anno di Medicina e Chirurgia, con successiva conferma in data 1 maggio  1943. Laureato in Medicina e Chirurgia il 2 giugno 1944 nel dopoguerra ha  esercitato la professione di medico a San Lazzaro di Savena.  
                  (a) La fotografia è stata gentilmente concessa dal Dott. Andrea Daltri dell'archivio storico dell'Università di Bologna che ne mantiene i diritti di proprietà con divieto di riproduzione senza autorizzazione.  
                   
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                Il Dott. Paolo Buti  
                  nasce il 15 aprile 1920  “casualmente” a Firenze da genitori residenti a Castel del Rio (Bologna). Iscritto  all’Università di Bologna nella facoltà di Medicina e Chirurgia, nel marzo 1941 interrompe  gli studi perché chiamato a svolgere il servizio militare ed è inviato  “recluta” il 5 marzo a Belluno presso il 7° Rgt. Alpini. Comandato poi a  frequentare il corso per gli universitari di allievi ufficiali presso la Scuola  Centrale Militare di Alpinismo ad Aosta. Per problemi di salute usufruisce di diverse  licenze di convalescenza, riesce comunque a completare il corso con i gradi di  Sergente allievo ufficiale. Perdurando i problemi di salute viene ricoverato per  lunghi periodi prima all’ospedale di Ancona poi in quello di Firenze ed infine  il 22 maggio 1943, dichiarato non idoneo al servizio militare, viene posto in  congedo. Riprende quindi gli studi universitari e si laurea il 28 giugno 1949. Presa  la specializzazione in psichiatria, viene assunto come medico all’Ospedale  psichiatrico “Osservanza” di Imola, dove dagli anni ’70 svolge il ruolo di  primario nei reparti 6, 13 e 19. Con la rinascita nel 1964 del Gruppo  di  Imola è fra i primi ad iscriversi. Orgogliosamente alpino, che ho conosciuto personalmente, quando  la professione o la cagionevole salute lo permetteva, partecipava alle  manifestazioni associative sfilando con il suo vecchio cappello di sergente  degli alpini. Deceduto nel 1994 a Castel del Rio.  
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                  Il Dott. Guido Caliceti  
                  nasce il 9 ottobre 1919 a San Giorgio di Piano (Bologna). Studente all’Università di Bologna nella facoltà  di Medicina e Chirurgia, volontario, arriva il 22 marzo presso il Deposito del  7° Rgt. Alpini di Belluno. Quindi "comandato" a frequentare il corso  per gli universitari di allievi ufficiali presso la Scuola Centrale Militare di  Alpinismo ad Aosta. Promosso Caporale poi Sergente, dal 16 giugno presta nel 3°  Rgt. Alpini e precisamente nella 26ª compagnia del Btg. "Pinerolo".  Il 15 novembre è inviato alla Scuola Allievi Ufficiali Alpini di Avellino.  Conseguita la nomina a Sottotenente, il 5 marzo 1942 viene posto in congedo  provvisorio, come previsto dalla legge, quale  studente iscritto al 5° anno di Medicina e Chirurgia, con successiva conferma  in data 1 maggio 1943. Laureato in Medicina e Chirurgia il 16 luglio 1943, nel  dopoguerra ha esercitato la professione di medico.  
                  (a) La fotografia è stata gentilmente concessa dal Dott. Andrea Daltri dell'archivio storico dell'Università di Bologna che ne mantiene i diritti di proprietà con divieto di riproduzione senza autorizzazione.  
                   
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                  Il  Dott.  Giacinto Castellucci  
                  aveva sicuramente nei suoi progetti la professione di medico, ma purtroppo è uno dei 320.000 giovani caduti nella seconda guerra mondiale. Nasce il 3 giugno 1915 a Ravenna,  studente all'Università di Bologna nella facoltà di Medicina e Chirurgia viene chiamato alle armi come Sottotenente di complemento assegnato all'
                  8° Rgt. Alpini 
                  Btg.              "Val Tagliamento", caduto   l'8 gennaio 1941 in località  Mali Topojanit sul fronte greco-albaniese e per questa azione  decorato di medaglia di bronzo "alla memoria" così motivata " Comandante plotone mortai da 81, in un momento critico dell'azione, trascinava i dipendenti all'assalto con lancio di bombe a mano. In successivi aspri combattimenti, con tenacia e sprezzo del pericolo, si prodigava nella lotta, contribuendo col fuoco efficace delle armi a frustrare i tentativi avversari, fino a che, colpito a bruciapelo da un colpo di fucile, si abbatteva al suolo esamine". In precedenza era già stato decorato di croce di guerra con la seguente motivazione " Comandante di un plotone di mortai da 81 dimostrava, in due apri successivi combattimenti perzia e sereno coraggio. Sottoposto per tre giorni ad intenso fuoco di artiglieria avversaria, sapeva infondere ai suoi uomini la propria calma, intervenendo spesso, d'iniziativa, con le sue armi contro truppe e postazioni di mitragliatrici avversarie, che batteva efficacemente". Mali Quelqes - Albania 
                  25-30 novembre 1940.  
                  Quale studente caduto in guerra l'Università di Bologna in data 5 novembre 1941, lo ha proclamato "honoris causa" dottore in  Medicina e Chirurgia.  
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                  Il  Dott. Virgilio Costa 
                  importante figura  legata   poi alla storia della  Sezione, nasce a Bologna il 17 ottobre 1915, studente all'Università  di Bologna nella facoltà di Medicina e Chirurgia. Chiamato alle armi nel 1936, viene ammesso al ritardo del servizio militare in quanto studente, con l'obbligo di frequentare il corso premilitare per gli ufficiali universitari. Nel luglio 1938 indossa la divisa ed è inviato al corso ufficiali di complemento alpini nella scuola militare di Bassano del Grappa ed il 31 dicembre, al termine del corso, con la promozione ad Aspirante ufficiale, viene assegnato per il servizio di prima nomina al 4° Rgt. alpini, quindi posto in congedo. Non avendo sostenuto che pochi esami, non è ammesso al corso per ufficiali medici. Richiamato in servizio nel gennaio 1940, viene assegnato al Btg. "Bolzano" dell'11° Rgt. alpini,  92 ª compagnia, quale comandante del plotone mortai e partecipa in giugno alle operazioni sul fronte occidentale (francese). Nel dicembre 1940 è inviato sul fronte greco-albanese assegnato  alla Compagnia comando e servizi, quindi nuovamente alla 92 ª compagnia,  comandante del plotone mortai. Nel maggio 1941 passa in forza alla 141 compagnia. Rientra in patria nel 1942, dopo aver partecipato anche alle operazioni in Montenegro, come previsto per gli studenti universitari. Riprende quindi gli studi ed il 15 dicembre 1943 consegue "finalmente"  la sospirata laurea in Medicina e Chirurgia. Conclusa la guerra, vince nei primi anni '50 la Condotta di medico del Comune di Dozza (Bologna). Già iscritto come socio alla  Sezione bolognese romagnola, persona amabilissima che ho conosciuto personalmente, si fa promotore per la rinascita nel 1954 del locale Gruppo di Dozza del quale è  Capogruppo fino al 1975 anno della sua prematura scomparsa. Nell'ambito sezionale ricopre anche la carica di consigliere nel biennio 1968-'69. A lui è intitolato il Gruppo di Dozza.   
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                Il Dott. Giorgio Sternini   
                  nasce a Bologna il 17 settembre 1921. Iscritto all’Università di Bologna nella facoltà  di Medicina e Chirurgia, nel marzo 1941 interrompe gli studi perché chiamato a  svolgere il servizio militare ed è inviato a frequentare il corso per  universitari di Allievi Ufficiali presso la Scuola Centrale Militare di Alpinismo  ad Aosta. Caporale quindi Sergente, in giugno è inviato a prestare servizio  presso il 7° Rgt. Alpini a Belluno. Con i gradi di Sergente allievo ufficiale,  viene quindi comandato alla scuola allievi ufficiali di Avellino dove consegue  il 15 febbraio 1942 il grado di Sottotenente degli alpini ed inviato per  prestare servizio di prima nomina all’11° Rgt. Alpini. Non avendo un  sufficiente numero di esami per diventare ufficiale medico, rimane in servizio  presso il Deposito dell’11° Alpini. Dopo l’8 settembre  1943, nel frattempo era già rientrato a Bologna dove presta servizio sanitario  presso l’ospedale Sant’Orsola, aderisce alle formazioni partigiane. Nella  primavera del 1944 diviene commissario politico della brigata Stella rossa  Lupo. Il 29 ottobre 1944, sfuggito all’eccidio di Marzabotto, raggiunse la 63ª brigata  Garibaldi Bolero nella zona di Monte Capra, Casalecchio di Reno. Il 7 novembre  partecipa alla battaglia di Porta Lame come commissario politico della 7ª brigata GAP  Garibaldi Gianni. Il 18 aprile 1945, accasermato in una casa disabitata e in  attesa di entrare in azione, viene sorpreso dallo scoppio di munizioni e rimase  gravemente ferito (13 patrioti morirono). Riconosciuto partigiano con il grado  di Maggiore. Consigliere del primo consiglio comunale del 19 dicembre 1945.  Ripresi gli studi universitari “finalmente” si laurea il 26 giugno 1946. Una  decina di anni dopo lascia l’ospedale Sant’Orsola in quanto vince per concorso  la nomina a primario dell’ospedale Cà Foncello di Treviso. Durante il periodo  trevigiano è autore di numerose pubblicazioni medico scientifiche.  
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                  Il Dott. Giovanni Vincenzi 
                  nasce il 21 giugno 1921 a Sant’Arcangelo di  Romagna (Forlì). Chiamato  alle armi il 10 aprile 1940 e lasciato in congedo per motivi di studio essendo  studente universitario al 3° anno nella facoltà di Medicina e Chirurgia  all'Università di Bologna. Richiamato alle armi il 4 gennaio 1941 può ancora  beneficiare al ritardo al l'obbligo di leva, ma questa volta rinuncia e chiede  di essere destinati a reparti mobilitati. Il 20 marzo parte destinato al  deposito del 7° Rgt. Alpini in Belluno con l'obbligo di frequentare il corso  per ufficiale di complemento ed il 26 marzo viene inviato alla Scuola Centrale  Militare di Alpinismo ad Aosta. Caporale il 16 aprile, consegue la promozione a  Sergente il 16 giugno e viene destinato al 1° Rgt. Alpini, Btg.  "Ceva" mobilitato. Il 3 settembre, ammesso al corso ufficiali,  raggiunge la scuola All. Uff. di Bassano del Grappa. Il 15 novembre, superati  gli esami, è nominato allievo ufficiale ed inviato in licenza straordinaria in  attesa della nomina. Il 15 febbraio 1942 gli giunge la nomina a Sottotenente,  ma non viene assegnato a nessun reparto in quanto è ricollocato in congedo  quale studente al 5° anno ed il 1° marzo viene iscritto alla forza in congedo  del Distretto Militare di Forlì, confermato fino al 27 settembre 1945. Nel  frattempo esattamente in data 19 luglio 1943 conseguita la Laurea si  trasferisce a Saronno dove svolge la professione di medico presso l'ospedale  civile. Trasferito nella forza in congedo del Distretto Militare di Como in  data 14 agosto 1954, non avendo svolto regolare servizio militare come  ufficiale viene posto nella posizione di Sottufficiale (Sergente) ed iscritto  in tale posizione dal 25 agosto 1954. Il 29 maggio 1957 è trasferito d'autorità  nell'arma di Sanità con il grado effettivo di Sergente. Nel dopoguerra ha  proseguito la professione di medico presso l'Ospedale civile di Saronno.                
                   (a) La fotografia è stata gentilmente concessa dal Dott. Andrea Daltri dell'archivio storico dell'Università di Bologna che ne mantiene i diritti di proprietà con divieto di riproduzione senza autorizzazione.  
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        L'ultima biografia  è dedicata al giovane studente medico "Gianni" Palmieri motivata dal fatto che era il figlio del Dott. Prof. Gian Giuseppe Palmieri,   luminare della scienza medica, socio già dal 1923 (vedi biografia Palmieri Gian Giuseppe), ed perchè è certamente inusuale che padre e figlio siano legati indossolubilmente dalle fiamme verdi degli alpini, dal camice bianco di medico e dal giuramento di  Ippocrate, vissuto dal padre con grande stoicismo e valore nella Grande Guerra e dal figlio fino all'estremo sacrificio della vita riconosciuto con la Medaglia d'Oro al v.m. "alla memoria".  
        
          
            
              
                
                  
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                Lo studente   
                  Giovanni Battista Palmieri  
                  nasce il 16 dicembre 1921 a Bologna, (di questo valoroso medico trascrivo una concisa biografia) iscritto alla facolta di Medicina e Chirurgia frequenta il  4° anno quando viene chiamato alle armi destinato al corso allievi ufficiali 
                    presso la Scuola Centrale Militare di Alpinismo ad Aosta. Il 27 febbraio 1941, 
                    alla partenza, il padre gli consegna la sua penna per il cappello con 
                    la quale aveva fatto la grande guerra. Il 16 aprile consegue 
                      il grado di caporale quando comincia a manifestarsi una noiosa malattia 
                    ai bronchi che lo costringe a cure in ospedale e licenze di convalescenza a causa 
                    delle quali non riesce a completare il corso per la nomina ad Aspirante Ufficiale degli alpini a cui aspira. Come Caporale presta poi servizio dal 20 dicembre nell'11° Rgt. Alpini Btg. "Trento" in Trento. Purtroppo la malattia ai bronchi lo costringe ancora a brevi periodi di servizio alternati con frequenti ricoveri ospedalieri e licenze di convalesenza. Il 20 giugno 1943 viene congedato per fine ferma e riprende 
                      gli studi universitari. Nel giugno 1944 richiamato alle armi dalla 
                        Repubblica Sociale non si presenta e viene dichiarato disertore. Abbandona 
                          l’università e si aggrega momentaneamente alle formazioni partigiane 
                          operanti nell’alta valle del Santerno quindi si unisce alla 36ª Brigata Garibaldina 
                            “Bianconcini” che opera sempre nella valle del Santerno, dove 
                            assume l’incarico quale responsabile del servizio sanitario. Nel settembre 
                              1944 durante una sosta in una casa colonica in località Cà di Guzzo il reparto viene circondato dai tedeschi con i quali 
                                si accende un aspro scontro. Due mattine dopo i  superstiti riescono ad aprirsi un varco e mettersi 
                                  in salvo, ma "il dottore Gianni", pur consapevole di ciò cui va incontro, si rifiuta 
                                  di abbandonare i compagni feriti. Con l’avanzata dell’esercito alleato ed il conseguente 
                                    ripiegamento, quello scomodo testimone viene soppresso. Il suo cadavere 
                                    è ritrovato alcuni mesi dopo a poche centinaia di metri di distanza 
                                    in località Le Piane. La salma viene riesumata nell’ottobre 1945 
                                      ed il giorno 20 si svolgono ad Imola  le solenni onoranze 
                                      concluse con la sepoltura nel cimitero della Certosa a Bologna. Alla 
                                        memoria viene decretata il 30 ottobre 1946 la medaglia d’Oro così motivata “Studente 
                                          Universitario del 6° anno di medicina, volontariamente si arruolò 
                                          nella 36ª Brigata Garibaldina, assumendo la direzione del servizio 
                                            sanitario. Durante tre giorni di aspri combattimenti contro soverchianti 
                                            forze tedesche, si prodigò incessantemente ed amorevolmente a curare 
                                            i feriti, e quando il proprio reparto riuscì a sganciarsi dall’accerchiamento 
                                            nemico, non volle abbandonare il suo posto e, quale apostolo di conforto, 
                                            conscio della fine che lo attendeva, restò presso i feriti affidati 
                                            alle sue cure. Ma il nemico sopraggiunto non rispettò la sublime altezza 
                                            della sua missione e barbaramente lo trucidò. Esempio fulgido di spirito 
                                            del dovere e di eroica generosità” Cà di Guzzo, 
                                              Romagna, 30 settembre 1944.  
                      Quale studente caduto in guerra  l'Università di Bologna   in data 7 dicembre 1946 conferì la laurea "honoris causa" proclamandolo Dottore in Medicina e Chirurgia. 
                  Per chi lo desidera, di Giovanni Battista Palmieri sono già pubblicate in altra parte del sito sue biografie ai link : Palmieri Giovanni e Rifugio Palmieri  
               
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          note:   
  A questa ricerca ha collaborato,  fornendo le date  di nascita dei laureati per il periodo della seconda guerra mondiale, la Dott.ssa Sandra Marciatori dell’Archivio Storico dell’Università di Bologna, che cortesemente ringrazio per la preziosa fattiva disponibilità.  
            La fotografia di  Nelson Dalfiume è stata gentilmente concessa dalla Dott.ssa Sandra Marciatori dell’Archivio Storico dell’Università di Bologna.  
            La data esatta di nascita del dott. Dino Bertini ci è stata gentilmente fornita dal nipote dott. Matteo Bertini.  
           
            
            
           
             
           
         
        
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